Lipari, il vino di Castellaro

giapponesicantina.jpgsfavaloro.jpgdi Simone Favaloro

La nascita di un’ azienda vinicola in un’ isola come la nostra che, mai come adesso, necessità di promozione e propaganda a livello mondiale, non può che provocare in noi isolani un immenso piacere. Da anni lavoro nel settore agricolo e, ritenendo il rispetto per l’ambiente un misuratore di cultura, non posso far altro che elogiare un’iniziativa come quella presa dal signor Massimo Lentsch che, con grande stile e professionalità, ha messo su una grossa struttura che ha apportato, anzitutto lavoro a tante famiglie della frazione di Quattropani, e poi,investendo in tale progetto, ha fatto in modo che un certo numero di clienti del settore vinicolo, di un certo spessore, visitassero la cantina ammirando al tempo stesso, il nostro arcipelago. Con l’augurio che questa sia la prima delle tante iniziative, relative al verde, possibili da realizzare nel nostro territorio porgo i miei complimenti al Dott. Lentsch.

LA NOTA PRECEDENTE. Lo spettacolo di una giornata a Castellaro ci ha portato indietro nel tempo ma anche avanti con gli anni sia tecnologici che umani anche se la natura é rimasta quella senza nessuna influenza chimica. Si può passare da Lipari con una barca a vela per sfidare Eolo e si resta invece ancorati per sfidare Bacco. I casi. Se poi fra questi vigneti vendemmia e pigia l’uva un bergamasco, é una voglia di vita. Altro che scelta. Terreno buono e fedele, vitigni forti e brava gente che fanno del territorio eoliano un rinforzo alla cultura turistica arrivata da tempo ma mai rigenerata. Nessuno aveva sentito parlare in giapponese a Castellaro. Adesso sono tutti sicuri che la selezione é giusta, quella che serve. Quella dei fatti in bottiglia e in botte.

Lipari, il vino di Castellaroultima modifica: 2013-06-20T18:26:40+02:00da leonedilipari
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