Gli uomini cui l’odierna civiltà deve tanto

di Carlo D’Arrigo*

GLI UOMINI CUI L’ODIERNA CIVILTA’ DEVE TANTO

Tanti sono i nomi di persone dimenticate o di cui non abbiamo sentito parlare. Oggi, 29 agosto, ricorre la scoperta da parte di Michael Faraday, fisico britannico, dell’induzione elettromagnetica. Faraday, figlio di un fabbro, a 14 anni entra come apprendista rilegatore presso un libraio di Blandford Street, vicino Londra. Qui nascerà l’amore del giovane per la lettura, e la passione per la scienza che persegue grazie allo studio della voce “Electricity” dell’Encyclopaedia Britannica. Un fenomeno, quello di Faraday, scoperto il 29 agosto 1831, con cui conviviamo da quasi due secoli e che è alla base del funzionamento delle centrali elettriche, della dinamo dell’alternatore della nostra auto e di tutto, proprio tutto, l’universo elettrico in cui siamo immersi. Una spiegazione semplificata dell’induzione elettromagnetica è che un magnete che passa attraverso una bobina di filo “produce elettricità”, e una corrente elettrica che passa attraverso una bobina produce un “campo magnetico”. Questi processi sono ciò che rende possibili tutti i dispositivi elettrici. Senza il lavoro di Faraday tante altre ingegnose invenzioni non sarebbero mai avvenute. La storia avrebbe avuto un altro corso. Certo oltre a Faraday si dovranno celebrare tanti altri ancora, ma è proprio quello che continuerò a fare attraverso queste pagine.

*Fisico, Consulente di Acustica del Comune di Lipari – carlodarrigo47@gmail.com

Gli uomini cui l’odierna civiltà deve tanto

Gli uomini cui l’odierna civiltà deve tantoultima modifica: 2018-08-29T09:21:53+02:00da leonedilipari
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