Lipari – “Le cave di pomice senza messa in sicurezza rischiano di crollare e si potrebbe verificare una tragedia ancora piu’ grave di quella dei Comuni del messinese”. Il nuovo grido d’allarme lo ha lanciato il sindaco del Comune di Lipari Mariano Bruno. “E’ dal 1995 – ha affermato – da quando non sono state piu’ rinnovate le concessioni alle società che gridiamo a tutte le autorità nazionali, regionali e provinciali che bisogna rendere sicuri i costoni pomiciferi di Porticello e Acquacalda. Ma nessun intervento ad oggi è stato previsto. Domenica le piogge torrenziali hanno riversato un fiume di pomice lungo la strada e isolato i 600 abitanti di Acquacalda. Se come è ormai possibile viene giu’ la cava, rischiano di crollare il ponte, la strada e potrebbe essere un disastro, considerato che transitano auto, bus di linea , pulman turistici, camion, scooter… Il pericolo è a Porticello, ma anche ad Acquacalda ove, lato mare, è già crollato un pezzo della strada provinciale”. Il primo cittadino delle Eolie tra poco invierà un nuova richiesta di interventi a al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, al premier Berlusconi, al capo della Protezione civile Bertolaso e al presidente della Regione Lombardo. Lo stesso sindaco Bruno né ha anche per il deputato regionale Filippo Panarello, Pd che ha sostenuto che il ministro Stefania Prestigiacomo i fondi per i Comuni del messinese li ha “dirottati” alle Eolie: “Dispiace che in questi giorni ove si piangono ancora 24 vittime, ci sia spazio per questo tipo di polemiche. Qui alle Eolie, in tutte le isole c’è un rischio idrogeologico e vulcanologico: da Panarea a Filicudi, da Stromboli ad Alicudi, da Vulcano a Lipari. Non è il caso, in questi giorni di tragedia, di alimentare una “guerra tra poveri”…”.
Lipari, cave a rischio crollo. Nuovo appello del sindaco Bruno polemico anche con il deputato Panarello, Pd
Lipari, cave a rischio crollo. Nuovo appello del sindaco Bruno polemico anche con il deputato Panarello, Pdultima modifica: 2009-10-05T09:51:00+02:00da
Reposta per primo quest’articolo