Lipari&nubifragio. Colpa di una “Cellula temporalesca marittima” nata sul caldissimo mar

di Daniele Ingemi

L’intenso nubifragio che nella mattinata odierna si è concentrato proprio sull’isola di Lipari, la più grande dell’arcipelago delle Eolie, è stata originato da una “Cellula temporalesca marittima” che si è sviluppata poco ad ovest dell’isola, sopra le caldissime acque superficiali del mar Tirreno. Il fattore che ha innescato lo sviluppo di questa grossa, ma circoscritta, nube temporalesca, è il fortissimo “gradiente termico verticale” (forti differenze di temperatura in seno alla colonna d’aria che diventa sempre più fredda man mano che si sale di quota) che si è innescato sulla verticale, tra il nocciolo di aria fredda in quota (isoterme scese fino a -13° alla quota di 5200 metri), che si è isolato all’interno del “CUT-OFF” in fase di colmamento sul settore orientale del basso Tirreno, e l’aria molto calda e umida preesistente sopra la superficie del mar Tirreno, le cui temperature si aggirano su valori di ben +26° (secondo le ultime rilevazioni della boa della Rete Ondametrica Nazionale posizionata davanti Cetraro).

Questo enorme divario termico, unito all’instabilità “baroclina” indotta dal vortice depressionario che ormai è identificabile in un semplice “Upper Level Low” (stadio finale del “CUT-OFF”), ha favorito l’insorgenza di forti moti convettivi (correnti ascensionali) che aspirando l’enorme quantità di calore latente sprigionato dal basso Tirreno hanno costruito questa grande “torre di vapore” (Cumulonembo temporalesco), alta più di 10 km, che ha bersagliato l’isola di Lipari durante lo stadio di maturità.

temporale-lipari-300x300.jpgIl satellite visibile (fotogramma delle 11:10 AM) mostra la nuvolosità, ormai prossima alle coste del messinese tirrenico, prodotta dal dissolvimento della “Cella temporalesca” che ha originato il nubifragio su Lipari Comunque avevamo previsto lo sviluppo di insidiosi sistemi convettivi fra il basso Tirreno orientale e il mar Ionio, acuiti dal calore latente aspirato dalla superficie dei mari, ancora molto caldi dopo il prolungato regime anticiclonico estivo (dominio del promontorio nord-africano sul Mediterraneo centro-occidentale). Durante i forti rovesci di pioggia, portati da questa “Cellula temporalesca marittima” autoctona, la stazione meteorologica dell’Osservatorio delle Acque ha rilevato un accumulo totale di ben 82mm, accumulati fra le 09:00 e le 12:00, con un picco di 70 mm in meno di due ore, tra le 09:30 e le 11:30. Si tratta di un quantitativo d’acqua davvero ingente, ma non propriamente eccezionale.

I rovesci però sono stati caratterizzati da valori di rain/rate molto elevati che hanno permesso di scaricare tantissima acqua in pochi minuti. Ma per un isola vulcanica come Lipari, caratterizzata da ampi declivi e versanti montuosi con forte acclività, tutta quest’acqua caduta in cosi poco tempo non poteva essere smaltita correttamente dalle poche fiumare esistenti sul territorio. Da qui sono scaturite le esondazioni e gli allagamenti sui vari centri dell’isola, in particolare quello di Canneto. In più bisogna ricordare che Lipari è stata colpita recentemente da altri carichi precipitativi ingenti, che hanno impregnato il terreno di acqua, acuendo le condizioni di dissesto in un isola che in estate è stata interessata pure da diversi incendi (tutti di origine dolosa) che hanno bruciato lembi di macchia mediterranea, indebolendo la tenuta dei vari versanti.

Negli ultimi due giorni a Lipari sono caduti ben 89mm di pioggia, mentre nel peggioramento d’inizio Settembre sulla grande isola eoliana, a seguito del passaggio di vari rovesci e temporali, erano già caduti altri 93mm. Il parziale mensile sale a ben 182mm, un dato veramente considerevole. Per fortuna il peggio ormai è passato, senza cagionare feriti o vittime tra la popolazione, che comunque dovrà fare i conti con ingenti danni materiali ad abitazioni, proprietà e attività commerciali allagate. Nelle prossime ore “Upper Level Low” si allontanerà definitivamente verso la Calabria per spingersi sull’alto Ionio, iniziando a dissiparsi in un vortice depressionario attivo solo nell’alta troposfera. Da ovest, già da domani, incalzerà l’anticiclone delle Azzorre, con il suo bordo più orientale, che dovrebbe riportare condizioni di tempo stabile e soleggiato, almeno fino alle giornate di mercoledì e giovedì, con un graduale rialzo dei valori termici che si riporteranno a cavallo dei +30°.

Lipari&nubifragio. Colpa di una “Cellula temporalesca marittima” nata sul caldissimo marultima modifica: 2012-09-15T16:03:00+02:00da leonedilipari
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