di Alfio Ziino
Leggo la nota, a firma Gianluca Giuffrè, apparsa oggi sul Notiziario. Riporto testualmente: “Il megaporto turistico di Lipari dovrà essere ridimensionato. E’ a rischio stravolgimento l’ habitat naturale delle coste di Lipari e la permanenza stessa delle Eolie nell’ Unesco”. Una tragedia, una catastrofe, altro che sisma.
Le parole, egregio signor Giuffrè, vanno sempre considerate, posto che ognuna ha la sua specificità.
Iniziamo da megaporto. Me ne rammenta un altra, sempre riferita a quel di Lipari: megaparcheggio. Chi usa detti termini non ha evidentemente mai visto nè un megaporto, nè un megaparcheggio. Chamiamoli semplicemente porto e parcheggio.
Quanto all’habitat naturale, quale che sia l’opera che si andasse a realizzare, questo verrebbe comunque “stravolto”; direi più propriamente “modificato”.
Le coste di Lipari, poi, non si esauriscono in Marina Lunga; modificata questa, le “coste di Lipari” resterebbero nello stato quo ante.
Per quel che riguarda il rischio permanenza nell’Unesco, la qualifica attribuita alle Eolie di “patrimonio dell’umanità”, al di là della roboanza terminologica, continuo a chiedermi ed a chiedere, senza ottenere risposta alcuna, quale beneficio abbia apportato alle Eolie.
Comunque, anche Gianluca Giuffrè sponsorizza Pignataro, sulla scia dell’ex assessore La Greca, del neo Sindaco e di altri. Tanto entusiasmo mi ha indotto ad alcune riflessioni.
Il neo Sindaco, nella sua prima sortita in materia, ha detto chiaro e tondo che, appunto a Pignataro, dovranno realizzarsi cinquecento posti barca. E Condotte Acqua, sul punto, dovrà bere o affogare.
Non sono ingegnere, ma cinquecento posti barca nel sito indicato, ammesso che vi stiano, richiedono “lo sfratto” di Giovannazzo & Family, di Stecca & Company, della Spinella Ltd, di Barone & Associati. Vasi di coccio direste, se non fosse per la Spinella Ltd.
Questa ha degli oggettivi punti di forza. Ha realizzato quel che ha realizzato tramite “patto territoriale” e l’investimento è stato cospicuo, anche se poco fruttuoso. Ha solide relazioni politiche e si ascrive, pro quota, il successo della nuova maggioranza al Comune di Lipari.
Ed allora, ecco la soluzione. Cara Condotte Acqua, fai pure il tuo porticciolo, ma paga e paga bene (seimilioni?), cava d’impiccio alcuni amici e scordati tutti quei servizi, PUBBLICI, che a Pignataro avevi previsto. E bada bene, il Consiglio Comunale su questo non transige. E neanche il neo Sindaco. E, fino ad ora, neanche la Giunta Municipale ove però, se ben conosco alcuni componenti, l’odor di bruciato un qualche effetto lo ha sempre sortito.
Concludo. L’interesse pubblico può ben coesistere con l’interesse privato, del quale peraltro sono sostenitore fervido, ma lo si dica chiaramente, si agisca con trasparenza mostrando come una realtà locale possa pure esere sacrificata alla realizzazione di un’ opera di pubblico interesse e che di conseguenza sia lecito risarcire detta realtà. Ciò senza santificare o demonizzare alcuno e, sopratutto per civiltà, senza urlare “dagli all’ untore, alias Condotte Acqua”, o, variante sul tema, “morte a Mariano” che diversamente opinava.
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