di Emanuele Barretta

 Carissimo Direttore, la notizia n. 1 è quella di ritrovarmi a casa mia tramite la felice offerta della tua opera comunicativa espansa oltre i confini. Resto davvero contento della possibilità che offri ai tuoi conterranei di esprimersi e, nello stesso tempo, segnalare alcuni problemi.

RACCONTO DEL RIENTRO A LIPARI – LUGLIO 2008

Quest’estate sono rimasto scioccato di come sono state trattate le mie, le nostre isole, circa i collegamenti. Arrivato a Milazzo alle ore 13:00 del giorno 17 luglio scorso, dopo il lungo viaggio, in macchina, da Roma e dopo avere attinto informazioni sui siti web delle società di trasporto (Siremar, Snav, Usticalines, NGI) pensavo di partire per Lipari alle ore 13:20 (Siremar) oppure alle ore 13:30 (NGI). Purtroppo, quanto appreso da Internet era era falso ed ho dovuto aspettare i classici movimenti invernali (quì non racconto i grossi disagi per mia moglie fresca di cura chemioterapica). La settimana successiva, i miei figli dovevano raggiungermi a Lipari e dopo essere giunti a Milazzo alle ore 12:00, hanno toccato terra Eoliana (Lipari) alle ore 21,35 con l'”Isola di Stromboli” e solo perchè, strategicamente, il loro padre (il sottoscritto) si è prodigato di comprare il biglietto due giorni prima e glielo ha portato a Milazzo; altrimenti, già la sera del 24 luglio, non c’era più posto. Strano modo, di accogliere le persone, per un’isola che vive con il turismo.
Ho trovato, in Lipari, una situazione strana e indecodificabile, che per certi versi metteva ansia nei movimenti. Cercherò di valutare con attenzione cause ed effetti e ne comunicherò gli esiti prossimamente.
Auspico una maggiore attenzione, anche per fare fiorire in modo adeguato il settore turistico, altrimenti a cosa servono le nuove strutture alberghiere?

Ti ringrazio per avere accolto questo piccolo sfogo lasciandoti ogni libertà di usarlo come credi, perchè lo scopo resti quello di un sollecito al miglioramento. Ti prometto che mi farò vivo spesso.