Lo ricorda, in un’interrogazione al Guardasigilli, il presidente dei senatori Udc, e coordinatore del partito in Sicilia, Gianpiero D’Alia, il quale aggiunge: “Messina, a confronto con le altre sedi giudiziarie, sia in riferimento al carico di lavoro dei singoli magistrati, sia in rapporto allo squilibrio numerico tra magistratura requirente e giudicante, rappresenta un esempio negativo nell’intero panorama giudiziario italiano”.
“Le maggiori criticità – prosegue D’Alia – si concentrano nella mancanza di magistrati, di cancellieri e di segretari con la conseguente fissazione di udienze a lungo termine, che portano ad inevitabili allungamenti dei tempi dei processi e arrecano danni sia al cittadino, sia allo Stato.
“A fronte di tutto questo – considera il senatore centrista – e nonostante le rassicurazioni date dal ministro Alfano alla magistratura messinese, in occasione della sua visita nel luglio 2009, temiamo che la città non figuri tra le sedi a favore delle quali il Ministero della Giustizia ha previsto un aumento di organico dei magistrati”.
D’Alia, dunque, chiede quali iniziative intende intraprendere il ministro per far fronte all’emergenza e sottolinea la necessità di “una riorganizzazione anche logistica delle strutture e l’ implementazione di magistrati in una città, che si trova alla vigilia di grandi eventi, su tutti il Ponte, che potrebbero stravolgere gli equilibri economici ,territoriali e sociali.
“E’ urgente – conclude D’Alia – creare le condizioni per consolidare gli elementi di legalità e sicurezza sul territorio e impedire la crescita di interessi illegali, illegittimi e mafiosi”.
Messina, il tribunale rischia il collasso. Interrogazione del senatore Gianpiero D’Aliaultima modifica: 2010-10-26T18:40:44+02:00da
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