Lipari – E’ filo diretto con l’Australia. In attesa dell’arrivo a Sydney di Alex Del Piero che all’aeroporto sarà accolto “dall’eolian-australiano Santino Trimboli che per l’occasione giungerà da Melbourne, a Lipari è giunto Pino Quadara, nativo di Pianoconte con un passato da puglie in quella che è considerata l’ottava isola delle Eolie, oltre che tecnico di Rocky Mattioli, già campione del mondo.
In questo periodo, infatti, nell’ormai lontano 1977, Rocky , viveva emozioni altrettanto intense anche se diverse. Il ritorno del pugilato italiano ai fasti mondiali dei superwelter dopo Mazzinghi e Benvenuti lo si deve infatti a Mattioli che il 6 agosto alla Deutchlandhalle di Charlottemburg nei pressi di Berlino conquista lo scettro iridato a spese del tedesco Dagge che lo deteneva da più di un anno. I fatti che portarono Mattioli a quell’impresa sono ormai noti.
Emigrato in Australia con la famiglia per raggiungere il padre Domenico nel nuovo continente dal 1956, si integra subito bene con la nuova realtà .Il padre, e la madre Graziella ,lo avevano chiamato Rocco in omaggio ad un campione di pugilato che con le sue radici aveva già onorato Ripa Teatina: Rocky Marciano, e la sua strada non poteva che transitare attraverso un ring. A 17 anni passa professionista. Incassa un paio di sconfitte ma nel 1973 diventa campione australiano nei welter. Nel 1975 l’incontro che gli cambia la vita. Giovanni Branchini lo vede battere l’esperto ex mondiale e vincitore del leggendario Jose Napoles, Billy Backus,e lo convince a tornare in Italia . Nel 1976 pareggia con un altro mito del pugilato mondiale Bruno Arcari poi arriva l’occasione mondiale magistralmente procuratagli dai Branchini . Mattioli è ora un pugile completo, letale, ed aggressivo.
Eckhard Dagge è un buon pugile , in possesso di un sinistro davvero pericoloso, che viene da due vittorie eclatanti contro Elisha Obed ed Emil Griffith
Ma non possiede la grinta di Rocky. Il 6 agosto il match mondiale si materializza senza la presenza della Tv italiana, e la cosa fa parecchio discutere. Mattioli mette subito in mostra un bagaglio tecnico superiore al tedesco. Si muove magistralmente sul tronco, punzecchia Dagge a suo piacimento, si vede che l’italiano è in gran spolvero.. Nel secondo round Dagge “pesca” lo sfidante con un duro montante che Rocky incassa con disinvoltura, l’episodio instilla sicurezza nel campione che si convince che i suoi colpi duri possano fare breccia su Rocky. Nella terza ripresa è sempre Mattioli a menare la danza, e Dagge cerca con il diretto destro di arginare l’avanza dell’abuzzese.E’ però Mattioli che raccoglie un’ovazione sul finire del round. Alcune schivate millimetriche raccolgono applausi anche da parte dei tedeschi. Nel quarto round Mattioli aumenta il ritmo e negli occhi di Dagge si intravede una trepidazione allarmante. Tre colpi doppiati, dello sfidante, fanno arretrare vistosamente il campione.
La quinta ripresa è quelle decisiva. Mattioli inizia il round a ritmo forsennato e Dagge va in difficoltà, I colpi arrivano e non li vede come all’inizio. Soprattutto non vede una combinazione sinistro -destro che si abbatte sulla sua mascella come un ciclone e lo stende al tappeto. Il famoso arbitro californiano Richard Steele inizia il conteggio lentamente, ma Dagge non ha più risorse.
Tenta di rialzarsi ma non ce la fa …è ko. Rocky Mattioli è il nuovo campione del mondo Wbc dei superwelter , ed il 6 agosto 1977 diventa una data da non dimenticare per il pugilato italiano.