Malfa. Biblioteca&presentazione di libri

alavolpe1.JPGMALFA- Nell’ambito del ricco programma di Malfaestate e delle iniziative culturali della Biblioteca Comunale di Malfa, alavolpe2.JPGorganizzato dall’Assessorato alla Cultura, sono stati presentati nel patio della Biblioteca due volumi: “Cosa mi racconti di bello? Novelle e racconti” di Nicola Stolfi e “Per non morire di mafia” di Pietro Grasso e Alberto La Volpe. Dopo il saluto di Salvatore Longhitano, Sindaco del Comune di Malfa, l’addetto culturale e bibliotecario Antonio Brundu ha condotto l’incontro con note biografiche degli autori e con le premesse introduttive ai due volumi. Inoltre ha letto alcuni brani di un racconto “La pietra di Bartolomeo” descritto nella pubblicazione di Nicola Stolfi, nel quale viene narrato il singolare episodio di Bartolomeo Randazzo di Malfa, il quale,partito negli anni ’50 per l’ Australia, portò con sè  una grossa pietra rotonda. Quando giunse all’aeroporto di Melbourne, l’agente della polizia di frontiera gli chiese come mai aveva portato un simile ed inutile fardello dall’Italia? E lui rispose che era un pezzo della sua terra che, forse, non avrebbe più rivisto. Poi hanno parlato gli autori dei libri (Nicola Stolfi su “Cosa mi racconti di bello? e Alberto La Volpe su “Per non morire di mafia”. Il Procuratore Nazionale Antimafia Pietro Grasso ha fatto pervenire un saluto ed è rimasto rammaricato per non essere stato presente all’ incontro in quanto si trovava in missione all’estero. Tra il numeroso pubblico erano presenti, fra l’altro, l’ Assessore alla Cultura del Comune di Malfa Elsa  Saltalamacchia, il Sindaco del Comune di Leni Riccardo Gullo, il comandante della Stazione Carabinieri di Salina maresciallo Gimmi Stefani,l’ Assessore alla Cultura del Comune di Leni Giacomo Montecristo e i Presidenti delle Associazioni locali. Alla fine si è aperto un ampio dibattito con vari intreventi da parte del pubblico, che ha seguito con molto interesse e partecipazione l’argomento trattato. (Foto di Marco Leonardi).

alavolpe3.JPGCOSA MI RACCONTI DI BELLO? NOVELLE E RACCONTI DI NICOLA STOLFI. Finestre aperte sulla vita di gente qualunque sono i racconti di Nicola Stolfi, squarci di esistenze dalle mille sfumature, accadimenti solo in apparenza insignificanti. Pagina dopo pagina emerge il ritratto di un’umanità complessa sotto gli abiti dismessi del quotidiano: l’insicurezza e la timidezza dei miti, il disagio di un sentimento non corrisposto, l’incapacità di comunicare i moti dell’animo, ma anche il goffo tentativo di omologarsi ciascuno al resto del gruppo e la comicità che da tal tentativo deriva… e straripa, conquistando il lettore. “Rànni cuòsi càpitanu pe nichi fatti”: basti un nulla a rivoluzionare il piccolo universo di un uomo, e questi racconti, ispirati al vero, lo cantano a piena voce.

NICOLA STOLFI è nato a Roma nel 1943. Ingegnere, ha lavorato nella Confederazione Italiana Agricoltori, nella quale ha ricoperto la carica di responsabile nazionale del Dipartimento Ambiente. Sino ad ora la sua esperienza di scrittore si è espressa esclusivamente nell’ambito della sua attività professionale. “Cosa mi racconti di bello? Novelle e racconti” è la sua opera prima.

“PER NON MORIRE DI MAFIA” DI PIETRO GRASSO E ALBERTO LA VOLPE. Il maxiprocesso – Giovanni Falcone e la Procura Nazionale Antimafia – Dalla stagione delle stragi eversive alla cattura di Provenzano – Le altre mafie – Le armi dell’antimafia: La mafia non si arrende mai. Non è la dichiarazione di chi teme la sconfitta, ma il promemoria quotidiano di un magistrato impegnato da trent’anni contro la criminalità organizzata e convinto che, per contrastarla, sia necessario avere la percezione esatta della sua pericolosità. Le rivelazioni dei pentiti, la celebrazione dei processi, lo smantellamento del vertice di Cosa Nostra non hanno segnato la fine delle cosche. Ai colpi inferti dagli investigatori, l’organizzazione ha ribattuto ogni volta con nuove strategie, dalla collusione con la classe politica dominante, agli omicidi eccellenti, alle stragi. Oggi la mafia sembra scomparsa e, invece, ha solo cambiato volto: non più una piovra, ma una rete invisibile infiltrata nei colossali affari degli appalti edilizi, della droga, della contraffazione. Un sistema moderno e sofisticato, che si è adattato alla realtà dell’economia globalizzata. Dalla Procura Nazionale Antimafia, l’organismo che coordina le indagini condotte su fronti interni e internazionali, Pietro Grasso ripercorre la stagioni della guerra alla Cupola siciliana in un racconto schietto, che affronta anche questioni delicate: i legami tra mafia e politica, gli scontri all’interno della magistratura, le carenze legislative e di mezzi. Spiega inoltre gli ultimi sviluppi delle attività di ‘ndrangheta e camorra e traccia una mappa delle nuove mafie (cinesi, russe, albanesi, nigeriane, colombiane), individuando le strade e gli strumenti che ci permetteranno di non morire di mafia, di non sottometterci al suo potere. Una testimonianza rigorosa e misurata, resa da chi ha fatto della lotta alla mafia il compito di ogni giorno. Un lavoro rischioso, silenzioso e concreto, da compiere raccogliendo fatti, esibendo prove, rispondendo alla legge.

PIETRO GRASSO è in magistratura dal 1969. Nel 1980 è diventato titolare dell’inchiesta relativa all’omicidio di Piersanti Mattarella, presidente della Regione Sicilia, e nel 1985 è stato giudice a latere nel primo maxiprocesso a Cosa Nostra, che ha coinvolto 475 imputati. Nel 1992, dopo la collaborazione con la Commissione Parlamentare Antimafia e il Ministero di Grazia e Giustizia, ha preso servizio presso la Procura Nazionale Antimafia, cha ha lasciato nel 1999 per ricoprire il ruolo di Procuratore della Repubblica di Palermo. Dall’ottobre 2005 è Procuratore Nazionale Antimafia.

ALBERTO LA VOLPE è giornalista della Rai. È stato vicedirettore del Tg3, responsabile degli Speciali del Tg1, direttore del Tg2. Ha condotto il programma Lezioni di mafia, ideato con Giovanni Falcone poco prima del suo assassinio. È stato in seguito deputato e ha lavorato a un disegno di legge per norme più incisive sul riciclaggio. Come Sottosegretario al Ministero dell’Interno, con delega alla Legalità, nel governo D’Alema, ha contribuito all’abbattimento di nove torri costruite abusivamente nella terra dei Casalesi. Ha pubblicato L’inchiesta (1988) e Diario segreto de Nemer Hammad (2002).

Malfa. Biblioteca&presentazione di libriultima modifica: 2010-08-30T14:22:20+02:00da leonedilipari
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