Io credo che nella vita economica e lavorativa del nostro paese,bisogna puntare sulla meritocrazia sia nel privato che nel pubblico.Condivido con te ,quando evidenzi la disparità di trattamento tra chi guadagna tantissimo e chi invece, non ha i soldi per vivere una vita normale.Ecco perchè ,secondo me,bisogna riconoscere il giusto compenso a chi da di più a discapito di chi da di meno.
I denari vanno recuperati da quelle spese non produttive. Io durante la mia esperienza di R.S.U. presso l’I.C. Lipari n.1 con il dirigente scolastico dott. Renato Candia ,abbiamo stabilito e modificato in sede di contrattazione di Istituto, un criterio di ripartizione vecchio basato sul dare un compenso a pioggia per tutti.Abbiamo ritenuto fondamentale,visto che era possibile fare nel rispetto della legge,puntare su un nuovo criterio ” meritocratico” ,senza nessuna forzatura ,di dare la possibilità a chi era interessato docenti e personale Ata di svolgere attività di docenza e non docenza oltre all’orario di servizio previsto dal CCNL, per migliorare sempre di più l’offerta formativa nella nostra scuola tenendo conto in primis degli alunni e delle esigenze dei genitori.
Tale impegno maturato veniva riconosciuto in temini di soldi o riposo compenstivo per gli ata,dopo aver prodotto regolare rendicontazione delle attività svolte ,previa contrattazione.Non vedo perchè tutto questo non debba avvenire in altre amministrazione dove ,al raggiungimento di obiettivi prefissati e ottenuti in tempi molto ristretti rispetto il termine di scadenza,dirigenti,impiegati,ecc…non debbano fruire di questi incentivi riconosciute dalla legge e sulla base delle disponibilità economiche dell’Ente,senza aggravate sui cittadini o su l’Ente che assegna i soldi per garantire regolare funzionamento dell’ordinaria amministrazione.