Lipari&Comune. Il consigliere domanda e l’amministrazione risponde

plocasciopiccola1.jpgdi Pietro Lo Cascio*

Gentile Sindaco, mi rivolgo a lei con una lettera aperta – piuttosto che con una formale interrogazione – per richiamare l’attenzione dell’amministrazione e dell’opinione pubblica su un aspetto che ritengo assolutamente coerente alla ricerca di standard minimi di “decoro” dalla quale – presumibilmente – scaturisce la recente ordinanza di divieto di circolazione in costume da bagno nel centro storico. L’ottima manifestazione “Eolie, donne e cultura”, oltre ai numerosi pregi che le si devono riconoscere, ha indirettamente conseguito un risultato per nulla trascurabile: dopo anni, ha saputo infrangere il tabù dell’inaccessibilità dei locali di proprietà comunale assegnati per mezzo secolo alla società Lipari Porto.

In questi locali esistono ottimi bagni di nuova fattura che, credo, siano praticamente intonsi e quasi mai utilizzati, data la notoria frequenza con la quale la società si riunisce negli stessi e, in generale, la fervida attività che ne caratterizza l’operato.

Qualche anno fa ci siamo chiesti perché, dotando la struttura di una minima forma di vigilanza, non aprirli al pubblico durante le ore diurne, in particolare la mattina, quando sulla banchina di Marina Corta sbarcano centinaia di persone costrette a utilizzare i locali igienici degli esercizi commerciali della piazza (gli unici disponibili in prossimità del molo). Lo abbiamo fatto raccogliendo oltre trecento firme in un paio di giorni, forti delle quali avevamo sollecitato un responso – mai pervenuto – all’allora sindaco Bruno. Ho ancora con me – fortunatamente – le copie, e sono certo che ai latori di questa petizione se ne aggiungerebbero rapidamente altri, nella consapevolezza diffusa che si tratti di un gesto di civiltà, di accoglienza e di decoro, non meno significativo di quello che pretendiamo rivestendo turisti in giro per le vie del paese.

Non è difficile: basterebbe aprire uno solo dei due locali dell’immobile, incaricare uno o più disoccupati dei compiti di vigilanza, assistenza e pulizia periodica, per i quali potrebbero essere remunerati stabilendo una piccola quota di ingresso – non più di 50 centesimi – e avremmo risolto il tutto. È lesivo dell’immagine della società? Non credo; in ogni caso, non lo sarebbe più di tenere inutilmente chiuso un locale che, oltre ad essere di proprietà dell’Ente, risulta assegnato a una società della quale l’Ente è parte integrante. Confidando nella sua comprensione e condivisione delle ragioni di questa istanza, e augurandomi che vorrà assumere a breve una decisione in merito, la ringrazio anticipatamente.

*Consigliere comunale de “La Sinistra”

di Michele Giacomantonio*

Caro Pietro, ti rispondo io per incarico del Sindaco. Come certo saprai il Comune ha richiesto alla “Lipari porto” la possibilità di utilizzare i locali della ex biglietteria aliscafi sulla penisoletta del Purgatorio. Richiesta che è stata accolta ma si aspetta di firmare l’apposita convenzione per entrarne formalmente in possesso. Comunque per tutto il lese di agosto i locali saranno a disposizione del Comune per organizzare manifestazioni culturali, mostre e quant’altro possa avere carattere culturale e turistico. Naturalmente sarà concesso ai partecipanti delle manifestazioni o ai visitatori delle mostre di usufruire dei servizi igienici. Purtroppo però la convenzione esclude che i locali possano essere utilizzati espressamente con questo obiettivo e pubblicizzati come tali.

di Pietro Lo Cascio

Caro Michele, naturalmente ti ringrazio per la risposta, ma mi chiedo che senso abbia dovere accettare i limiti di questa convenzione quando la cosa più ovvia, non avendo altra soluzione a Marina Corta, sarebbe quella di poter aprire i bagni al pubblico. Il sindaco non ritiene opportuno insistere?
 
di Michele Giacomantonio
 
Caro Pietro,
Dopo la mia risposta sono pervenute una serie di precisazioni di cui le due più importanti sono:
1. La riconsegna dei locali al Comune non è legata alla stagione estiva ma non ha un limite temporale. Di fatto si tratta di una vera e propria retrocessione. E si può valutare l’ importanza di questo fatto e il bel risultato conseguito dall’Amministrazione dopo che per diversi anni i locali erano chiusi.
2. Mi hanno spiegato che il problema di non utilizzare quei bagni come gabinetti pubblici non è un fatto di volontà ma è legato ad un fattore tecnico con risvolti igienico- sanitari. I gabinetti pubblici richiedono accorgimenti specifici e particolari per evitare che il troppo uso provochi il rigurgito delle acque nere e dei reflui, accorgimenti che non vengono applicati ai gabinetti degli uffici e delle abitazioni private e quindi non sono stati presi nella costruzione dei bagni della biglietteria.
 
*Portavoce giunta Giorgianni
 
Lipari&Comune. Il consigliere domanda e l’amministrazione rispondeultima modifica: 2013-07-29T16:59:55+02:00da leonedilipari
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