ULTIM’ORA. Lipari, l’imprenditore Salvatore Coppolina assolto dal reato di lottizzazione abusiva, insieme ad altri 4 tecnici. In due condannati

scoppolinapiccola.jpgAl tribunale di Barcellona (il presidente Maria Celi, Francesco Catanese e
Giuseppe Abate sono stati in camera di consiglio 3 ore e mezzo e il
dispositivo è stato letto alle 20,30) l’imprenditore Salvatore Coppolina assolto dal reato di lottizzazione abusiva. Il dirigente Biagio De Vita e l’ingegnere Francesco La Spada sono stati condannati. De Vita alla pena di 2 anni e 6 mesi di reclusione e La Spada a 2 anni di reclusione e al pagamento delle spese processuali. De Vita e La Spada inoltre sono stati interdetti dai pubblici uffici per la durata di anni 5, ma a La Spada sono stati concessi i benefici della sospensione condizionale della pena.

De Vita e La Spada sono stati ritenuti responsabili per il reato di falso in quanto davano parere favorevole per la regolarità tecnica del pip e per la conformità agli strumenti urbanistici, per non avere effettuato una adeguata pubblicazione del Bando in violazione del regolamento comunale per la concessione in diritto di proprietà o in locazione dei lotti all’interno delle aree artigianali del Comune. Perchè in concorso con La Spada Francesco quale collaudatore nominato da De Vita dichiarava il falso nell’atto di collaudo, affermando che i lavori di cui alla C.E.n. 46 del 2005 erano state eseguite secondo progetto, contrariamente al vero, in quanto i progetti non erano presenti in atti. Sempre il De Vita Biagio per avere rilasciato la C.E. n.88 del 2005 in violazione al regolamento edilizio comunale in assenza di elaborati progettuali ed in assenza delle opere di urbanizzazione, attestando l’avvenuta esecuzione delle opere di urbanizzazione. Tutti i predetti reati venivano contestati sia al Coppolina che all’ingegnere Emanuele Carnevale quali istigatori.

Assolti e non doversi procedere per prescrizione per gli altri imputati: i tecnici comunali Salvatore Spartà e Massimo Crocco, l’ex capo ufficio Aldo Martello e l’ingegnere Emanuele Carnevale. I fatti risalgono al periodo del 21 ottobre 2005 e si prescrivaranno in coincidenza con il deposito delle motivazioni della Sentenza del Tribunale e dichiarati prescritti a seguito dell’appello che verra inoltrato, salvo rinunzia alla prescrizione da parte degli imputati.

Oggi dunque è finito l’incubo dell’imprenditore Coppolina. Nella Pasqua del 2010 aveva avuto sequestrato l’azienda ove esercita l’attività di falegname, che dava all’epoca lavoro a dieci operai. Era accusato insieme al proprio tecnico ing. Emanuele Carnevale ed ai dipendenti oomunali, arch. De Vita, geom. Spartà, Martello, Crocco ed il collaudatore parziale dei lavori Ing. La Spada del reato di lottizzazione abusiva, abuso d’ufficio, falso e violazione della normativa edilizia.

Il piemme Francesco Massara nella sua requisitoria aveva chiesto la condanna di 2 anni e 6 mesi di reclusione per l’arch. De Vita, 6 mesi di reclusione e 4 mila euro di multa per Martello, 4 mesi di reclusione e 4 mila euro di multa ciascuno per Spartà e Crocco, oltre alle pene accessorie previste per i pubblici funzionari, 3 anni e 10 mesi di reclusione e 10.000 euro di multa per Coppolina e 2 anni di reclusione e 10.000 euro
di multa per Carnevale, 1 anno e 4 mila euro di multa per La Spada.

La vicenda trae inizio a seguito di un dettagliato esposto dell’11/12/2007 ove venivano segnalati a favore del Coppolina delle autorizzazioni rilasciate in data 10 luglio 2006 oltre a due concessioni edilizie del 2005 numero 46 e 88. Le autorizzazioni erano relative alla esecuzione di un piano di  insediamento produttivo approvato dal Comune in data 20 aprile 2005.
L’indagine condotta con assunzione di sommarie informazioni  e consulenza d’ufficio, accertava come l’attività amministrativa svolta dal 3° settore sviluppo e tutela del territorio del Comune di Lipari, dirigente Arch. Biagio De vita, riguardante l’approvazione e la esecuzione del pip, sia stata caratterizzata da un numero elevatissimo di atti amministrativi illegittimi, oltre ad una velocizzazione di rilascio di autorizzazioni rispetto alla domanda. Il PM nella sua inchiesta rilevava come dall’esame degli atti emergeva che i funzionari, anche in violazione alle più elementari norme di diritto amministrativo, lungi dall’amministrare con imparzialità, avevano assecondato gli interessi dell’operatore economico Coppolina, piegandosi alle richieste di questi e adottando inopinatamente una serie imbarazzante di atti amministrativi illegittimi a favore dello stesso.

Il PM ricostruiva l’iter urbanistico delle Eolie, dal programma di fabbricazione, alla successiva approvazione da parte del consiglio comunale della variante al predetto strumento urbanistico adottato il 30/6/2003, con il quale si individuavano le aree destinate ad insediamenti produttivi, che dopo l’approvazione da parte della Regione con prescrizioni , prevedeva tra le aree anche i terreni in località Valle di proprietà di Coppolina. Il PM nel corso della sua indagine accertava che sin dalla prima fase si verificava una discrasia, allorquando il Coppolina siglava con l’arch. De Vita un accordo di programma per la progettazione e la realizzazione del pip, ancor prima dell’affissione dell’avviso. A detta del PM ciò costituiva già una prerogativa per il Coppolina, il quale beneficiava dell’accordo di programma  prima dell’affissione all’albo comunale, che a questo punto per l’area denominata Valle non aveva più ragione di essere. Per il PM ciò costituiva una valida prova che l’agire del dirigente del terzo settore era connotato da assenza di imparzialità (chiaro favoritismo). Il PM inoltre accertava che in data 25/3/2005 il Coppolina faceva richiesta per l’installazione di un capannone metallico per uso cantiere, richiesta che veniva esitata velocemente nello stesso giorno, dal dirigente.

Tra novanta giorni le motivazioni della sentenza. Gi imputati sono stati difesi dagli avv. Luciano Scoglio, Salvatore Leone, Onofrio Natoli, Saro Venuto, Laura Autro Ryolo, Piergiacomo La Via.

ULTIM’ORA. Lipari, l’imprenditore Salvatore Coppolina assolto dal reato di lottizzazione abusiva, insieme ad altri 4 tecnici. In due condannatiultima modifica: 2013-05-07T07:34:00+02:00da leonedilipari
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