IL CASO. Lipari, “sos spiagge”. Si recuperi la spiaggia bianca di pomice. E non solo…

PAPISCA1.JPGLipari – Il turismo eoliano è risaputo è balneare. La ricchezza di questa montagnadipomiceturiste.jpgtipologia dell'”industria del sole e del mare”, è certamente rappresentata dalle spiagge. A Lipari c’erano una volta le bianche spiagge di pietra pomice. Da almeno 30 anni non esistono piu’. Erano divenute famose in tutto il mondo. La memoria corre indietro negli anni, alla mitica montagna bianca di pomice. Morbida come il borotalco. Ci si rotolava finendo la corsa in mare. Per la gioia degli isolani e soprattutto dei turisti. Arrivando in mare con la barca sembrava un'”illusione ottica”: un tutt’uno “neve-mare”. Il tutto “consacrato” dal film “Kaos” dei fratelli Paolo e Francesco Taviani con scene viste e riviste che hanno emozionato, ma che ormai sono visibili solo su internet…

Addirittura, ancora oggi ci sono cartoline che girano. Riviste che le ricordano. Piu’ volte le amministrazioni che si sono succedute al Comune sono state sollecitate a recuperarle. Ma nulla di nulla. Tra le imprecazioni di isolani e vacanzieri che le cercano e non le trovano piu’. Ma qual’è stata la causa di una simile rovina? Sicuramente le denunce scatenate all’epoca che parlavano di inquinamento del mare. Ma effettivamente la pomice inquina? La “guerra” – si ricorderà – iniziò fin dal 1980. E tra l’altro PAPISCA.JPGcava.jpgcon esposti-denuncia si scrisse che “inquinerebbe il mare”. Tant’ è che da quella data è stato assolutamente vietato depositare pomice lungo i litorali, a tal punto che le famose “spiagge bianche”, divennero solamente un ricordo. Purtroppo sempre piu’ indelebile.

Analisi su analisi però è stato accertato che la caratteristica pietra bianca non inquina l’acqua marina. Adirittura assorbe e filtra. Indiscutibilmente è anche certificato dalle analisi effettuate in più anni da vari istituti. La relativa documentazione è stata spedita alla Regione che non ha mai ritenuto opportuno rimuovere quel divieto “assurdo”. La giunta Giorgianni che per rilanciare l’immagine delle Eolie dovrebbe puntare al recupero delle spiagge – da Porto delle Genti a Marina Corta, da Marina Lunga a Canneto fino a Papisca e Porticello-Acquacalda – si dovrà intestare questa “battaglia” con la Regione e anche con il ministero dell’ambiente e l’Unione Europea per ottenere i finanziamenti. A Punta Castagna in questi anni è stata realizzata una “montagna di detriti di pomice”. Tutto questo materiale – una volta autorizzati – potrebbe essere depositato nei litorali di Lipari, partendo dall’ex spiaggia bianca. Tra l’altro, eliminando la “montagna artificiale” si recuperebbe un’altro punto panoramico. Per credere si visiti la spiaggia di Canneto che dal “Bar Mezzapica” si estende fino a “Calandra” per notare come è stata imbonita dal materiale pomicifero che con le piogge scende dal torrente. Il problema è che non dura. E allora occorre la mano dell’uomo. Ma non per fare danni. Come purtroppo capita spesso… 

IL CASO. Lipari, “sos spiagge”. Si recuperi la spiaggia bianca di pomice. E non solo…ultima modifica: 2013-03-04T08:07:35+01:00da leonedilipari
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