Il buon Nino Cincotta, in arte “Maccarruni”, svelto di piede e di testa era a Lipari  l’ombra di Pino Marrara, medico-amico di tutti e sempre a disposizione di tutti. Piacione e genuino. “Maccarruni” gli pilotava i motoscafi, come un furetto cacciava prede in gonnella e le imbacava con rotte vulcanare con qualsiasi condizione di mare. Il motoscafo sembrava un pullman, prima salivano le fanciulle e poi i “dongiovanni” sposati. Tutto di nascosto, sia di giorno che di notte con e senza luna. Ma sempre con gli ululati del lupo di mare e di terra. C’era carne per tutti. “Maccarruni”  cacciava con la lingua di fuori e stranamente non mangiava mai. Magro, talmente magro che al sole non faceva ombra. “Maccarruni” è stato nella Sua vita eoliana più di un personaggio. Inimitabile. L’Australia ha rubato a Lipari “Maccarruni”, ma forse Santino Trimboli senza di Lui non sà vivere, come non sapeva vivere “U dutturi” che da lassù sempre gli vuole bene.