“Matteorite”

sleonepiccola4.jpgdi Salvatore Leone

Ancora fino ad oggi, i nostri cari e costosi politici ce ne hanno dette di belle. Silvio ci toglierà finalmente l’IMU, ci darà il condono spirituale e materiale. Monti invece per rimanere in tema ci dice che l’Italia era una barca alla deriva che stava naufragando e grazie a lui è ancora a galla, (o meglio una Concordia o un Concordato fallimentare ancora a galla). Grillo spara  “tsumanati” contro tutti. Ingroia si accorcia la barba per non essere crozzato. Fini e Casini adoperano lo stesso abbigliamento comiziante. Giannino potrebbe economizzare sull’abbigliamento straordinariamente antipatico. Vendola non vuole Monti ma ama Bersani. Bersani non si asciuga i capelli alle prime piogge. Così Fratelli d’ Italia resta senza sorelle melonate. Nessun politico ancora ci ha dato garanzie della bomba cosmica votata alla tragedia comiziando: “io Vi salverò”.  Si dice che il meteorite che è precipitato sui Monti Urali e che ha provocato un disastro di oltre 1200 feriti, non sarà un caso isolato. Ancor l’argomento non è stato affrontato nella campagna elettorale, anche se le meteorite politiche sono sempre esistite. C’è chi ricordando Renzi, parla di “matteorite”. Ci manca che tra qualche giorno qualche politico ci darà assicurazioni che ciò non accadrà o magari ci consiglierà di stipulare una polizza assicurativa contro i rischi da meteorite simil terremoto.

Un servizio giornalistico riferisce che: ”da un paio di giorni, l’argomento più dibattuto, non è il Festival di Sanremo e neppure l’arresto dei ladroni eccellenti, ma la «bomba cosmica» precipitata sui monti Urali, diventata la disgrazia “uralata”.  Quando  la minaccia vien dal cielo fa più paura, perché lassù sono nascosti tutti i misteri che inquietano da millenni l’uomo. Noi, poveri animali terrestri, quando succede qualcosa di cui ignoriamo le cause, istintivamente guardiamo tra le nuvole, illudendoci di trovare una risposta. Viviamo di illusioni, nel firmamento abbiamo «edificato» l’ipotetico paradiso dove ci auguriamo di continuare, in forma diversa, la nostra vita dopo la morte. Crederci è rasserenante, aiuta a sopportare le miserie che ci toccano quaggiù. Ma la volta celeste, proprio perché custodisce tanti
segreti, è guardata talora anche con sospetto: temiamo che le nostre disgrazie arrivino da lì.  Se piove, diciamo: governo ladro. In caso di epidemia, diciamo: è un castigo di Dio. Quindi, se ci casca fra i
piedi un frammento di meteorite, il primo pensiero è: ce lo ha scagliato addosso il Padreterno come un avviso di garanzia. Ovvero: «Occhio ragazzi, se non mettete la testa a posto, il prossimo regalo è
la fine del mondo». Dell’imminenza cerchiamo conferme nelle Sacre Scritture (Apocalisse) e nei testi apocrifi. Qualcuno crede ancora ai Maya mentre la fifa produce gli stessi effetti dell’alcol: tremarella
e sudori freddi.

Gli asteroidi in libera uscita, e in libera caduta, oltre a seminare terrore fra la gente, incrementano un disagio già molto diffuso, almeno in Italia: un profondo senso di provvisorietà. Ci sentiamo tutti precari prima ed esodati dopo. Il ragionamento è drammaticamente semplice: oggi ci siamo, domani basta un frammento di meteorite e non ci siamo più. Qui. Diciamocelo.  Non si campa felici se si è costretti a scrutare il cielo per verificare che non vi sia il pericolo di essere annientati da un corpo celeste o dalla cattiva stella. Gli scienziati, compreso Antonino Zichichi (attuale assessore alla cultura  della Regione Sicilia per volere di Crocetta che per primo, nella sua diversità, ha guardato in alto) capiscono questi fenomeni e le loro dissertazioni sono appassionanti, ma non confortanti. Sul nostro capo c’è un traffico di asteroidi e roba del genere cosicché il rischio che alcuni di essi possano schiacciarci è elevato. Che fare?  0 pregare o fregarsene. Entrambe  hanno funzionato, se si considera che il Pianeta blu, bene o male, resiste da milioni di anni, e le probabilità che resista ancora non sono poche. D’altronde come difendersi dal briciolame vaganti nell’universo?

La risposta non rientra nelle nostre capacità. Non siamo in grado di proteggerci da Angela Merkel, dall’euro pesante, dal governo tecnico, dai finanzieri d’assalto, dal fisco, dalla crisi e dalle balle dei politici, figuriamoci dalle palle di fuoco scagliate da chissà chi dall’alto dei cieli, forse per ricordarci che siamo soltanto uomini, assai simili, se visti da lassù, alle formiche. E le formiche, quanto noi, sono qui di passaggio” e finiscono la loro vita quasi sempre schiacciate. Prima di uscire da casa guardare sempre il cielo e…non solo per capire se piove…potrebbe arrivarci addosso anche un pianoforte per un caffe carico di pubblicità. Speriamo.

Baciamo le mani.

“Matteorite”ultima modifica: 2013-02-18T08:23:21+01:00da leonedilipari
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