Curiosando

sleonepiccola2.jpgdi Salvatore Leone

E’ sempre un piacere dare una continuazione al portavoce del Comune di Lipari Michele Giacomantonio anche per ricordare, per curiosità, che non é necessario essere avvocati per scoprire che qualcosa non andava nel caso della casa Silvano Saltalamacchia. Doverosamente scrivo come cittadino isolano e non come avvocato. Non sono 30 anni di telenovela ma di un caso nel caso, di un senza casa e senza terreno. Non per colpa della P.A. ma per colpa sua, come dici tu, per essere stato sfortunato nella propria vita per una serie di vicissitudini che è inutile star qui a rievocare. Nella vita si dice che l’importante è la salute, ma anche questa gli è stata distrutta da un discorso ed un percorso burocratico che ha comportato per Silvano, tanti problemi e si comprende anche dai suoi scritti per questa trentennale storia vissuta fra telenovela e favola per come viene spesso narrata. Caro Giacomantonio, quello che hai scritto, poteva essere riferito a Silvano subito. Questa grave “agitazione” che Silvano si porta dentro, lo farà “tranquillizzare” solo quando vedrà la sua ex casa acquisita nella disponibilità patrimoniale del Comune. E’solo questo che ha chiesto Silvano. Non per cattiveria ma per raggiungere il proprio equilibrio interno. Il caso della casa Silvano, dà molto fastidio a me ed ad altri cittadini-isolani per il sentir raccontare spesso delle favole, che sempre più spesso si raccontano nelle nostre isole (nostre per modo di dire). Purtroppo, nella nostra piccola comunità, quando alcune volte si chiedono notizie di atti e comportamenti inerenti la struttura pubblica, si finisce con il rimanere isolati e qui potrei raccontarne per via della mio lavoro.
Altro che portavoce caro Michele, questa telenovela, come dici tu, sta venendo finalmente a fine credo solo per Silvano, quando la sua ex casa diventerà proprietà del Comune. Non bacio le mani, perché sono entrato nella “Curiosità” come portavoce di me stesso per fare comprendere e..comprendere che qualcosa in questa casa navigata non andava e Silvano non c’entra in tutti i sensi della parola.

LA NOTA PRECEDENTE. Mentre la chiusura del Tribunale di Lipari é solo nelle mani del ministro Cancellieri che é stato anche ministro nel governo Monti anche se con altro incarico, alle Eolie é finita l’emergenza Stromboli e Panarea.
Così fra qualche giorno la giunta comunale potrà assegnare o dividersi l’incarico di protezione civile. Resta sempre e comunque il rischio sismico anche se non é l’unico rischio che aleggia sulle Eolie. Il punto di confine resta sempre la dichiarazione mai approfondita o smentita comparsa in aula del consiglio comunale addirittura a porte chiuse dell’ex sindaco Mariano Bruno che parlò di rischio mafia per le Eolie e ribadita anche nella riunione di ieri mattina in occasione della solidarietà manifestata al sindaco Marco Giorgianni. Forse da navigato politico, aveva intuito che era l’unico modo per salvare il Tribunale di Lipari, anticipando di alcuni anni governo ed attuale ministro. L’ultimo episodio di fuoco al camion del sindaco Giorgianni è un insieme di episodi che partono da lontano ed alle vittime lasciano dei ricordi che non si spegneranno mai. Io conservo ancora il ricordo di quando ricoprivo l’incarico di vice pretore di
Lipari quando nel cuore della notte é stata bruciata la mia auto dentro il giardino di casa mia. Dopo qualche tempo venne bruciata l’auto del Pretore di Lipari (Daidone) dentro un box privato. Incendi che hanno sempre continuato ad infiammare la vita eoliana, anche dei funzionari comunali, iniziando dall’ing. Domenico Cusolito. Che vita bruciata che puzza di fuoco. Allora non c’erano i giornali On-line, c’era la notizia di carta che non faceva tanta notizia. Oggi è diverso con i giornali on line. Questi fatti oggi rivestono un motivo in più da mettere sul tavolo del ministro della giustizia, perché il rischio sismico non basta. I terremoti non contano più come una volta.

Baciamo le mani.

Curiosandoultima modifica: 2013-06-27T09:18:01+02:00da leonedilipari
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