Lipari&Vertenza Pomice. L’intervento al Senato di Nino Randazzo e interrogazione del Senatore Garraffa

nrandazzo.jpgROMA – Il senatore Nino Randazzo (PD) è intervenuto nell’aula di Palazzo Madama, nella seduta di martedì (16 marzo), sulla situazione degli ex lavoratori della pomice che protestano con lo sciopero della fame contro l’inadempienza da parte delle competenti autorità di reinserirli nel mondo del lavoro. Ecco il testo dell’intervento del senatore Randazzo.

 “Signor Presidente, mi si consenta di segnalare e illustrare brevissimamente la drammatica situazione di un folto nucleo ex lavoratori della pomice nell’isola di Lipari che,  disoccupati, dimenticati e abbandonati negli ultimi tre anni dalle autorità locali, regionali e nazionali, occupano da quindici giorni  l’ufficio del sindaco nel capoluogo eoliano effettuando al contempo uno sciopero della fame, causa del ricovero in ospedale di 6 di loro in preoccupanti condizioni. Il gruppo di questi quaranta disperati costituisce solo una parte di oltre un  centinaio di ex dipendenti licenziati dalla società pomicifera Pumex che cessò le attività in dicembre del 2006.  Gli operai di quella che era stata da sempre la più importante azienda e fonte di lavoro dell’Arcipelago eoliano, hanno visto svanire ogni speranza legata alle promesse ed agli impegni, mai mantenuti, del Ministero dei Beni Culturali, della Regione Sicilia e dell’amministrazione comunale di Lipari per un loro reinserimento nel mondo del lavoro tramite un programma di messa in sicurezza delle dismesse cave di pomice e riconversione del territorio in Parco Geominerario, con opere finalizzate a un turismo culturale e naturalistico, fra cui un museo della pomice, un osservatorio internazionale d’ecologia marina, una sede universitaria di geologia e vulcanologia.

“Le Isole Eolie sono state dichiarate nel 2000 Patrimonio dell’Umanità, e risulta che nel 2005, in vista dell’imminente fine delle attività estrattive della pomice che stavano compromettendo un delicato equilibrio ambientale, l’allora sottosegretario ai Beni Culturali, l’on. Nicola Bono, prese con l’UNESCO a nome del Governo l’impegno di concorrere a un fondo di 80 milioni di euro, in parte pubblico e in parte privato, per la riqualificazione del territorio da inserire nel cosiddetto “Programma per il Potenziamento del Turismo e lo Sviluppo del Mezzogiorno”. “Assolutamente nulla di quell’impegno e di quel programma è stato  mantenuto e realizzato, mentre oltre un centinaio di famiglie eoliane sono cadute nella più cupa disperazione, e il gesto estremo degli scioperanti della fame, dei quali anche i sei ricoverati in ospedale rifiutano qualsiasi tipo di alimentazione, ne è la drammatica prova. La prego, Signor Presidente, di sollecitare il Governo, in particolare i Ministri competenti, ad interessarsi subito a questa penosa vicenda e trovare o prospettare qualche soluzione, magari riprendendo quell’abbandonato piano di riconversione del territorio nell’ambito dell’appena annunciata nuova politica creditizia per il Mezzogiorno.

“Ci si potrà chiedere per quale motivo un parlamentare eletto nella circoscrizione Estero prenda a cuore una vicenda di relativamente limitata portata locale sul territorio nazionale. Ebbene, a parte il fatto che anch’io sono un eoliano trapiantato in Oceania e come gli altri colleghi un parlamentare senza vincolo di mandato, non è senza significato e senza conseguenze il fatto che l’Australia ospiti un numero di eoliani oltre il doppio degli attuali residenti nell’Arcipelago del Basso Tirreno spopolato dall’emigrazione. E proprio dall’Australia, cuore del mio collegio elettorale, mi sono pervenute in questi giorni insistenti accorate segnalazioni e sollecitazioni di parenti e conterranei degli operai eoliani ridotti al miserevole stato descritto, coi quali mantengono costanti rapporti.  “In un messaggio (uno fra tanti) alcuni ex lavoratori della pomice che hanno fatto presso i loro compagni inutili tentativi di dissuasione dal continuare lo sciopero della fame, scrivono testualmente il terribile interrogativo: “Ma vale la pena rischiare la vita per il furto del proprio posto di lavoro?”

“Ora, Signor Presidente, un segnale di attenzione e di iniziativa rimediale da parte del Governo a un gruppo di lavoratori che, oltre alla sofferenza delle proprie famiglie, rischiano anche di sperimentare qualche danno alla loro salute fisica e psichica, sembra il minimo che ci si possa legittimamente attendere”.

Intervento del senatore Costantino Garraffa e presentazione di un’interrogazione urgente.

L’argomento è stato trattato anche dal senatore Costantino Garraffa (PD), che ha preso la parola dopo il sen. Randazzo ed ha collegato la cgarraffa.jpgvicenda di Lipari all’agitazione dei dipendenti dell’Italcantieri di Palermo, affermando fra l’altro: “A dimostrazione che la crisi non è psicologica, vorrei evidenziare, così come ha fatto il collega Randazzo, la grave situazione dei lavoratori della ex Pumex che nelle isole Eolie hanno avviato uno sciopero della fame, con le conseguenze di cui parlava prima il collega”.

Le istanze delineate dai due intervento in aula sono anche oggetto di un’interrogazione urgente a risposta scritta ai Ministri per i Beni e le Attività Culturali (sen. Sandro Bondi), del Lavoro (sen. Maurizio Sacconi) e dello Sviluppo Economico (on. Claudio Scajola) presentata a firma dei senatori del PD Costantino Garraffa, Marco Filippi e Nino Randazzo

Lipari&Vertenza Pomice. L’intervento al Senato di Nino Randazzo e interrogazione del Senatore Garraffaultima modifica: 2010-03-17T08:05:00+01:00da leonedilipari
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