di Gregorio Arena*

 “Sono portato a non credere che il ministro Fitto abbia parlato di privilegi delle regioni a statuto speciale. So che conosce lo Statuto della Regione Siciliana e che le prerogative attribuite alla Sicilia, per oltre sessant’anni sono state disattese da governi di ogni colore politico, da coalizioni di ogni tipo, da partiti di ogni ideologia.”

Raffaele Lombardo, presidente della Regione Siciliana, domani ha in calendario un faccia  a faccia con il ministro Calderoli per valutare la bozza federalista in elaborazione. In questi giorni ha registrato con attenzione ogni segnale in arrivo dal mondo dei partiti, ma vuole rimanere a distanza dalle polemiche.

            “Del resto, dovrebbe essere proprio il ministro per le autonomie regionali – continua il presidente Lombardo – a farsi carico di queste inadempienze e trovare vie d’uscita immediate. Ci sono precedenti incoraggianti, mi piace ricordare il lavoro fatto da La Loggia qualche anno fa.”

“Ma è anche vero che in altri casi siamo stati costretti a subire l’insopportabile silenzio delle istituzioni dinanzi a inadempienze che hanno rilevanza costituzionale.”

“Segnalo, solo a titolo di memoria, che lo Statuto della Regione Siciliana fa parte integrante della Costituzione Repubblicana. Quindi, non solo non può essere modificato con leggi ordinarie, ma non è scalfito dalle polemiche. Mi è capitato di ribadirlo qualche settimana fa rispondendo al ministro Brunetta”.

*Ufficio Stampa Regione Sicilia