La lettera

alagreca5.jpgdi Assuntina La Greca

In questi giorni, che precedono il Natale, che pretendono serenità, bontà, letizia e regali, vorrei che vi soffermaste, cari lettori, a riflettere insieme a me. E’ una cosa importante, una piccola manciata di secondi che vi rubo ma…credetemi, ne vale la pena!!! Mi guardo attorno e mi rendo conto sempre più di come essere fratelli…a volte…è soltanto una frase che aggiungiamo al nostro vocabolario, già abbastanza ricco di espressioni, altrettanto, pregevoli come: ESSERE BUONI, ESSERE COMPRENSIVI, ESSERE DOLCI, ESSERE SENSIBILI. Tutte etichette che ci cuciamo addosso, a regola d’arte ma…il nostro atteggiamento verso gli altri, ahimè…NON CAMBIA! Li chiamiamo fratelli, ma spesso non ci comportiamo verso di loro con quella comprensione di cui ci riempiamo tanto la bocca o con quella accoglienza che è segno di vera fraternità  e che, pur sbandierandola a destra e a sinistra, nella nostra realtà quotidiana, NON ESISTE!! Il giorno prima “osanniamo” e portiamo sul palmo della mano la maestra d’asilo di nostro figlio, profondendoci in mille complimenti, commuovendoci, se è il caso, per un suo eventuale trasferimento e il giorno dopo, chiamiamo il preside per allontanarla, perché ha i capelli corti, corti e il bambino ha paura!!! Bene, state attente, care mamme, chiudete i vostri figli in casa perché nell’esatto momento in cui finirò di battere questa lettera, andrò da un qualsiasi parrucchiere e mi farò radere i capelli a zero. Dopodiché, comincerò a girare per le vie di Lipari e frazioni limitrofe. La verità è che la paura del bimbo è UNA SCUSA. Ci facciamo scudo di nostro figlio, per mascherare la nostra meschinità e la nostra pochezza d’animo, per non voler ammettere che, la maestra ha il cancro è noi abbiamo paura che ce lo attacchi!!! Sissignore, avete capito bene, alle soglie del 2010, siamo ancora convinti che il cancro sia una malattia contagiosa, come il colera o peggio ancora, la peste bubbonica. Siamo così solerti da informarci sul perché questa maestra si trovi all’asilo nonostante sia in malattia, ma non spendiamo un solo secondo per collegarci su di un qualsiasi motore di ricerca (benedetta tecnologia) per informarci sulle esatte caratteristiche di una malattia e i reali effetti delle cure. Camminate per strada, convinte di essere il non plus ultra dell’intelligenza e contemporaneamente, accanto a voi, si sente uno strano rumore, come lo scroccare che fa una patatina in bocca…E’ L’IGNORANZA CHE VI STA’ MANGIANDO GLI OCCHI! Vedete, cari amici, io non ce l’ho con gli ignoranti, perché una persona che ignora e, solo, una persona che non sa, per cui, io non ho nulla da potergli recriminare. Io ce l’ho con GLI IGNORANTI PRESUNTUOSI, coloro, cioè, che si ostinano a rimanere nella loro melma…e non si fanno il benché minimo scrupolo a far soffrire una poveretta già così tanto provata. E come lei, chiediamoci, quanti fratelli sono rimasti ai margini della nostra vita? Quanti fratelli, ancora oggi, si chiedono il perché di quel nostro comportamento così duro e privo d’amore? E’ vero, può anche darsi che abbiano commesso degli errori nei nostri confronti, ma chi di noi non ha mai sbagliato in vita sua??? NESSUNO!!! Eppure, siamo ugualmente intransigenti con gli altri pur occupando i primi posti in chiesa, pur partecipando a questa o quell’altra iniziativa di beneficenza, mostrandoci solidali con chi ha subito delle tragedie nella propria vita, dispensando baci, abbracci, carezze, a destra e a sinistra, a “mò” di CAPTATIO BENEVOLENTIAE!!! Siamo indulgenti con le nostre colpe considerandole “umane debolezze”, ma quando le riconosciamo nel nostro fratello, giriamo il viso dall’altro lato!!!! La verità è che ci creiamo l’immagine che più ci conviene mostrare di noi a chi ci osserva, quando invece DENTRO abbiamo il cuore DURO come un panino raffermo di quattro giorni. Mi dispiace di dover essere proprio io a svelare l’arcano: è inutile che mettete 50€ nella busta del sacerdote che ha detto la messa per quel vostro caro defunto (tra l’altro suo preciso dovere) o vi dite 100 rosari la settimana e poi siete completamente indifferenti ai problemi degli altri, falsi e pure ipocriti. C’è modo e modo di dire le cose. VERGOGNA!!!! Fortunatamente, mai detto fu sacrosantamente vero più di questo:”MAI FARE DI TUTTA L’ERBA UN FASCIO”! Ringrazio, quindi, ed abbraccio, una per una tutte le mamme che, invece, si sono mostrate solidali con la maestra in questione, mandandole addirittura a casa i loro figlioli per trascorrere una giornata spensierata. E per finire, a tutti voi che mi avete prestato attenzione, voglio fare un regalo, dedicandovi la strofa finale di una canzone:

 “INTANTO NOI CI FACCIAMO I REGALI IL GIORNO CHE E’ NATO CRISTO ARRICCHIAMO GLI INDUSTRIALI. E INTANTO NOI CI MANGIAMO I PANETTONI IL GIORNO CHE E’ NATO CRISTO DIVENTIAMO PIU’ CICCIONI LO SAI COS’E’? DOVREMMO STRINGERCI LE MANI. E’ NATALE TUTTI I GIORNI O NON E’ NATALE MAI.”   (Carboni e Jovanotti)

 

                                                 

La letteraultima modifica: 2009-12-02T19:41:08+01:00da leonedilipari
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