LA FORZA DELLA PROVOCAZIONE

proux.jpgdi Piero Roux

 

Le Eolie devono il proprio sviluppo, oltre che alle proprie bellezze naturali, solo alla caparbietà ed alla intraprendenza di una parte della propria popolazione.  E’ piuttosto evidente che la classe politica locale, provinciale , regionale,  non è in grado di  dare risposte ai bisogni reali della nostra comunità oppure- ancor più grave- segue logiche servili  di interessi massonico-finanziarie  finalizzate a chissà quali arcani interessi di parte.  C’E’ UN DISEGNO PER METTERE IN GINOCCHIO L’ECONOMIA DELLE ISOLE EOLIE. (M.Bruno dixit) La parola d’ordine sembra essere: “deprimere le Eolie per annullare la volontà dei residenti e far passare –nel silenzio- i nuovi faraonici progetti”. Vogliono costruire megaporti , sognano aeroporti da 50 milioni di euro che si mangiano le colline, centrali elettriche da 10 milioni di euro che sventrano boschi. Vogliono depuratori, strade, gallerie, dighe foranee, alberghi e residence sparsi dappertutto. I progettisti, ingegneri, costruttori fremono e manovrano le lobbies fra Lipari, Messina e Palermo. Progettano in silenzio a Lipari e mandano carte alla Sovrintendenza. Tramano e calcolano i prezzi dei terreni da espropriare. I più abbietti rapaci si sono abbattuti su Lipari e sulle altre isole, in guerra tra loro per accaparrarsi i prossimi appalti. Plotoni di politici locali, assessori provinciali e deputati regionali, vecchi e nuovi ras in un eterno delirio costruttivo appoggiano questo o quel gruppo, in corsa tra loro per far diventare queste isole una gallina dalle uova d’oro. E intanto con un blitz notturno l’Assemblea regionale vota una norma, inserita nella manovra correttiva da 600 milioni di euro, che in deroga al piano paesistico ha consentito a un gruppetto di imprenditori di costruire gli hotel a Lipari e a Vulcano, due delle perle dell’arcipelago delle Eolie per gli interessi di privati sostenuti dagli onorevoli Antonino Beninati (FI), Guido Virzì (An) e Alberto Acierno (Siciliani uniti)». E intanto con un progetto di “recupero ambientale” il consigliere Mario Cincotta si è fatto rilasciare tutti i nulla osta dalla Soprintendenza di Messina e dal Comune di Lipari -guidato dal forzista Mariano Bruno – per una discoteca in un ex cava di Scari (Stromboli). E intanto il Sindaco Bruno quale Commissario di governo per l’emergenza, toglie ad una associazione di imprese che si è aggiudicata nel 2000 in una gara regolare la progettazione e realizzazione del ciclo dell’acqua (progetto da 32 milioni di euro stanziati dal governo) di cui si parla da più di dieci anni e che dovrebbe risolvere, una volta per tutte, il dramma del rifornimento idrico nelle nostre isole e da un nuovo incarico – senza gara alcuna- alla Sogesid società mista con la partecipazione del Ministero E intanto si approva la legge regionale 226 che sblocca di fatto la realizzazione di una serie di porticcioli turistici in Sicilia, fra cui Lipari (50 milioni di euro) bypassando la legge Burlando. La legge prevede, dopo la licenza di concessione delle aree e degli specchi acquei interessanti da parte dell’Assessorato regionale al Territorio e Ambiente, una conferenza di servizi di cui titolare unico è il Comune coinvolto; il provvedimento finale spetta al Consiglio comunale ed equivale all’approvazione di variante ai vigenti strumenti urbanistici e del piano regolatore portuale. Mentre, in un gioco di ricorsi al Tar e rimandi a pareri assessoriali, si perdono nei meandri della burocrazia e di fatti si bloccano – da anni – i progetti di costruzione dell’area artigianale. Mentre si lasciano – in completo stato di abbandono- le ex cave di pomice che potrebbero essere riconvertite e dare lavoro. E intanto “i Pupari-Massoni” stanno a guardare con altezzoso dileggio.  L’unico modo per sottrarsi a questo gioco perverso, a questa zavorra che impedisce la crescita di questi luoghi meravigliosi,  è la proposizione di un referendum ex art. 112 della Costituzione.  Tale norma così statuisce:  SI PUÒ, CON L’APPROVAZIONE DELLA MAGGIORANZA DELLE POPOLAZIONI DELLA PROVINCIA O DELLE PROVINCE INTERESSATE E DEL COMUNE O DEI COMUNI INTERESSATI ESPRESSA MEDIANTE REFERENDUM E CON LEGGE DELLA REPUBBLICA, SENTITI I CONSIGLI REGIONALI, CONSENTIRE CHE PROVINCE E COMUNI, CHE NE FACCIANO RICHIESTA, SIANO STACCATI DA UNA REGIONE ED AGGREGATI AD UN’ALTRA. Ed allora proponiamo un referendum : affinché si decida di essere distaccati da questa Regione ed annessi al Sud-Tirol per  non essere più  governati da una classe politica largamente inadeguata e corrotta.

LA FORZA DELLA PROVOCAZIONEultima modifica: 2009-01-25T15:55:00+01:00da leonedilipari
Reposta per primo quest’articolo