Lipari&Ospedale in agonia. Lettera aperta al Presidente della Repubblica

msaveriopiccola.jpgdi Saverio Merlino*

Caro e stimatissimo Signor Presidente, In questi giorni si è conosciuto il Piano Regionale di Rimodulazione della Sanità nella Regione Sicilia e per le Eolie è stato un colpo durissimo. Il Decreto di Rimodulazione della Rete Ospedaliera e riordino della Rete Territoriale siciliana, approvato in questi giorni e prossimo alla pubblicazione sulla GURS, di fatto, smantella l’ospedale di Lipari e viola palesemente, a mio avviso, anche l’art. 32 della Costituzione Italiana che sancisce il diritto alla salute come diritto dell’individuo e interesse della collettività. L’Ospedale di Lipari oggi accoglie circa venticinque ricoverati al giorno, nella stagione invernale, quando è assente il turismo. Con questo scellerato Piano di Riordino avrà solo 14 posti letto per la degenza ordinaria, in pratica per il solo pronto soccorso e limitati ai casi acuti da ricoverare al massimo per 72 ore e poi smistare alle varie unità operative fuori da Lipari. Altri 12 posti sono previsti parte in day ospital e parte in day service. Aboliti medicina interna, medicina generale e il reparto pediatria per cui il ricovero urgente di un bambino avverrà al pronto soccorso a fianco magari ad un anziano morente o ad un infortunato in preda ai dolori. Certo si provvederà con gli elicotteri che trasferiranno sulla Terra ferma, all’occorrenza, i pazienti ricoverati, le madri che devono partorire, le vittime d’incidenti, i colpiti da infarto o da altre malattie improvvise. E i dializzati?

Ma soprattutto quanto verrà a costare alle famiglie dovere seguire a Messina o Milazzo o Patti i loro congiunti con la difficoltà di rientrare a casa, fra l’altro, a causa del peggiorare dei servizi di trasporto marittimo e per i problemi riguardanti le condizioni meteo marine? Si colpiscono i più deboli, persone che già vivono il disagio dell’insularità, che hanno il diritto di essere assistite a casa loro, di non dover lasciare le proprie famiglie, di non essere abbandonate a causa d’inefficienza, negligenza o peggio ancora per far quadrare, sulle loro spalle, i bilanci delle Regioni da molto tempo in dissesto sicuramente non per colpa dell’ospedale di Lipari e dell’assistenza sanitaria, nel tempo, offerta agli eoliani. Lipari, Signor Presidente, è stata sede di un ospedale fin dal XII secolo grazie ai monaci benedettini; addirittura nei secoli “bui” del settecento e dell’ottocento ebbe due ospedali: il San Bartolomeo e l’Annunziata. Sono dovuti arrivare gli “anni dello sviluppo” e del turismo per ritrovarsi privati di quest’importantissimo presidio della salute. Mi rivolgo a Lei, signor Presidente, perché conosco la sua sensibilità per i problemi della gente e perché conosce bene le Eolie. Mi rivolgo a Lei perché si faccia ambasciatore di questa grave preoccupazione che grava su tutti i cittadini delle nostre isole. Queste isole negli anni 50 avevano creduto d’essere finalmente uscite dal medioevo, purtroppo le vicende di questi ultimi tempi a cominciare dalla difesa della salute e dal diritto alla continuità territoriale ci dicono che dobbiamo temere che il medioevo stia tornando. Con i sensi più profondi della mia stima.

*Segretario reggente Pd di Lipari

Lipari&Ospedale in agonia. Lettera aperta al Presidente della Repubblicaultima modifica: 2010-03-22T16:11:00+01:00da leonedilipari
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