Eolie&Ospedale in agonia

fleliopiccola.jpgdi Lelio Finocchiaro*

Tanti sono i problemi che affliggono pesantemente le isole Eolie e i suoi abitanti. In questo momento, poi, sembra che tutti convergano contemporaneamente ad appesantire quella crisi finanziaria da cui non siamo ancora usciti e che la prossima stagione estiva dovrebbe essere chiamata ad alleviare. Infatti, le comunicazioni marittime ed i collegamenti con navi ed aliscafi funzionano a singhiozzo e con naviglio ridotto; aspettiamo perplessi che vincoli territoriali si sommino a vincoli territoriali, mentre corriamo il rischio che la prossima stagione turistica veda Lipari priva di vetrine , insegne e condizionatori,.. Certo ogni argomento è fonte di discussioni, di scambio di accuse, di proteste e dibattiti, ma io penso che se c’è una cosa che , una volta tanto, dovrebbe vederci tutti uniti in difesa di quello che rappresenta un diritto sacrosanto che non possiamo permettere che qualcuno ponga mai in discussione,quello è Il diritto alla salute. Il pericolo concreto che l’ospedale di Lipari possa oggi essere a tutti gli effetti declassato e che non sia più abilitato ai ricoveri ordinari è una cosa che deve necessariamente vederci insieme, classe politica e cittadinanza, pronti a rivendicare con forza ciò che abbiamo e che, semmai, va rinforzato e non certo soppresso. L’impressione è che, come al solito, qualcuno seduto ad una scrivania non si renda conto della specificità del nostro territorio, e continui a trattare le Eolie come se fossero sulla terra ferma. Già è difficile per chi sta a Filicudi , o a Stromboli, o a Vulcano, o ad Alicudi, riuscire, estate ed inverno ,a venire a Lipari per curarsi, figuriamoci se ogni isolano, da perfetto cittadino di serie B, debba essere costretto a muoversi, magari con tutta la famiglia, per andare a cercare chissà dove, quelle cure che non sarà più in grado di trovare vicino casa. Come si fa a non rendersi conto che gli eoliani non hanno la possibilità di prendere l’auto, accompagnare il familiare in ospedale e tornare a casa, cosa che risulta possibile solo a chi non vive in queste sette isole?Come si fa a magnificare le bellezze di queste terre se poi non si è in grado di assicurare una adeguata assistenza sanitaria a chi si fa convincere a venirci?

Come si fa a non rendersi conto che ,ad esempio in una stagione inclemente come quella che sta esaurendosi in questi giorni, i collegamenti per malati e famiglie sono assolutamente fuori controllo? Con quale coraggio si parla di Riserve, Parchi, aree marine protette e quant’altro, mentre si dimostra un totale disinteresse per la salute di coloro che in tali paradisi dovrebbero vivere? E su quali fondi, per queste cose, dovremmo fare affidamento, se poi non si trovano i finanziamenti necessari a tenere in piedi un piccolo ospedale per un grande arcipelago? A quali alte motivazioni dovremmo fare appello per restare patrimonio dell’Unesco, se per curare l’ambiente (cosa peraltro nobilissima) dovessimo rinunciare a curare le persone? “Razionalizzare” teoricamente vorrebbe dire, in economia, utilizzare meglio le risorse a disposizione, ma in bocca a certe persone assume il tetro e squallido significato di “taglio ai finanziamenti”. E purtroppo è quello che sta accadendo. Ma anche di fronte a necessità inderogabili di “razionalizzazione”, resta assolutamente miope non rendersi conto che le Isole Eolie costituiscono un caso particolare, e per la rilevanza internazionale che rivestono, e per la particolare frammentazione del territorio. Per questo e per tutto quello che ancora potrebbe dirsi sull’argomento, sono convinto che sia indispensabile prepararsi ad un momento di lotta comune , con tutti i mezzi istituzionali, politici e popolari, al di là delle solite divisioni che alla fine non farebbero che danneggiarci tutti, per difendere ciò che abbiamo e che non possiamo permettere che ci venga tolto.

*Capogruppo Forza Italia

Eolie&Ospedale in agoniaultima modifica: 2010-03-22T08:20:22+01:00da leonedilipari
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