Giovani&Politica

anatoli.jpgdi Aldo Natoli

 

 

Ho letto l’articolo scritto da Luca Chiofalo, che con molta integrità morale ci racconta l’odissea vissuta per una presunta proposta per ricoprire la carica di assessore al Comune di Lipari e della sua disillusione su quanto accaduto. Naturalmente il giovane Luca non fa alcuna menzione degli amici  di merende che lo hanno avvicinato. Ma il suo racconto ci introduce in un mondo dove la gestione amministrativa e politica del Paese, viene gestita  con giri di “compari” e “comparati”. Se questo è il metodo attuato per ricercare le persone a cui affidare il destino delle nostre isole e della nostra economia, non possiamo che essere seriamente preoccupati. La nomina di un Assessore deve senz’altro essere sostenuta e condivisa dalla parte politica che rappresenta. E’ sempre stato così. Ma l’indicazione deve ricadere su una persona che abbia specifiche competenze, meglio ancora se accompagnate da esperienza, nel campo cui viene delegato. Coinvolgere un giovane con delle promesse soltanto per soffocare la sua voce è sicuramente un’operazione negativa per Luca ma anche per tutti i giovani che si vogliono avvicinare alla politica e che ritengono di poter essere utili alla comunità. Se questo è il modo di operare per la scelta di un Assessore certamente non siamo all’alba di una rinnovata cultura, ma al tramonto.

Giovani&Politicaultima modifica: 2009-10-24T10:35:15+02:00da leonedilipari
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Giovani&Politica

dgreco2.JPGdi Dimitri Greco

Ciao Michele, ho letto la tua nota e a modo tuo regali ogni giorno pubblicando anche 2 volte al giorno “pillole di saggezza” a giovani che vogliono intraprendere in modo serio la strada della politica, mi sorprende che una persona come te dotata di una certa cultura politica esprima concetti che non trovono fondamenta da nessuna parte. L’amico Luca Chiofalo non ha parlato ne di “programmi di cose da fare” ne “candidature”, penso proprio che sia stato chiaro e diretto nel suo esprimersi. Purtroppo si fa di tutto per trovare “piccoli frammenti” per strumentalizzare ogni piccola cosa che viene detta, tu Michele sai meglio di me come funzionano queste cose. Penso proprio che queste tue riflessioni/critiche non aiutino molto, sono a mio avviso completamente fuori luogo. La prima svolta che si deve fare e che tu non hai inserito nel tuo programma è che tu e tuoi “coetanei” vi mettiate da parte e abbandoniate per sempre la vita politica cercando solo di INCORAGGIARE, SOSTENERE, CONSIGLIARE e non sempre criticare in modo assillante. Spero di imbattermi meno possibile in queste discussioni che sicuramente i lettori non vedono di buon occhio. Mettetevi in testa che la gente vuole cambiamenti. Chiedo scusa ai tutti lettori di essere stato leggermente più lungo del solito, cercherò la prossima volta di essere più sintetico possibile.

Giovani&Politicaultima modifica: 2009-09-23T09:36:48+02:00da leonedilipari
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Giovani&Politica

gmichele1.jpgdi Michele Giacomantonio

Una cosa è indubitabile: i “Notiziari online” hanno favorito il protagonismo dei giovani. Dimitri, Mariangela, Anna, Luca, Samuele fra i più assidui intervengono, se non tutti i giorni, almeno diverse volte la settimana per denunciare problemi ed esprimere opinioni. In particolare sono gli interventi di Luca che espongono non solo problemi e critiche ma anche la volontà di assumere delle responsabilità amministrative. E questo non è male, come non mi scandalizza il fatto che ci si voglia tenere lontano dalle ideologie e si mostri di non amare i partiti. Le ideologie  hanno fatto il loro tempo, spesso troppo astratte ed assolutizzanti, ed i partiti oggi non sono più – nella maggioranza dei casi – luogo di crescita in cui si impara a fare politica.  Ma lasciando da parte le ideologie e i partiti, ciò che mi meraviglia in questi giovani e soprattutto in chi, come Luca, si candida ad interessarsi della cosa pubblica, è la scelta tutta individuale e l’assenza di un programma di cose da fare. Perché governare? per fare che cosa e con chi governare? con quali compagni di strada affrontare un’avventura difficile come quella di occuparsi dei problemi collettivi, di cercare di dare risposte che investono una comunità? Questi – del che fare e con chi – mi sembrano  due problemi che rimangono al di là delle ideologie e dei partiti.  Che cosa vogliamo fare delle Eolie? Vogliamo correr dietro, come è stato in questi anni, alle emergenze? Oppure cerchiamo di indirizzarle verso un certo tipo di sviluppo che sia in grado di offrire alle generazioni future lavoro e benessere facendo leva sulle risorse che queste isole hanno ( bellezza, storia, cultura, beni culturali, beni naturali,ecc.)? Vogliamo che alle Eolie arrivi più gente possibile cavalcando tutte le esigenze oppure pensiamo che sia bene puntare su alcuni flussi turistici e quali? E’ da queste scelte che derivano proposte concrete in ordine a quale tipo di porto, ad aviosuperfice si o aviosuperfice no, a rilanciare le cave di pomice o puntare su parchi tematici, a riempire l’isola di occasioni gioiose e chiassose o farne un luogo di tranquilla e serena convivialità.  Spesso non sono scelte facili e spesso, su alcune cose, bisogna scegliere il giusto mezzo, un certo dosaggio com’è a mio avviso il problema del porto turistico che è indispensabile ma non può divenire assorbente ed esorbitante rispetto all’abitato pena lo stravolgimento di un ambiente ed una cultura che si sono sedimentati negli anni e rappresentano una risorsa da tutelare se non si vuole venire omologati in un’offerta standard senza anima e senza identità. Affrontare questi problemi vuol dire lavorare ad un progetto, ad un programma per cui la politica non è correre dietro alle cose per mantenere il potere di comandare, ma usare il potere per fare delle cose. E farle insieme agli altri. Perché un progetto ed un programma non me lo invento da solo altrimenti è un sogno o una fantasia. Un progetto lo si costruisce discutendone con gli altri, verificandone gli obiettivi, valutandone aspetti positivi e negativi. La politica non è avventura individuale e personale, la politica è un cammino comune che percorro con altri che la pensano come me, che provano le mie stesse esigenze. La costruzione di un soggetto politico per governare la città – sia esso lista, gruppo, movimento o partito – è già la realizzazione di un pezzo di cammino. Dalla qualità del soggetto che riesci a mettere in piedi si individua già la qualità della città che vuoi realizzare. Un gruppo che discute è garanzia di un governo aperto al dialogo, un gruppo che programma e progetta garantisce un governo che rifugge dall’improvvisazione e non si lasci guidare dall’emergenza. Se devo dare dei consigli ai giovani che si affacciano alla politica,  i consigli sono soprattutto due. Il primo, cominciate a discute dei problemi concreti e quindi di un programma di problemi e scoprirete di avere disegnato un progetto di città; il secondo, discutetene con i vostri amici ed usate i giornali online e la televisione per allargare la cerchia di questi amici promuovendo sempre il dialogo ed il confronto quindi formate un gruppo e magari un movimento per affermare quel progetto di città che avete maturato. Una strada lunga e difficile? Si, ma purtroppo non esistono scorciatoie nel campo della politica buona. A meno che….

 

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Giovani&Politicaultima modifica: 2009-09-22T20:17:00+02:00da leonedilipari
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