4 maggio 1949, la strage di Superga

bferlazzopiccola.jpgdi Bartolino Ferlazzo

Questo nostro è un atto dovuto.- Dopo sessantaquattro anni, siamo ancora Superga.gifuna volta presenti a ricordare quella terribile, immane ed ingiustificabile tragedia.-
E’ un atto dovuto verso quella squadra, verso la società Torino, verso i suoi appassionati ed unici tifosi, è anche un atto dovuto verso illustri tifosi granata presenti nella nostra Lipari e ci riferiamo all’ amico Placidino Sulfaro ed allo zio dello scrivente, Nino Iacono, grande calciatore agli albori del grande Lipari.-
Chi scrive, non è un tifoso granata, ma oggi non ci sono colori, non ci sono bandiere, non ci sono divergenze, non c’è niente che possa essere diverso dal granata, oggi non conta essere tifosi e sventolare la bandiera della squadra del cuore, oggi ancora una volta, bisogna stringersi attorno alla bandiera del Toro, attorno alla società, ai tifosi, alla squadra per ricordare  <  gli invincibili  > del Grande Torino.-

A fine aprile del 1949, i granata si organizzarono per la partita d’ addio al calcio, del portoghese, Superga1.gifFrancisco Ferreira, molto amico di Valentino Mazzola; il 3 maggio 1949, si disputò la gara a Lisbona contro il Benfica, che sarà, purtroppo ricordata, come l’ ultima gara giocata dal Grande Torino.-
4 maggio 1949 ore 17,03 l’ ultimo messaggio < …ok stiamo arrivando … > giornata piovosa, la pioggia veniva giù a ritmo violento, le nubi incombevano basse, nella cabina radio del centro operativo si attendendono con angoscia notizie dell’ arrivo della squadra, per inciso l’ unica formazione italiana che in quei periodi faceva uso dell’ aeroplano; alle 17,00 il ticchettio < … siamo sopra Savona voliamo sotto le nubi a duemila metri, fra venti minuti saremo a Torino … > a quel punto tutti brindarono; alle 17,02 l’ aereo richiede bollettino metereologico   che   informa   < … visibilità scarsa massimo cinquecento metri … >   alle 17,03 trasmette < … ricevuto sta bene grazie mille stiamo arrivando … > è l’ ultimo messaggio.-
L’ aereo un FIAT 212 trimotore, aveva creduto di trovarsi in mezzo ad un temporale a duemila metri di quota, poco dopo il velivolo si frantuma contro il pianterreno della Basilica di Superga; qualcuno affermò di aver rintracciato il cruscotto e visto il quadrante dell’ altimetro, con la lancetta ferma a quota duemila, se ciò fosse vero, sarebbe stato trovato il motivo del disastro.- Il 3 maggio, allo stadio Nazionale di Lisbona, si affrontarono Benfica e Torino davanti a quarantamila spettatori, il Torino schierava questa formazione: Bacigalupo, Ballarin, Martelli, Grezar, Rigamonti, Castigliano, Menti, Loik, Gabetto, Mazzola, Ossola, vince il Benfica 4 – 3 ma è una festa, per i granata segnano Ossola, Gabetto e Mazzola, al rientro la tragedia.-

Quell’ impatto causò la morte delle trentuno persone a bordo, per la fama della squadra, il disastro ebbe risonanza sulla stampa mondiale, il giorno dei funerali quasi un milione di persone scesero in piazza a Torino, per dare l’ ultimo saluto ai Campioni; le bare scendevano dallo scalone della Juvarra nell’ atrio di Palazzo Madama e, solo allora si toccò, con il cuore, l’ immensità della tragedia; un corteo che sembrava non finire mai, quando in Piazza San Carlo, stipata di gente, comparvero le bare, un lungo brivido pervase i presenti, giovani vecchi piangevano, molti si inginocchiavano, tutti di ogni fede calcistica, vollere essere presenti per l’ ultimo saluto ai Grandi.-
Il Grande Torino, era una squadra stupenda, imbattibile che conquistò tantissimi records: 5 scudetti vinti di cui 4 consecutii, maggior   punteggio   in   classifica   con   65   punti, la vittoria più alta casalinga contro l’ Alessandria per 10 a 0, la più alta vittoria in trasferta a Roma per 7 a 0, 19 partite su 20 vinte in casa, 39 punti su 40 conquistati tra le mura amiche, massimo di reti segnate ben 125 nel 47/48 ed il maggior numero di calciatori presenti in Nazionale ben 10 nella gara Italia – Ungheria 3 a 2 del 1947, una macchina perfetta e senza sbavature.- L’ Italia in quegli anni, era reduce dalla guerra persa, che ci dava poca credibilità, ma furono le gesta di grandi campioni a ridarci onore davanti al mondo e tra questi il Grande Torino.-

Nessuna squadra al mondo ha mai rappresentato per il calcio tutto ciò che è riuscito al Grande Torino, che appunto per questo dimostrava a tutti, come un popolo di individualisti quali siamo noi italiani, sapessero mettersi insieme e dare vita, alla più bella squadra di calcio mai vista e mai comparsa sui campi di gioco; si la Juve del quinquennio, il Real Madrid, il Santos, l’ Inter di Herrera, la famosa Honved, l’ Ajax, il Milan degli olandesi, hanno rappresentato eventi tecnici straordinari, ma nessuna ha nemmeno pareggiato con il Grande Torino.-

Noi li vogliamo ricordare come faceva lo speaker dello stadio Filadelfia e il trombettiere della gradinata, che nei momenti critici suonava la carica ed i granata annientavano l’ avversario di turno, leggendoli di seguito: Bacigalupo, Ballarin, Maroso, Grezar, Rigamonti, Castigliano, Menti, Loik, Gabetto, Mazzola, Ossola; questi eroi vinsero ed avrebbero continuato a vincere su tutti i fronti e contro chiunque, se non fosse sceso in gioco il tragico destino per fermarli ma non per batterli, perchè quella squadra di grandissimi uomini e di grandissimi campioni è passata direttamente alla LEGENDA.-

4 maggio 1949, la strage di Supergaultima modifica: 2013-05-04T13:52:56+02:00da leonedilipari
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