Lipari&tribunale. Una requiem una prece

bferlazzopiccola.jpgdi Bartolino Ferlazzo

Ieri 9 settembre 2013 alle ore 9,32 è stato tumulato il Tribunale di Lipari, alla presenza di pochi intimi, alla presenza di chi giornalmente per diversi decenni, ha garantito la propria presenza al servizio dello stato, con correttezza. lealtà e capacità, che tristezza, nel vedere andar via oltre due secoli di storia e, tanta ma tanta rabbia, nel dover constatare che altre entità meno importanti e meno storiche della nostra, abbiano ottenuto una proroga, una totale ignobile sconfitta.-
 In Sicilia la prima corona ad essere consegnata in un funerale è quella dei mandanti, ma qui i mandanti sono ben noti a chi ha seguito da vicino la vicenda.-
  La struttura giudiziaria di Lipari, parte da lontano da molto lontano, dalla Controversia Liparitana passando per i coatti, i confinati politici, i mafiosi, una struttura che nel passato è stata salvata, grazie alla buona volontà e capacità politica di alcuni sindaci con i cosiddetti ” attributi “, il Dr, Angelino Li Donni quando Pretura staccata di Messina si batté per il mantenimento, il Dr. Tommaso Carnevale che nel momento in cui un grave dissesto idrogeologico in Via Garibaldi, aveva messo a repentaglio l’ incolumità di alcuni stabili, trasferì la struttura giudiziaria, in alcune aule a pianterreno delle scuola elementare di Lipari per permettere interventi negli edifici danneggiati, per farvi successivamente ritorno nella sede originaria, il Dr. Mariano Bruno che mise gli attuali locali a disposizione, per mantenere invita la struttura, per il passato altra gente, oggi la realtà è sotto gli occhi di tutti e quando gli eoliani prenderanno veramente coscienza, sarà ormai troppo tardi e sapranno eventualmente a chi addebitare le colpe.-
 Dal 12 settembre dello scorso anno ad oggi, nel momento in cui, il governo affossa Italia di un certo Monti, varò la nuova geografia giudiziaria, nessun intervento di richiesta forte e pressante di chi Doveva e Poteva intervenire, è mai stato fatto per dimostrare l’ inapplicabilità di un decreto iniquo che avrebbe penalizzato ed affossato le Eolie; la l’ arroganza < abbiamo secoli di storia in tal senso > , la presunzione < siamo sette isole non sopprimeranno mai la struttura  giudiziaria >, la protervia < abbiamo le nostre referenze in sede politica >, hanno portato alla chiusura della sezione staccata; quella tale Cancelliere, con enfasi ha riferito che tale manovra porta per lo stato un risparmio di 80 milioni, ma questa si rende conto di quello che dice, una risibile somma, una goccia d’ acqua nel mare del marasma economico italiano, noi proponiamo ancora una volta due conti semplicissimi, pensate sono ben 945 i parlamentari italiani per una retribuzione, media, mensile singola di circa 12.000 € che moltiplicata per 945 fa un totale di 11.340.000 €. mensili che moltiplicati per 12 mesi formano un totale annuo pari a 136.080.000 €, questa è la somma che noi italiani paghiamo annualmente a questi signorotti, allora ministro, l’ enfasi avrebbe dovuto esternarla nel dire abbiamo ridotto del 50% le nostre retribuzioni, senza intaccare  nessun servizio al cittadino, difficile vero Cancellieri, li mettono le mani nelle tue e vostre tasche, che scherziamo ?
 Chi ha permesso la soppressione del Tribunale di Lipari, in primis, Napolitano, che pur avendo avuto affini confinati politici a Lipari, al tempo del fascismo, non ha esitato con un intervento quanto mai gratuito, ad affossare definitivamente le flebili speranze dei pochi eoliani veramente interessati alla vicenda e, la non venuta a Stromboli, giustificata da ipotetiche contestazioni, ehi Giorgio siamo la culla della civiltà non dimenticarlo mai, è stato il segnale che del non aver agito correttamente e per gli interessi degli eoliani.-
 D’ Alia, adesso è ministro e come qualcuno, alla nomina disse dobbiamo suonare le campane a festa a Pianoconte frazione natale del padre, adesso bisognerebbe suonare quelle a morto, che non ha speso una parola a favore di questa causa per questa giusta causa a favore degli eoliani, specialmente nel passato governo Monti quando componente della commissione giustizia del senato ed un ministro, Severino quota Casini ovvero stessa forza politica, non è mai intervenuto, adesso ripete che non è nato a Lipari è vero, ed allora vada a trascorrere le ferie nelle altre case che possiede a Lipari adesso potrebbe essere ingombrante e principalmente vada a Messina a raccogliere i voti senza sbarcare a Lipari anche attraverso i suoi galoppini elettorali, che miseria.-
 Le amministrazioni comunali eoliane, su tutte quella di Lipari, su quelle di Salina, mai veramente interessate alla vicenda, vogliamo stendere un velo pietoso, per quella di Lipari, il discorso è diverso, mai realmente attiva, quante bugie specialmente quando, buttando fumo negli occhi, si ripeteva di aver incontrato il direttore generale del ministero, quando questi era assente per malattia o quando si improvvisano viaggi a Roma per incontrare il ministro senza sapere che lo stesso era fuori sede o quando si riferiva di aver interloquito con parlamentari, senza mai aver appresso le persone adatte a far capire e comprendere le reali situazioni della giustizia eoliana suffragati da dati certi ed inconfutabili, o quando ancora quando nello scorso mese di giugno veniva stilato un primo elenco di sedi possibili da salvare e non veniva inserito Lipari e subito si partiva per Roma tentando le ultime estreme carte da giocare; approssimazione, pressapochezza ed ignoranza in materia, mai una vera e ferma protesta, chi ha speso due parole per Lipari sono stati i senatori Nitto Palma campano e Ranucci toscano, vergogna, miseria, povertà di spirito e morale per chi doveva in ogni modo pressare, forzare un intervento serie e deciso.-
 L’ organo giudiziario preposto, che se avesse agito di sua iniziativa, senza affidarsi a gente che sa solo fare chiacchiere dotata di presunzione ed arroganza senza limiti, senza farsi influenzare da gente che nella vita reale conto meno che zero, avrebbe con un pizzico di buon senso, prospettato una situazione particolarissima, stante la conformazione geografica del mandamento ricoperto a dispetto di chi a qualunque costo voleva ed ha ottenuto la chiusura della sede staccata, se su questa autorità, fosse intervenuta una pressione politica, come successo a Patti con il senatore Mancuso, probabilmente adesso saremmo qui a commentare una proroga che nel tempo sarebbe potuta diventare definitiva; ha detto giusto e benissimo, lo stesso senatore Mancuso < ci sono politici che possono e politici che non possono > riferimento a persone o cose non è affatto causale ma ben definito.-
 La sconfitta, dei politicanti eoliani è totale e senza appello, assoluta ed indefinita, questa gente non ha riferimenti politici che contano ad altissimi livelli, il biscottino di turno è solo un palliativo alla forza politica rappresentata, non hanno nessun tipo di credenziali; pensavamo che dopo gli ultimi cinque anni di aver toccato il fondo ma al peggio non c’è mai fine, certo non è questo il momento per parlarne, ma siamo sicuri che questa stessa situazione, Mariano Bruno, l’ avrebbe gestita in modo diverso e sicuramente positivo, per via dei tanti agganci politici, a proposito dato che è stato votato il nuovo qualcuno adesso lo rimpiange e l’ ultima considerazione è d’ obbligo, ma se il marco non circola più in Germania perché dovrebbe farlo qui da noi.-
 Nella insensibilità e pochezza, un altro pezzo di storia di Lipari è stata demolita, aspettiamo adesso la prossima mazzata, ricordando comunque, agli eoliani veri se ancora esistono, che tra miseria e nobiltà è meglio scegliere la miseria è sinonimo di onestà.-
    Addio Lipari.-

Lipari&tribunale. Una requiem una preceultima modifica: 2013-09-11T09:18:44+02:00da leonedilipari
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