La morte per delusione

di Carlo D’Arrigo*

LA MORTE PER DELUSIONE

Scarichi affettivamente, i giovani cercano assurdo rifugio nella droga, nella morte, per proteggersi da un mondo che fa loro paura. Un tempo la scuola veniva invocata come alter ego di genitori distratti o già stanchi di una vita mai affrontata. Oggi scuola e insegnanti sono vituperati da genitori rimbecilliti e mai esistiti.

Le agenzie educative come televisione e altri media sono più dannose che positive. Le immagini di violenza non sfuggono mai agli occhi dei più giovani. Nei telegiornali la visione di morti ammazzati è giornaliera. Non ci si rende conto del dolore di chi resta, dei drammi familiari. Le scene di violenza, una volta raccontate solo nei film di guerra oggi sono sui “social”, ti saltano fuori mentre fai una ricerca su Google, e persino nei cartoni animati.

Tutto lascia tracce indelebili sui giovani. Tutto è catalogato e pronto a far scattare un cervello ancora debole. Nati fragili da famiglie che hanno demandato il loro compito alle agenzie di socializzazione come pub e discoteche, ci si forma all’ombra della baby sitter -per i più abbienti- e del campo sportivo. Sempre più spesso i giovani trascinano un vissuto tormentato da genitori separati e in eterna guerra. E al di là delle pudiche fantasie tutto ciò semplicemente per sesso. Si per il sesso. Anzi, in questi casi che cavolo c’entra l’amore? Nel 90% dei casi la separazione coniugale ha matrice sessuale, altrimenti si penserebbe prima “all’amore” dei figli.

E infatti il “grande” personaggio di spettacolo Sfera Ebbasta (ma poi questo nome che significa?) raccontava solo sesso e droga, un ottimo mix di imbecillità. Dopo anni di falso benessere il risultato è quello cui oggi assistiamo. Non è facile oggi demolire e poi ricostruire. Io non ci credo.

*Fisico, Consulente di Acustica del Comune di Lipari carlodarrigo47@gmail.com

La morte per delusioneultima modifica: 2018-12-12T09:53:45+01:00da leonedilipari
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