Lipari, “Cori strazzatu e all’acqua e o vientu”, due famiglie in bilico con il disastro. Le reazioni nel web

amirabitogruppo1.jpg“Cori strazzatu” non é il titolo di una melodia napoletana. E’ il grido disperato dell’isolano Antonio Mirabito, della sorella Rosina, del genero Roberto Profilio, e di tutti gli altri proprietari dei terreni di Canneto Dentro, che con un pezzo di terra hanno vissuto, lo stesso pezzo di terra da oltre 50 anni accarezzato dolcemente. Un pezzo di terra che nel giro di una settimana inizia a mancargli sotto i piedi. L’ex pescatore e ora agricoltore Mirabito, dopo la comunicazione dell’esproprio dei suoi 2 mila metri quadri di terra, tutta coltivata con amore e passione, da quattro notti non ha chiuso occhio. Ieri mattina – giorno dell’immissione in possesso e dell’esproprio si è ritrovato con la pressione 190-110. Dopo l’esplosione di rabbia e le contestazioni, nel pomeriggio si è sentito male ed è finito al pronto soccorso dell’ospedale. La zappa e la vanga dei lavori pubblici non guarda nei cuori, come non hanno guardato le menti dei progettisti del depuratore che forse hanno lavorato e sudato sulla carta delle quote e delle righe ma non sanno niente del sudore dei coltivatori che per affetto cullano i loro giardini vero patrimonio umano, dove i nespoli sono i fiori e l’orto profuma veramente tanto. Qui la politica non si vede, sta alla larga, lascia pagare prezzi pesanti e non asciuga le lacrime. Forse i voti non interessano e l’unico politico presente non riesce ad urlare. Piangere non è l’inchiostro del cronista, ma oggi confesso di aver pianto. Non per i presenti, ma per gli assenti.
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falegnameria.jpeg-“All’acqua e o vientu” questo é invece il futuro della famiglia Tesoriero, del giovane falegname Vincenzo che non ha più un tetto per i suoi costosi macchinari, per un uomo che faticosamente ha creato un lavoro artigianale sperando di crescere e sfamare la sua giovanissima famiglia. Dicono che i giovani alle Eolie non hanno voglia di lavorare, noi diciamo che ai giovani la voglia di lavorare gliela fanno passare. Prima ti fanno costruire, spendere ed investire e poi su gelidi fogli carta ti scrivono che la legge non vuole, che la legge non guarda in faccia nessuno e che la legge non può avere un cuore. Bel futuro per i giovani. Non si capisce anche in questo caso il silenzio politico che dovrebbe domandarsi il perché, che dovrebbe dire: “Vincenzo, non ci frega per chi voti, ci interessa che tu possa sfamare la tua famiglia. Da oggi puoi trasferire e far lavorare, nell’attesa dell’iter burocratico, i tuoi macchinari nella sede del centro congressi che visto che non si tengono più, da oggi diventa Centro Lavoro. Scusaci tanto e buon lavoro”. Non é mai troppo tardi per farlo. Vincenzo non può aspettare, deve piallare a tutti i costi. Anche questa famiglia deve mangiare.
 
– Nella foto di Vincenzo Tesoriero, i costosi macchinari sotto l’acqua dopo la pioggia di oggi.
 
LE REAZIONI NEL WEB.
 
– di Christine Berart: Grazie Bartolino per i due belli articoli. Le isole sono meravigliose però mancano qui veri Uomini con cuore e carattere. Forse ci sono stati… da Leonida Bongiorno a Bernabò Brea e tanti altri. Da piu’ di 10 anni un vuoto abissale. Manca la cultura, la curiosità, l’onesta, il cuore e il desiderio del bene comune. Speriamo bene per Mirabito e Vincenzo e sua famiglia che fai caso sono persone brave e oneste e sicuramente privi di questi “amici”. Qui che servono…. a condizione però di perdere la propia anima.

– di Serena Natoli: Stanno tagliando le gambe alla gente più anziana, sempre più esasperata. Stanno infrangendo i sogni dei più giovani spingendoli ad abbandonare questo paese!!! L’importante è che loro traggano i migliori benefici economici e che possano muovere le fila di tutti i cittadini, compresi quelli che hanno mostrato in loro la fiducia più assoluta!!! Coloro che ignorano ciò che sta loro intorno non meritano neanche di essere ritenuti nostri concittadini. Non sono degni nemmeno di rappresentarci!!!

– di Lisa Paino: Vergogna!!!!

– di Giuseppina Bonanno: Lipari sta toccando il fondo…poveri noi in che mani siamo “Vergogna “

– di Vincenzo Tesoriero, Direttore, ho guardato il servizio girato ieri sulla mia situazione.
Devo ringraziarla per avermi dato spazio e per aver continuato oggi a parlarne.
Le invio le foto che ho fatto oggi sul cantiere “all’acqua e al vento” come ha giustamente titolato lei.
Le foto si riferiscono ai macchinari che stamattina ho trovato scoperti dai teli che dovevano proteggerli, mentre alcuni sono stati addirittura caduti a terra e danneggiati (spero non irreparabilmente).
La terrò informata su quello che accadrà nei prossimi giorni, sperando che l’amministrazione finalmente prenda atto del danno che mi ha fin qui procurato negandomi la possibilità di lavorare su un terreno adibito per sua stessa previsione nel piano regolatore alle attività artigianali. 
Una foto si riferisce al deposito degli strumenti e delle merci che dovrò liberare entro il prossimo 8 novembre come intimatomi dall’ufficiale giudiziario.
Le altre sono i macchinari scoperti dal forte vento sotto la pioggia e alcuni riversi a terra.
 
Le invio cordiali saluti.falegnameria2.JPG
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Lipari, “Cori strazzatu e all’acqua e o vientu”, due famiglie in bilico con il disastro. Le reazioni nel webultima modifica: 2013-11-07T08:02:13+01:00da leonedilipari
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