di Salvatore Leone

Leggendo la risposta di Francesco Valastro, l’eterno innamorato di Portinenti, mi ritornano in mente i ricordi di questo ultimo mezzo secolo di vita, quando con mia mamma dalla casa di Sotto le Mura ove sono nato, ci recavamo nella spiaggia di “Portinenti”, attraversando i vari vicoli sempre puliti e ricchi di gente. Ricordi di un tempo passato che avevo quasi dimenticato e che mi fanno tornare tristemente ad una realtà nella quale stentiamo, da liberi isolani, a riconoscerci. Come sono cambiate le isole. All’epoca si faceva il bagno anche a Marina Corta, Marina Lunga e Pignataro. I nostri genitori non si lamentavano per i pagamenti delle imposte comunali. Non c’erano le lamentele ed i problemi di bilanci. Tutto quadrava alla lira. Non c’era l’Euro. Oggi nella nuova realtà c’è la corsa a cercare dove prendere e a chi i soldi. E..chi ne fà le spese sono sempre i soliti risparmiatori. Le nuove tasse che vengono istituite (compresi i ticket il cui incasso non possiamo sapere dove finisce per l’intrasparenza di molte delibere… E’ inutile chiudere società tipo ATO per aprirne altre con nuovo nome. Scatole cinesi vengono chiamate queste “pittate” societarie. E’ sempre lo stesso ritornello del passato politico.“Non è colpa nostra quello che è successo…ancora siamo al potere da pochi mesi e vista la situazione del paese, le promesse elettorali di non aumentare le tasse non possono essere mantenute. Il “non è colpa nostra” è un tormentone politco con ritornelli monotoni di sempre sulla bocca di chi non sa o non vuole amministrare diversamente. Nulla sembra cambiare. Come prima, più di prima… tasserò (rispolverando una vecchia canzone). Tutto a spese dei risparmiatori che magari iniziano a pensare di non risparmiare più, perchè i veri risparmi con questa politica fanno una brutta fine. Come la spiaggia di Portinenti., bella nei ricordi e brutta nell’attuale.