Il Sig. Giacomo Maio ha richiamato su il Notiziario delle Eolie la nostra attenzione, ed in particolare quella dei nostri Amministratori, su una indagine pubblicata da TG.COM dal titolo aspettando l’estate: ecco le isole più belle. La classifica redatta pone lisola di Capri al primo posto tra le migliori isole in Italia, ed a seguire Lampedusa, Favignana, Ischia, lIsola dElba, Procida, Ustica, Pantelleria, La Maddalena ed infine al 10 posto Vulcano. Tra le migliori isole in Europa Santorini, Cicladi, Grecia occupano il primo posto, mentre Cefalonia, Eolie e Grecia il secondo. Quindi le Eolie non sono posizionate molto bene, ma risultano essere più apprezzate in Europa che in Italia.
Questo secondo risultato, frutto dell’impegno che in questi anni abbiamo profuso nella promozione turistica del nostro territorio in Europa, confermato anche dal movimento arrivi e presenze registrato dalla locale ex A.A.S.T. , deve far riflettere su come, e dove, indirizzare le future programmazioni promozionali. E ovvio che le nostre isole hanno tutti i requisiti per occupare un posto di maggior rilevo sia in Italia che in Europa. Ma è pur vero che in questi ultimi anni abbiamo assistito ad un progressivo decadimento dell’ambiente attuando la politica del tutto e del contrario di tutto, e del fai da te. La mancanza di un Piano di sviluppo turistico che doveva essere propedeutico per la redazione del Piano Territoriale Pesistico e per il Piano Regolatore Generale ha generato confusione tra i due strumenti di pianificazione urbanistica con la conseguenziale perdita della nostra originalità locale, e quindi dell’identità turistica che, come ci ha ricordato il Presidente dei Direttori dAlbergo della Sardegna, Felice DAmbra, persona sicuramente di grande professionalità ed esperienza nel campo del turismo, intorno agli anni 80-90 eravamo riusciti a guadagnare ponendo le Isole Eolie tra i centri turistici più rinomati nel Bacino del Mediterraneo. E quindi tempo di modificare la nostra politica turistica. Di effettuare delle scelte che debbono incidere sulla qualità e non sulla quantità.
Di attenzionare il territorio e loriginalità locale che hanno rappresentato, e che rappresentano, la materia essenziale della nostra offerta turistica. Non serve a niente riproporre dopo diversi anni il premio per il migliore balcone fiorito, quando poi viene consentito che le ringhiere dei balconi e di qualche esercizio pubblico, vengono ricoperte con edera finta di plastica. Non serve a niente riempire le strade di vasi e di fiori quando le varie mercanzie sui marciapiedi, e nei vicoli, anche in quelli più suggestivi , limitano il passaggio dei turisti, e non. Non serve a niente voler limitare l’afflusso dei turisti mordi e fuggi quando poi si pubblicizzano le società che invogliano alla visita giornaliera delle isole. E così via. Quindi bisogna procedere ad una revisione di tutto il territorio, ed in particolare del centro storico ,e delle varie frazioni, applicando le leggi ed i regolamenti esistenti, e ad una riqualificazione e diversificazione dellofferta turistica affinchè possa rispondere alle caratteristiche ed alle esigenze del turismo moderno. Bisogna porre in primo piano la tutela dellinteresse turistico in tutti gli interventi che modificano lambiente e lassetto del territorio, tenendo conto che l’Eolie sono fatte per un turismo raccolto, capace di silenzio; sono fatte per una esperienza interiore profonda di incomparabili incontri con la natura, la storia, larcheologia.
Non a caso il compianto Maestro Sinopoli amava definirle le isole dalla bellezza colta. Una terra così bella come la nostra deve contare su un turismo di qualità per tutto lanno. E invece deve accontentarsi di una stagionalità turistica breve che non è in grado di generare sviluppo, crescita ed occupazione. Oggi i nostri giovani sono invogliati a lasciare le isole e non a restare. E, senza giovani, non vi è
futuro. Bisogna quindi riacquistare la cultura dellaccoglienza. Oggi si stanno affermando velocissimamente nuovi stili di vita in un mondo che cambia con altrettanta velocità. Quindi nuove forme di domanda del prodotto turistico stanno prendendo forma, creando nuove opportunità e coinvolgendo protagonisti che fino ad oggi erano sclusi dal mercato. L’industria del turismo è oggi organizzazione del territorio.