Lipari&Società malata. Le reazioni nel web.

Salvatore Agrip: Si parla di disagio sociale e l’allarme c’è.  C’ anche un uso di droghe e visto che a Lipari ne gira anche tanta e nessuno se ne preoccupa, un allarme in questo senso va lanciato.

Gaetano Marocchini: C’è tanto da dire e molto di più da fare. In un’isola dove esistono sulle strade voragini e dislivelli assurdi, sui quali si rischia il collo, un’isola dove si sanno le cose ma non si agisce perchè il padre di tizio è amico di caio, un’isola che permette di lavorare in nero e sottopagati a immigrati di ogni tipo salvo poi vedere chi da lavoro a questi ragazzi lamentarsi perchè il mercato immobiliare è fermo, un’isola dove non si può partorire ne tantomeno essere curati oltre il livello di automedicazione casalinga, un’isola dove si gioca a futtiricumpagnu, un’isola che deve affrontare l’estate nelle medesime condizioni in cui “Bagdad” ha affrontato il post guerra… Che cosa si vuole che offra come azioni concrete per il sociale? Se ci fossero meno parassiti senza palle a Lipari, e trovassi ragazzi seri e concreti a spalleggiarmi, vi assicuro che tante situazioni andrebbero in direzioni diverse, ma io non ho nessun motivo di prendere con le mie mani il fuoco altrui!

Angelo Sidoti: Nel sociale si fa poco. Speravo in un cambiamento. Dobbiamo riunire qualche anima buona o neglio sana e cercare di cambiare le cose per noi e per i nostri figli! Direi che un tentativo bisogna farlo.

Gaetano Marocchini: Prima devono cambiare i liparoti, poi chi ci governa! E’ più semplice gestire un gruppo di pecore che un gruppo di bestie pronte a sbranarsi tra loro per arrivare al loro scopo.
Sono per lo più vigliacchi, chi non è vigliacco è ricattabile, chi non è vigliacco ne ricattabile, se ne sbatte… Prima bisogna fare 2 conti, ma a Lipari si sa che 1+1 non sempre fa 2 (La politica siamo noi).