Eolie, la cultura dell’emergenza

minoranza24.JPGLa condanna del Comune di Lipari emessa dal T.A.R. di Catania sul ricorso presentato dal dott. Orazio Cucinotta non ci sorprende, ma ci conferma su quanto andiamo ripetendo da anni, e notifica alla cittadinanza, che l’atteggiamento di trasformare tutto in “emergenza” è un comportamento amministrativo usuale del sindaco Bruno, “il comportamento del Sindaco di Lipari risulta inescusabile” così lo definisce la sentenza dei giudici di Catania. La cultura dell’emergenza è stata ed è la cultura amministrativa dell’Amministrazione Bruno, non sindaco di tutti e soggetto al controllo ed al confronto politico, ma “commissario”, una sorte di podestà fascista. Tutto si è trasformato in emergenza. Emergenza per la gestione della portualità, emergenza per la gestione degli operai del settore pomicifero, emergenza per la gestione delle terme di San Calogero, emergenza per la gestione del servizio idrico, emergenza per la gestione dell’intera problematica legata ai trasporti marittimi. L’emergenza come strumento per accentrare in una sola persona poteri straordinari. Una Amministrazione, insomma, che ha perso ogni iniziativa di programmazione ordinaria. Per il sindaco Bruno l’emergenza equivale alla gestione ordinaria dell’intero territorio delle Isole Eolie, anno dopo anno, mese dopo mese, i rifiuti sono un’emergenza, le reti fognarie un’emergenza, l’estate ed il turismo sono un’emergenza, l’isola pedonale, la regolamentazione del suolo pubblico sono emergenze, qualsiasi decisione amministrativa non scaturisce più dalla diligente, corretta, sana e buona programmazione ma viene trasformata in emergenza per poter operare con gli strumenti speciali, le ordinanze redatte all’ultimo minuto utile, che finiscono, come nel caso Cucinotta, col generare liti e danni a carico del Comune di Lipari e dell’intera comunità Eoliana. Nel caso specifico, che non è certo l’unico, la lite ingenerata appare ancor più grave perché coinvolge una delle parti che oggi ricopre la carica di assessore nella stessa giunta Bruno. Come scrive il TAR di Catania: Lo strumento contingibile ed urgente è stato dunque utilizzato dal Sindaco del Comune di Lipari non per porre rimedio ad una situazione eccezionale di pericolo, ma per una finalità diversa da quella propria dell’istituto in esame, con evidente eccesso di potere per sviamento. L’illegittima condotta dell’Amministrazione costituisce una chiara violazione delle regole di diligenza, nonché di corretta e buona amministrazione che devono sempre ispirare l’esercizio dell’azione amministrativa, sicché, in definitiva, il comportamento del Sindaco di Lipari risulta inescusabile. Per il sindaco Bruno, l’emergenza equivale alla programmazione del territorio, equivale altresì a non voler tener conto delle indicazioni che arrivano dalla cittadinanza, dal Consiglio Comunale, dalle forze politiche sia di maggioranza che di opposizione che operano nel Paese. L’emergenza come sistema per introdurre forzature negli stessi strumenti di programmazione Regionale. Come scrive sempre il TAR di Catania “in pieno dispregio sia delle previsioni normative in materia sia del DDG 1417 del 20/3/2008 di revoca di gestione del PFE agli eredi Sparacino, regolarmente notificato a mezzo di Raccomandata A.R. agli interessati e al Sindaco”. Per quanto sopra ed anche in considerazione dei danni economici arrecati all’Ente dal comportamento del Sindaco, condannato con la sentenza in argomento, le forze politiche di opposizione chiedono al capo dell’Amministrazione di riferire in consiglio. Riteniamo doveroso da parte del sindaco Bruno di porre a conoscenza dei consiglieri tutti atti straordinari come questo che sottopongono l’Ente a rischi di contenzioso.

I consiglieri comunali Eolie nel Cuore, Nuovo Giorno e Udc

 

Eolie, la cultura dell’emergenzaultima modifica: 2009-07-15T13:34:01+02:00da leonedilipari
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