Eolie&Parco

aparconograzie.jpg“Trovo semplicemente paradossale che mentre il Ministro Tremonti, in periodo di crisi economica decide, giustamente, di tagliare del 50% i finanziamenti destinati alle aree protette, vi siano altri esponenti del Governo che, infischiandosene della crisi e dei reali problemi degli italiani, decidano di aumentare la spesa corrente proponendo l’istituzione di altri Parchi”. Lo dichiara a commento del convegno di Lipari, il Coordinatore Nazionale dell’Associazione Nazionale per la Wilderness Giancarlo D’Aniello, il quale contesta l’equazione più parchi, più ricchezza, soprattutto per zone turistiche come le Eolie, rileva D’Aniello, dove semmai il parco potrà fare da freno all’economia. Se i parchi portassero tutta questa ricchezza, osserva, non si spiegherebbe come mai la paventata ipotesi di tagli li metterebbe in condizione di chiudere. “Lo stato continua a finanziarli e dopo quasi 20 anni non sono neanche in grado di brillare di luce propria!” osserva D’Aniello. Più che occasioni per lo sviluppo, i parchi, per l’esponente di AIW, sono occasioni per politici “trombati” e docenti universitari che si vedono “elargire cospicui finanziamenti” per ricerche antropologiche, floro faunistiche. Ma i vincoli che la costituzione di un parco porta con sè sono la vera questione. Per D’Aniello “c’è bisogno di riportare le aree protette italiane alla loro funzione principale: la tutela del territorio senza mortificare le attività umane che da sempre venivano esercitate: si pensi alla caccia alla pesca o alla raccolta dei prodotti del sottobosco, ma anche di tutte le attività rurali”. Qualcosa a Lipari intanto si è mosso. “Per la prima volta in Italia – scrive D’Aniello – abbiamo assistito ad una embrionale organizzazione del mondo rurale , concretizzatasi nella convergenza casuale di differenti organizzazioni sociali (partito politico, associazione ambientalista, associazionismo locale)”. Anche se  la nota dolente è stata proprio la latitanza delle associazioni venatorie, assenti al convegno. “Ad ascoltare le istanze dei cacciatori eoliani – spiega – si comprendeva come le AA.VV. erano lontane anni luce dalle loro necessità, bisogni, aspettative”.

Eolie&Parcoultima modifica: 2010-07-21T21:57:04+02:00da leonedilipari
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Eolie&parco

ngermana4.jpg“In Italia ci sono 800 parchi che offrono lavoro a 80 mila persone, non entro nel merito della gestione dei parchi di tutte le Regioni, ma, in qualità di membro della Commissione Ambiente della Camera, vorrei esprimere una considerazione su quelli siciliani, di cui quattro privi degli organi e con commissari nominati dal Presidente Lombardo, che costituiscono quindi una degenerazione nella cattiva amministrazione che si fonda sulle solite logiche clientelari dell’Mpa, che hanno trasformato anche i Parchi in inutili poltronifici, la cui unica funzione è quella di risucchiare arbitrariamente risorse”. Il deputato del Pdl Nino Germanà, commenta i tagli del 50% e quindi da 50 a 25 milioni di euro, dei fondi destinati a 24 parchi e altrettante aree marine protette, previsto dalla manovra finanziaria, riconoscendo al “Ministro Prestigiacomo grande competenza e ottime capacità, ma si devono fare gli opportunidistinguo valutando caso per caso, per questo eleggo il Parco dei Nebrodi ad emblema dei baracconi, e mi affretto ad aggiungere che arreca gravissimi danni agli allevatori e di conseguenza, alla microeconomia dell’intera zona.”
“Pur rispettando le decisioni del Governo, voglio schierarmi ed uniformarmi alla linea seguita dal consiglio comunale di Lipari, che si è giustamente dichiarato contrario alla costituzione di un parco dell’Eolie – conclude il deputato messinese – bisogna quindi avallare le istanze e la volontà che proviene dal popolo sovrano, che si esprime attraverso il Consiglio che fa della condivisione la sua bandiera, e che purtroppo a Lipari, non è stato tenuto nella debita considerazione, così come sono state trascurate le 4.500 firme raccolte dai cittadini. Bisogna quindi essere più attenti a condurre battaglie oltranziste contro i tagli senza prima aver improntato la gestione a criteri di efficienza e produttività, ma soprattutto adempiamo all’obbligo di dare risposte alla volontà popolare e al territorio”.

Eolie&parcoultima modifica: 2010-07-20T11:11:00+02:00da leonedilipari
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Eolie&Parco

anatolipiccola.jpgdi Aldo Natoli

Il convegno celebrato il 17 sull’istituzione del Parco Nazionale delle Isole Eolie, organizzato dall’Amministrazione del  Comune di Lipari, non ha sciolto alcuna delle perplessità che attualmente dividono il Paese e la classe politica. L’unico risultato conseguito è quello di averci fatto conoscere un Ministro della Repubblica, l’On.le Stefania Prestigiacomo, attenta, preparata, intelligente, corretta e responsabile. Ed è proprio questo elemento che deve consentire a tutti di dare il proprio contributo sulla vicenda con maggiore serenità. Le osservazioni del Ministro mi hanno fatto ricordare quando un altro Ministro, l’On. Carlo Donat-Cattin, chiamato anni addietro a visitare le cave di pomice  per le problematiche legate alla “silicosi”. La ditta titolare delle cave alle prime luci dell’alba aveva fatto gettare acqua in tutta la zona per non far sollevare “la polvere bianca”, il Ministro ebbe a dire alle maestranze riunite: “non sono alcune secchiate d’acqua che possono bendare gli occhi di un Ministro”. Oggi, non a caso, il Ministro Prestigiacomo ha affermato di non essere venuta a Lipari per partecipare ad un convegno per ascoltare dei  relatori, ma per sentire la voce e le ragioni dei cittadini. “Credevo- ha ribadito- di dover partecipare ad una riunione del Consiglio Comunale e non ad un convegno”. Parole forti che debbono far riflettere gli organizzatori dell’incontro, dal quale emergono i seguenti risultati:

1) la volontà del Ministro Prestigiacomo di prendere le dovute distanze dal Convegno;

2) la volontà del Ministro Prestigiacomo di dare al Consiglio Comunale la sua giusta collocazione istituzionale per assumere ogni decisione sull’istituendo Parco. Ed in tal senso ha chiesto la convocazione di un Consiglio Comunale garantendo la sua presenza.

3) la volontà del Ministro Prestigiacomo di bocciare sul nascere la proposta mediatrice del Sindaco Mariano Bruno di procedere all’istituzione del “Parco dei Vulcani” per giungere in una fase successiva a quella del Parco in questione.

4) la volontà del Ministro Prestigiacomo di portare a compimento la procedura per l’istituzione del Parco Nazionale delle Isole Eolie, già legge dello Stato, mediante un confronto ed una condivisione della popolazione.

Certamente, sia il Ministro che l’Assessore Regionale al Territorio ed Ambiente, non possono non tenere conto che circa 4.050 cittadini si sono espressi negativamente su tale istituzione e che il Consiglio Comunale a maggioranza ha espresso il proprio “no”. A proposito di maggioranza è opportuno ricordare al Sindaco Bruno che in  democrazia questa si ottiene con un semplice voto in più, e non come le schedine del Totocalcio. Non possono non tenere conto che la tutela del territorio deve iniziare dal mare, dalle spiagge e dai porti, maggiormente aggrediti da una cementificazione selvaggia e da progetti invasivi dell’ambiente che si vuole proteggere,  fino a raggiungere le campagne. Che trattavasi di un incontro “pilotato”, rivolto più ad imporre la volontà degli organizzatori che a conoscere la verità sui Parchi, lo abbiamo intuito subito dopo aver letto l’elenco dei relatori. Le esperienze dei rappresentanti del Parco delle Cinque Terre, del Parco del Lambro, del Parco Toscano, sono sicuramente meritevoli di attenzioni, anche se si tratta di territori con realtà e culture diverse da quelle eoliane (la caccia al cinghiale è una risorsa economica, ma la caccia ai conigli è un hobby). Inoltre nessuno ha spiegato perché sono molto riluttanti a pubblicare i propri bilanci. Ci aspettavamo infatti relazioni che mettessero in rilievo gli aspetti giuridici, le opportunità positive e negative. Insomma i vantaggi e gli svantaggi di un Parco. Ci aspettavamo un Assessorato Regionale meno retorico ed offuscato da molte contraddizioni. Il convegno doveva essere un’occasione per chiarire e non per convincere. Un’occasione per ascoltare la voce dei protagonisti, come richiesto dal Ministro, ovvero dell’uomo isolano, che il Sindaco ha inteso collocare nel suo intervento  al centro della vicenda. Ma dichiarare chiusi i lavori alla partenza dell’illustre ospite,  per riprenderli dopo il rimprovero dello stesso Ministro, a sala ormai deserta, ritengo che sia la chiara dimostrazione del risultato che si voleva conseguire. Si tratta, a parere del sottoscritto, di una grande occasione sciupata per le ragioni del “si”.

Eolie&Parcoultima modifica: 2010-07-19T09:36:09+02:00da leonedilipari
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Eolie&Parco

plocascionesospiccola.jpgdi Pietro Lo Cascio*

Anche io ho partecipato al convegno sul Parco Nazionale delle Eolie e, senza volere intasare il suo giornale on-line, mi piacerebbe esprimere alcune considerazioni che ritengo possano essere di qualche utilità, se non altro, per chi ieri non c’era ma segue la rassegna di informazioni e di opinioni sulla giornata di ieri. Personalmente, ho trovato particolarmente stimolanti, oltre che davvero qualificanti, gli interventi i direttori dei parchi dell’Arcipelago Toscano e delle Cinque Terre e del presidente di Federparchi, che non hanno nascosto le difficoltà che i parchi – come tutte le amministrazioni – sono costretti ad affrontare a causa delle ristrettezze economiche imposta da una manovra schizofrenica e iniqua (non mi risulta infatti che tutti i capitoli di spesa abbiano subito tagli proporzionati), ma sono riusciti a fare trapelare – nei pochi minuti disponibili – alcuni dei risultati conseguiti durante gli ultimi anni (per esempio i progetti con fondi europei, che producono occupazione), le loro positive ricadute per le comunità, e persino obiettivi futuri. Per questo, per la corretta informazione che hanno contribuito finalmente a fare veicolare, desidero ringraziarli sentitamente. Ho anche apprezzato gli interventi dei relatori del “no”, che hanno saputo fare emergere con chiarezza quale è il principale problema connesso all’istituzione dei parchi nazionali: la caccia. Ma la caccia è un hobby, non un’esigenza economica delle comunità: la caccia diverte chi la pratica, ma non produce occupazione. Non possiamo mettere sui piatti della stessa bilancia la caccia e la scelta di un modello di sviluppo per le Eolie, perché sarebbe veramente grottesco condizionare un’opportunità futura con delle velleità – anche se comprensibili – di un gruppo di appassionati: il nostro è un paese che ha sacrificato 40 posti di lavoro per rimanere coerente con una scelta, quella di rimanere nell’ambito della World Heritage List, e sarebbe offensivo – a maggior ragione a fronte del fatto che ad oggi non sia ancora stata individuata una reale e definitiva soluzione per questi lavoratori – privilegiare le istanze di chi coltiva quello che, per quanto “nobile” (come sostengono i miei amici cacciatori), è e resta un passatempo. Infine, leggo le opinioni dell’avv. Pajno, che rispetto, ma dalle quali non posso non dissentire quando afferma che l’assenza dei celebri 4050 firmatari della petizione era frutto del “giustificato disinteresse al convegno essendo convinta che si sarebbe trattato di una semplice passerella di personaggi appositamente invitati per vendere il prodotto parco”… mi risulta che la locale associazione dei cacciatori e la “Voce eoliana” abbiano infatti richiesto e ottenuto di essere rappresentate da un numero di relatori pari a quelli che si sarebbero espressi a favore del parco: e allora, questa “passerella” o va bene tutta, o non si alimenta con la partecipazione di rappresentanti, per poi rinnegarla se il risultato emerso è difforme dalle aspettative. Più che “saggezza popolare”, questo racconto delle “riunioni” dove si sarebbe premeditata la diserzione ha il sapore di una mistificazione della realtà. Aggiungo che l’avv. Pajno doveva essere distratto se scrive “avremmo voluto chiedere alla presidente del parco dell’arcipelago toscano come mai dichiara alla stampa … perchè, da un lato, definisce la situazione del proprio ente … oramai alla “canna del gas” per mancanza di personale e di finanziamenti (tanto da dover utilizzare il proprio computer personale, da avere un enorme arretrato nella evasione delle pratiche dei cittadini, ivi compresi i condoni e, da ultimo, da non poter più controllare, ad esempio, l’isola di Pianosa) e, dall’altro, illustra, ancora una volta, i presunti vantaggi dei parchi perorandone l’ennesima istituzione”; quando il suo collega Mandarano, infatti, ha finalmente rotto gli indugi e rivolto la fatidica domanda alla Zanichelli, questa ha fornito una risposta esauriente che lei, evidentemente, non ha ritenuto di volere ascoltare. L’avv. Pajno, insieme al quale ho avuto il piacere di partecipare giorni fa a un dibattito presso il circolo dei pensionati, sa bene che i confronti sono occasioni preziose che apportano informazione e ricchezza culturale alla nostra comunità, e mi permetto di rammentargli che liquidarli come “passerelle” pre-confezionate non aiuta la delicata fase che le nostre isole devono affrontare, quella di un confronto ad ampio raggio su un tema di fondamentale importanza come quello del Parco Nazionale, e del futuro stesso delle Eolie.

*Consigliere comunale di Sinistra Ecologia e Libertà

Eolie&Parcoultima modifica: 2010-07-18T21:02:06+02:00da leonedilipari
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Eolie&Parco

sroberto.JPGdi Roberto Sauerborn

E’ indubbio come le Eolie rappresentino, per la storia delle popolazioni del Mediterraneo, un fondamentale paradigma di riferimento grazie alla
“stratificazione” storica e culturale che è possibile leggere sul loro territorio. Tracce naturali e artificiali. Tracce naturali, rappresentate dalla natura vulcanica delle isole. Tracce artificiali, rappresentate dalla loro trasformazione, sin dal neolitico, ad opera dell’uomo. E sulle tracce artificiali, specialmente quelle recenti, che è in corso un forte dibattito nelle e sulle Eolie. Nelle Eolie vivono, in maniera stanziale, circa 12.000 abitanti mentre la presenza di popolazione fluttuante raggiunge d’estate punte di 200.000 unità al giorno, con un carico ambientale e sociale incontrollato. Le isole diventano, così, teatro di modelli di vita estranei che ne alterano l’equilibrio naturale. Come è noto, con la legge finanziaria nazionale del 2008 sono stati fondati quattro nuovi parchi nel Mediterraneo tra i quali il Parco delle Eolie. I quattro parchi, di cui da anni si sentiva parlare, sono stati istituiti nel 2007. Oggi, finalmente, prende corpo la possibilità di dare un nuovo afflato al tema della gestione eco-sostenibile delle isole minori del mediterraneo. Per gli addetti ai lavori e, in particolare, per coloro che ritengono fondamentale un approccio eco-sostenibile con il tema dello sviluppo, il Parco rappresenta un’occasione unica per “inventare” un nuovo processo di gestione del territorio. Le Eolie proprio perché isole e, specificatamente, arcipelago rappresentano un esempio unico di realtà territoriale complessa e articolata in cui, innanzitutto, vi è la necessità di una più attiva e consapevole partecipazione della popolazione locale alla problematica della gestione eco-sostenibile del territorio.

Tale profonda lacuna, si è fatta maggiormente sentire, per la prima volta, proprio in occasione della approvazione del Piano Paesistico delle Isole Eolie. Gli eoliani, non adeguatamente informati sul significato e sulla portata dell’esistenza di un vincolo paesistico su tutto il territorio comunale ex L.1497/39 già dal 1967, reagirono, anche con veemenza, ritenendo “il vincolo” una limitazione innanzitutto alla proprietà privata e, quindi alla possibilità di trasformare il territorio secondo le esigenze/richieste dettate da uno sviluppo turistico di massa incontrollato.
La fondazione del Parco e, dunque, la gestione sostenibile delle isole, dovrà consentire, innanzitutto, di risolvere il conflitto sociale esistente tra la varie fazioni, indigene e non, tra chi ritiene lo sviluppo solo legato al depauperamento del territorio ed ad un suo uso commerciale e chi lo ritiene un bene culturale. A tale proposito, di grande aiuto possono essere i nuovi strumenti di partecipazione democratica per un approccio sostenibile alla gestione del  territorio quale, ad esempio il processo di Agenda 21 locale oppure, o inoltre, l’implementazione di un processo di certificazione ambientale secondo il Regolamento Comunitario EMAS. L’avvio di questi processi potrebbe consentire di definire, unitamente alla popolazione locale, una politica ambientale veramente sostenibile. Infatti, è opportuno ricordare come la sostenibilità presupponga una condivisione degli obiettivi con chi li deve perseguire che è, nella fattispecie, la popolazione locale e che, quindi, deve essere convinta e consapevole del percorso avviato. Si capisce così, come l’interesse per queste isole, oggi, non possa e non debba più essere solo di carattere turistico ma investe altri aspetti di carattere antropologico e geografico. Si rende necessaria una sensibilità nuova innanzitutto da parte delle istituzioni vocate al governo e alla gestione del territorio anche al fine di avviare una ricerca utile ad individuare, con esattezza, nuovi indicatori ambientali congruenti con le realtà microinsulari.

Eolie&Parcoultima modifica: 2010-07-13T22:29:31+02:00da leonedilipari
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Eolie&Parco

plocasciopiccola.jpgdi Pietro Lo Cascio*

Apprendo dalla stampa on-line quanto segue: “Il sindaco di Lipari, Mariano Bruno ha indetto per lunedì prossimo una riunione. Argomenti della discussione il parco delle isole Eolie e la problematica delle tende, delle vetrine e dei condizionatori d’aria”. Lieto che si parli – finalmente – di questi argomenti, resto perplesso di fronte alle modalità con le quali si “indice” una riunione. Innanzitutto, si tratta di una riunione pubblica o di una riunione per pochi “intimi”, ultima delle mumerose alle quali – a quanto mi risulta – partecipano SOLO i consiglieri di maggioranza. Se si tratta di un incontro pubblico, lunedì a che ora? Presso il comune, ma esattamente dove, nell’aula consiliare o nella sala congressi? Si porteranno delle carte, dei documenti, o sarà solo una riunione dove dare libero sfogo a opinioni vaghe basate su cognizioni inesistenti, ed evidentemente indisponibili? Come si può poi pensare di affrontare credibilmente, nel corso di un’unica riunione, argomenti di straordinaria complessità come il parco, da una parte, e le vetrine e i condizionatori, per i quali numerosi cittadini del Comune di Lipari hanno ricevuto avvisi di garanzia, dall’altra? Come si pensa infine di dare diffusione alla notizia, affidata a due righe e mezzo di comunicazione e passata praticamente inosservata sui siti web? Si utilizzeranno manifesti? Banditori pubblici? Megafoni? Volantini lanciati da un elicottero, o uno striscione attaccato sulla poppa di quello dell’elisoccorso? Se invece avessi interpretato male, e la riunione è aperta a una selezionata cerchia di partecipanti, vorrei allora comprendere per quale motivo il sindaco la indica il giorno 15, quando il giorno dopo è stato convocato un consiglio comunale sull’argomento del parco? Non è, per caso l’ennesimo tentativo di scavalcare il legittimo organo di rappresentanza dell’intera cittadinanza, che è – e resta, con buona pace del sindaco – proprio il consiglio comunale? Queste e altre domande sono, probabilmente, frutto di miei limiti di comprensione, che desidero però esprimere nella certezza che altri colleghi consiglieri, e tanti altri cittadini, siano come me vittima di questo imbarazzante problema.

*Consigliere comunale Sinistra e Libertà

 

 

Pietro Lo Cascio, consigliere comunale di Sinistra e Libertà

Eolie&Parcoultima modifica: 2010-03-12T21:40:15+01:00da leonedilipari
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