Per arrivare a questa conclusione basta applicare un decreto esistente a livello nazionale che prevede di finanziare per l’assistenza sanitaria in modo maggiorato i luoghi disagiati, difficilmente raggiungibili. Tra questi, sono compresi le Eolie ma anche i territori montani oltre i 1000 metri. Ad avanzare da anni la proposta di attingere da questo fondo è stata l’ANSPI che ha promosso l’istituzione dell’Ufficio regionale Piccole Isole, capace di accogliere le criticità di queste zone. “Ho sposato la proposta dell’ANSPI – puntualizza Picciolo – perché non si può lasciare degradare un servizio d’eccellenza come la Telemedicina che, oggi, è il primo in tutta Italia nella sua specificità. A volte, la mancata applicazione di una legge arriva a privare un intero territorio di strutture salvavita che aiutano a sviluppare la ricerca scientifica e il sistema di gestione sanitario”.
Con l’intento di riorganizzare le guardie mediche delle Isole Eolie, il rappresentante del PdS si farà promotore, la prossima settimana presso l’Assessorato regionale alla Salute, di questa risoluzione. “A questo punto – chiarisce Picciolo – si dovrà solo definire in sede assessoriale la cifra esatta da stanziare per il servizio di telemedicina, in particolare per la presenza di due medici che gestiscano tutta la struttura”. “La scadenza di una convenzione con l’ASP 5 di Messina – conclude Picciolo – non può ipotecare l’erogazione di questo servizio che è in grado di realizzare diagnosi certe di ospedalizzazione, attraverso teleanalisi e telecardiologia. Grazie ad esso, si snelliscono i tempi di ricovero di un paziente che, arrivando dalle Eolie in un altro presidio di Messina, non ha bisogno di sottoporsi ad altri accertamenti”. Questo è solo uno dei vantaggi del servizio che opera in condizioni d’emergenza – urgenza e che conta di un centro “supervisor”, all’interno dell’ospedale di Lipari come presidio ASP e di altri 7 laboratori distribuiti nelle altre 7 isole (inclusa Ginostra).