Lipari, giovani&riflessioni

asamuelepiccola.jpgdi Samuele Amendola

Prendendo spunto dalle considerazioni espresse da alcuni degli organizzatori del “1° Meeting tra i giovani e gli anziani di Lipari – Incontrarsi per Capirsi”, al quale purtroppo non ho potuto partecipare in quanto fuori Lipari, ma che ho seguito tramite i media locali ed i social network, mi sorgono alcune riflessioni. Riflessioni che nascono anche da una ormai decennale esperienza nel campo dell’associazionismo giovanile, dal  costante “viver con” i bambini ed i ragazzi di questa splendida Isola. Purtroppo è doloroso costatare come la società odierna attraversi un momento di profonda “emergenza”, ed il nostro Arcipelago, ovviamente non si sottrae a quella che è una situazione di generale “disorientamento”. Vivendo a stretto contatto con le nuovissime generazioni non si possono non notare il senso di totale smarrimento e la mancanza di punti di riferimento validi, positivi e propositivi.

Ci troviamo in piena “EMERGENZA EDUCATIVA”, un’emergenza che nel “micro-contesto” eoliano assume caratteri molto particolari a causa di gravi carenze e pesanti “mancanze”. La politica non riesce, o non vuole, intervenire per fare ciò che è necessario, le famiglie si trovano sempre più sole, la scuola non sempre riesce a supplire a quello che dovrebbe essere un lavoro ed un impegno “di rete”. I giovani eoliani appaiono sempre più dimenticati: non si può parlare di apatia, perché purtroppo quello che manca è un contesto ricco di valori positivi; quali sono gli esempi, quali i punti di riferimento dei ragazzi eoliani? E gli adulti… come vedono queste nuove generazioni? Ogni genitore vorrebbe dei figli perfetti e nella stessa misura ogni insegnante vorrebbe degli alunni perfetti, ma secondo quali parametri di riferimento? Come dovrebbero essere questi ragazzi? Brillanti, spigliati, intelligenti, divertenti di successo nella scuola, nello sport, socialmente integrati, eccellenti e tutti dottori o avvocati o ingegneri…
Oggi, anche nelle nostre isole, prevale la “società del benessere” individuale, che ha distrutto il valore del benessere collettivo concentrandosi sull’egocentrismo e rendendo sempre più soli i giovani.

E’ importante ripartire dalle “famiglie”, che rappresentano la prima “agenzia educativa” e che tante volte vacillano nel loro ruolo genitoriale. La “famiglia” deve tornare a rappresentare “la bussola” capace di tracciare la rotta. Non è facile affiancarsi ai bambini, ai ragazzi, ai giovani con le giuste modalità. I pedagogisti e gli educatori sono le figure più votate a questo compito ma anche le meno ascoltate. Parlare di educazione, di pedagogia sembra dissacrante e fuori moda e i risultati sono sotto gli occhi di tutti… Emergenza educativa, questo è il nome che diamo all’incapacità di educare di tutti gli agenti del settore educativo.

Lipari, giovani&riflessioniultima modifica: 2011-04-16T16:32:15+02:00da leonedilipari
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