Lipari&Traffico

gmichel.jpgdi Michele Giacomantonio

Il problema del traffico è uno dei nodi irrisolti di Lipari. Malgrado gli sforzi che si fanno il caos sembra regnare sovrano in alcuni momenti della giornata. Questo già in inverno figuriamoci poi nella stagione estiva. Troppe macchine, adoperate spesso ad ogni piè sospinto, senza una reale necessità. Alle macchine dei liparesi si aggiungono in estate quelle dei turisti senza che si sia riusciti a definire una vera limitazione degli afflussi. Spesso basta una autocertificazione o una certificazione compiacente ad aggirare la norma della permanenza sull’isola di almeno una settimana. Anche le certificazioni di invalidità a Lipari sono divenute numerosissime – si parla di più di mille – giacchè pare che basta aver superato i 65 anni e “godere” di una qualche sofferenza per potere ottenere l’apposito tagliando. Così vengono emesse ordinanze come quella recentissima che negava agli invalidi “in toto” l’accesso al corso nelle ore di isola pedonale e quindi l’accesso alle farmacie, al supermercato, alle poste, ecc. ecc. Chiaro esempio di come per gestire un problema lo si nega alla radice contravvenendo prima che a decreti che pure esistono alla norma somma del buonsenso.  Come quando si è chiusa completamente per tutta  la giornata la strada che permette di accedere alla parte superiore del cimitero con la giustificazione che la notte ci andavano le coppiette. Così si penalizzavano i parenti dei morti sepolti sul filare più alto del cimitero. Si dovette fare marcia indietro dopo pochi giorni dietro bordate di critiche e proteste. Gestire il traffico pubblico, soprattutto in estate, non è problema facile. E se dobbiamo riconoscere che quest’anno un passo in avanti nel problema dei parcheggi si è fatto con l’ordinanza che istituisce il disco orario e quindi ha consentito la possibilità di posteggiare  chi viene a Lipari dalle frazioni per fare la spesa o sbrigare qualche faccenda personale, altri problemi rimangono irrisolti. Primo fra tutti il caos provocato dal semaforo che dovrebbe regolare il traffico fra viale Mons. Bernardino Re, Via Umberto I, via Garibaldi fino a piazza Mazzini. Già quella strada a traffico alternato nei due sensi rappresenta un pericolo di giorno. Motorini che passano con qualsiasi segnale a tutto gas, macchine parcheggiate lungo i bordi che restringono ulteriormente la carreggiata, macchine parcheggiate lungo i bordi o sui marciapiedi che non possono sapere quando scatta il verde e quindi si muovano alla ventura, ecc. ecc. Ma il pericolo diventa dopo le 21 un vero e proprio percorso di guerra da praticarsi in automobile. Premetto che non amo uscire la sera dopo cena. Invecchiando impigrisco e preferisco rimanere sul terrazzo a chiacchierare. E quando anche esco non prendo mai la macchina che rimane per giorni e giorni ferma a Piazza Mazzini. Ma qualche volta non se ne può fare proprio a meno e quindi sono costretto a uscire e prendere la macchina. Come è accaduto ieri sera. All’andata alle 20,30 nessun problema. Quando rientro a mezzanotte e imbocco viale Mons. Re comprendo subito che sarà un percorso difficile. Intanto  questa via è ristretta da macchine e motorini parcheggiati tranquillamente sulla destra. Proprio nel momento in cui imbocco il viale una signora parcheggia una grossa macchina, un suv, proprio accanto al semaforo. La chiude e va via. Mentre mi avvicino scorgo almeno una decina di macchine ferme fra viale Mons. Re e l’imbocco di via Umberto primo alcune nel mio stesso verso che vorrebbero salire verso piazza Mazzini altre che invece vengono da piazza Mazzini e vorrebbero percorrere il viale Mons. Re. Per buoni dieci minuti non si va ne avanti ne indietro. Poi una persona di buona volontà, sostenendo il semaforo è rotto, invita quelle in entrata a fare marcia indietro e lasciare libero il passo a chi vuole uscire. Non è cosa facile perché intanto la fila si è allungata. Finalmente con pazienza, qualche nervosismo e qualche maledizione le cinque macchine in uscita riescono a passare e contemporaneamente il semaforo diventa verde. Quindi funziona? Boh. Ci avventuriamo per via Umberto I ma ecco che fatta una decina di metri vediamo altre cinque macchine sopraggiungere in senso contrario. Cercare scampo sui marciapiedi non si può perché sono zeppe di macchine e motocicli. Le macchine dietro di me sono brave e riescono a fare marcia indietro io riesco ad accostarmi al muro e lasciare passare le macchine senza strisciare le carrozzerie. Secondo ostacolo superato e mi incammino verso la sommità di via Umberto I . Riesco a schivare per un pelo un motorino che curva alla cieca in velocità e sbuco lemme lemme, in via Garibaldi. Anche qui stessa scena. Ci sono alcune macchine in discesa. Anche qui marcia indietro trovando posto oltre le barriere che bloccano l’accesso verso Marina Corta.. Ora è tutto libero, via di corsa, scusandomi con i pedoni che passeggiano tranquilli, verso piazza Mazzini. Questa avventura è accaduta a me che esco un paio di sere al mese ma penso che sia avventura di tutte le sere e tutte le notti.  E ne avremo sino a quando non aprirà via Emanuele Carnevale che non è in programma per quest’estate. Ma non si può fare proprio niente? Intanto bisognerebbe vietare che si parcheggi lungo queste vie ( viale Mons. Re, via Umberto I e via Garibaldi). Bisogna vietare che si parcheggi di giorno quando i vigili sono in circolazione ed anche di notte sperando che una qualche gazzella dei carabinieri passi e multi i trasgressori. Parcheggiare sotto la finestra di casa è un lusso che non sempre ci si può permettere.

 

Lipari&Trafficoultima modifica: 2009-07-31T10:13:33+02:00da leonedilipari
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Lipari&Traffico

samendola.JPGdi Samuele Amendola

Da diversi anni ormai l’isola di Lipari, nel periodo che va da metà giugno fino alla fine di agosto, si trova a dover affrontare l’emergenza relativa alla viabilità. Nel corso degli anni diverse e numerose sono state le iniziative per cercare di limitare il caos e la difficoltà di circolazione nella , già carente, rete viaria dell’isola. A questo si aggiunge il problema relativo alla carenza di parcheggi. Quest’anno, lodevole è stata, a mio parere, l’iniziativa di istituzione del “disco orario” in varie zone del centro urbano, che spero possa essere estesa anche alla frazione di Canneto. E’ fuori d’ogni dubbio che il numero dei veicoli di proprietà di villeggianti cresce a dismisura nell’arco dei mesi sopra citati, ma è dubbia la regolarità del loro ingresso nell’isola, secondo quanto stabilito dal “Decreto” di Limitazione dell’afflusso di veicoli nell’isola. Il risultato è sotto gli occhi di tutti, il caos regna sovrano, autovetture di dimensioni “esagerate” che scorazzano per le strade “limitate” dell’isola, spesso e volentieri in contro senso, poichè la segnaletica non sempre è adeguata o comunque in molti casi risulta insufficiente. Dunque, mi chiedo: non è possibile prevedere un DIVIETO ASSOLUTO di sbarco di autovetture e motocicli nell’isola di Lipari?! Almeno nel periodo che va dal 15 Luglio al 31 agosto?! Senza deroghe che possano fornire “escamotage”?! Forse questa proposta può risultare troppo drastica, ma a mio avviso,l’isola ne guadagnerebbe in tranquillità, in vivibilità. Un alternativa, per i villeggianti che provengono da altre regioni ( che non siano della Sicilia ) e che dimostrino di dover soggiornare a lipari per oltre 15 giorni, si potrebbe prevedere un area parcheggio ( anche a pagamento ), vietando comunque la possibilità di circolare. Certo è difficile poter pensare di attuare questo in modo repentino, dall’oggi al domani, bisognerebbe prima creare o incrementare una rete di servizi integrati alternativi all’automobile. Il numero di automobili di proprietà dei residenti, cresce ogni giorno di più, e già questo, di per se, sta comportando una difficoltà, ma se a queste si aggiungono le vetture dei nostri ospiti, ciò diventa insopportabile. Io credo che i turisti sarebbero più che felici di rinunciare all’uso dell’auto, sapendo però di poter contare su una serie di servizi indispensabili per muoversi sul territorio. Perchè non creare alcune piste ciclabili e permettere ai turisti di noleggiare le bici?! Il comune stesso potrebbe promuovere ed organizzare queste iniziative?! E che fine hanno fatto le auto elettriche?! Sono state collocate le torrette per la ricarica in vari punti dell’isola, ma adesso l’idea sembra essere stata abbandonata…! Si tratta di scelte, di decisioni che possono scontenate qualcuno, ma il problema è guardare al futuro e domandarsi quale sia davvero il futuro che desideriamo per i giovani, per i nostri figli, per i “liparesi” di domani. Vogliamo un isola inquinata, sporca, caotica, oppure un’isola a misura “d’uomo”?! Questi quesiti li lascio alla riflessione di ciascuno, ma in modo particolare alla riflessione di chi ci amministra ed ha in mano la possibilità di far riemergere queste isole, oppure dare quel colpo di grazia, che le trascinerebbe nella decadenza totale. Aspetto una loro risposta.

 

Lipari&Trafficoultima modifica: 2009-07-25T17:20:17+02:00da leonedilipari
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