Lipari&Referendum. Una firma per eliminare gli “stipendi d’oro” dei parlamentari

di Giuseppe Finocchiaro*

movimento-5-stelle-final-2[1].JPGInoltriamo questo comunicato a seguito degli approfondimenti da Noi effettuati in merito alla raccolta delle firme per la proposta di referendum con oggetto l’abrogazione parziale della legge per le indennità dei Parlamentari attualmente in corso. Qualche giorno fa diverse persone ci hanno segnalato che non era più possibile firmare poiché l’unico foglio disponibile risultava completo. Proviamo dunque a contattare il Comitato promotore del Referendum  per capire come avere altri moduli per la raccolta delle firme. Non avendo ricevuto alcuna risposta cerchiamo su internet il sito e leggiamo il seguente comunicato: “UNIONE POPOLARE… invita, cortesemente, i municipi e tutti gli altri i referenti territoriali, a non inoltrarci ulteriori richieste di altri moduli, in quando la scadenza ravvicinata della campagna referendaria, ci spingerebbe oltre il tempo massimo previsto dalla legge.” Inoltre informano che proseguiranno la raccolta firme dopo la pausa estiva. Andiamo allora a curiosare sulle pagine facebook dedicate che vi invitiamo a visitare

https://www.facebook.com/unione.popolare

https://www.facebook.com/groups/408292995850636/

Cominciamo a leggere e scopriamo che anche altri comuni hanno ricevuto un solo modulo per le firme ( alcuni non hanno ricevuto nulla). Leggendo inoltre i commenti di molti utenti sembrerebbe che la proposta di referendum  possa essere invalidata in quanto le firme raccolte per legge non possono essere depositate nell’anno precedente allo scioglimento delle Camere e nei sei mesi successivi. A tal proposito vorremmo rendervi partecipi dei nostri approfondimenti in merito alle normative che regolano i referendum e chiaramente saranno ben accetti ulteriori osservazioni o integrazioni di chiunque possa fugare i dubbi che andiamo ad esporre. Procediamo con ordine. La costituzione sancisce il diritto al referendum popolare con l’articolo 75, ovvero quando lo richiedono 500.000 elettori o 5 consiglieri regionali.La legge di riferimento per i referendum popolari è la legge n° 352 del 25 Maggio 1970 la quale all’articolo 28 dice che il deposito presso la cancelleria della Corte di cassazione di tutti i fogli contenenti le firme e dei certificati elettorali dei sottoscrittori deve essere effettuato entro tre mesi dalla data del timbro apposto sui fogli salvo il disposto dell’articolo 31. L’articolo 31 della stessa legge dice che : “ Non può essere depositata richiesta di referendum nell’anno anteriore alla scadenza di una delle due Camere e nei sei mesi successivi alla data di convocazione dei comizi elettorali per l’elezione di una delle Camere medesime.” La domanda a questo punto è: Se il deposito delle firme presso la Corte di Cassazione deve avvenire entro tre mesi, cioè  ad Agosto 2012, come può ritenersi valida la raccolta in corso sapendo che le elezioni per la formazione del nuovo Parlamento Italiano si terranno nel Maggio 2013? Come mai il Comitato promotore ha trascurato questo aspetto? Cerchiamo di capire chi sono i Promotori. Troviamo un Movimento che  nasce il 7 Ottobre 2010 a Roma, ma si chiama UP UDC, come si può vedere  al seguente link

http://www.stampasudtv.it/index.php?option=com_content&view=article&id=924:anna-rita-palmieri-coordinatrice-dell-up-udc&catid=41:prima-pagina&Itemid=66

Il simbolo del Comitato promotore è identico a quello dell’ UP UDC, con in  meno la scritta UDC. Pensiamo, saranno due Movimenti differenti? Forse, ma  la segretaria Nazionale del Movimento UP UDC è proprio la Dott.ssa Maria di Prato ( ex militante DC e UDC fino al 2010 ) promotrice del referendum. Indipendentemente dai trascorsi politici di chi ha proposto il referendum quello che ci sta a cuore è capire la validità della raccolta. Alle numerose richieste di chiarimento da parte degli iscritti alla pagina facebook la Di Prato, dopo circa 3 giorni di latitanza, risponde che  pubblicherà un video nel quale spiegherà giuridicamente, dopo avere interpellato la Cassazione,  il perchè la raccolta è valida.

Bene,  il video è stato pubblicato . In sintesi le risposte:

1) Il Referendum è valido perchè stanno raccogliendo le firme anche altri “ movimenti importanti capeggiati da figure importanti” ( Comitato del sole e IDV sono i riferimenti ma c’è da dire che hanno già sospeso la raccolta e vi invitiamo a leggere questo http://www.qelsi.it/2012/di-pietro-verso-lennesimo-referendum-truffa-sui-rimborsi-elettorali-non-caschiamoci/ )

2)  La legge che regola il Referendum è LACUNOSA ed è stata oggetto di numerose sentenze. (nello specifico la legge parla di anno solare non di 365 giorni quindi secondo le due sentenze di Cassazione citate dalla Di Prato sarebbe possibile depositare le firme il primo gennaio 2013 per essere valide ( questo giustificherebbe la raccolta di Ottobre ma non questa che deve essere depositata ad Agosto 2012 )

3) A supportare questa tesi dovrebbe essere pubblicato l’intervento di un luminare costituzionalista Prof. Guzzetta ( ancora attendiamo ma nel frattempo siamo andati a curiosare  http://www.ilgiornale.it/news/referendum-nel-2009-consulta-boccia-ricorso-comitato.html

4) Per non incappare nell’errore e per non precludere alcuna possibilità le firme verranno raccolte anche ad Ottobre ( poiché le firme non sono cumulabili quella di Ottobre sarà una nuova raccolta, quindi perchè non ammettere l’errore e parlare chiaro alle persone che sconfortate non andrebbero a firmare una seconda volta e soprattutto, se già sappiamo che la legge non lo consente, perchè affidarci a una sentenza della Cassazione quando ci sono altre sentenze che dicono il contrario?)

Un’ultima curiosità: forse non tutti sanno che con la legge 157 del 1999, oltre a venire reintrodotto il finanziamento pubblico ai partiti ( quello abrogato nel 1993 dal  90,3 % dei cittadini italiani con un referendum ) è stato creato un fondo per i rimborsi elettorali ai promotori del referendum come specifica il comma 4 della stessa legge: “In caso di richiesta di uno o più referendum, effettuata ai sensi dell’articolo 75 della Costituzione e dichiarata ammissibile dalla Corte costituzionale, è attribuito ai comitati promotori un rimborso pari alla somma risultante dalla moltiplicazione di un euro per ogni firma valida fino alla concorrenza della cifra minima necessaria per la validità della richiesta e fino ad un limite massimo pari complessivamente a euro 2.582.285 annui, a condizione che la consultazione referendaria abbia raggiunto il quorum di validità di partecipazione al voto…” Dunque i comitati promotori di un referendum valido percepiranno un rimborso di un euro a firma cioè minimo 500.000 euro. Secondo noi un Movimento che propone un referendum per abrogare un indennità della Casta dovrebbe, per ovvie ragioni di coerenza, rifiutare il rimborso. A tal proposito la segretaria di UP Maria di Prato ha dichiarato che hanno già stabilito che eventualmente decideranno in seguito a chi devolvere il rimborso: ai più bisognosi. Visto che al giorno d’oggi, la classe politica sembra aver smarrito il concetto di bisognoso, non sarebbe stato meglio decidere a priori di rinunciare al rimborso? Visto che siamo stati i primi a sollecitare attenzione sulla tematica dei referendum, ci sembra giusto condividere queste riflessioni affinchè ognuno possa coscientemente decidere se è il caso di firmare oppure no.

*Movimento 5 stelle Lipari

Lipari&Referendum. Una firma per eliminare gli “stipendi d’oro” dei parlamentariultima modifica: 2012-07-15T08:15:00+02:00da leonedilipari
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