Messina&Università. Tomasello “non mi dimetto”

ftomasello.jpgMessina – Dopo la condanna a 3 anni e mezzo il rettore dell’Università di Messina, Francesco Tomasello, conferma la sua innocenza e dichiara di non dimettersidal suo incarico spiegandone le motivazioni attraverso una lettera inviata ai docenti dell’Ateneo.

Di seguito il testo integrale:

“Carissimi, non entro nel merito di una decisione giudiziale che mi riguarda e si riferisce a condotte che, comunque, non ho in alcun modo tenuto – scrive il rettore -. Mi rivolgo a voi che conoscente le ineludibili norme di legge e la fisiologia delle dinamiche universitarie e sapete perfettamente che le condotte addebitatemi non sarebbero state praticabili, in nessun caso e da parte di nessuno, meno che mai alla luce dei vigenti ordinamenti. Risulta, altresì, chiaro che le storie personali di correttezza e di dedizione istituzionale rischiano di perdere valore nell’altrui considerazione. Forse, ciò che appare pesare di più è il loro esatto contrario”.

“Nel rivendicare con forza la mia estraneità ai fatti che mi vengono addebitati, certo che, prima o poi, la verità dovrà emergere in modo chiaro, so che ciascuno di voi ha toccato con mano, in una infinità di occasioni, la mia concezione dell’etica pubblica, la limpidezza della mia azione di governo e il mio rigoroso rispetto della regolarità degli atti sia amministrativi che contabili, in ciò sempre confortato da autorevoli consulenze giuridiche. Con la forza morale che deriva da questa consapevolezza e dai risultati conseguiti, di cui tutti andiamo fieri, non esiterò un solo momento e porterò a compimento, con la necessaria determinazione e con le mie migliori energie, l’opera iniziata. La comunità accademica, tuttavia, si deve interrogare sulle improprie conflittualità che, ancorché limitate, continuano a persistere al suo interno, portando a un inevitabile autolesionismo, e deve saperle individuare e isolare sul piano istituzionale in modo adeguato. Bisogna soffermarsi una volta per tutte, coinvolgendo anche la comunità locale, sul destino dell’Università nella nostra realtà e sulla percezione esterna del suo autentico e insostituibile ruolo sociale. Bisogna riaffermare la forza e il valore del nostro progetto, di cui tanti e non pochi hanno apprezzato l’elevato profilo e le ricadute positive, e svilupparlo ulteriormente, per una crescita complessiva del sistema, senza mortificarlo con calcoli poco lungimiranti. Per tali ragioni, sarà necessario considerare attentamente gli scenari che si prospettano, valutando le implicazioni di ogni decisione strategica nel particolare contesto in cui viviamo e nella difficile stagione del Sistema universitario italiano”.

 

Intanto nella tarda serata di ieri, i suoi colleghi dell’Ateneo peloritano riunitisi nel Comitato “No-proroga” (da sempre contrario alla presenza di Tomasello come Rettore), dopo essere stati messi a conoscenza del diniego espresso da parte del Rettore circa la possibilità di dimissioni, chiedono a gran voce un cambiamento, convinti che lo scandalo a Veterinaria abbia fatto vedere all’Italia intera solo una parte denigrante circa il l lavoro che quotidianamente svolgono gli insegnanti.
“Lla condanna del Prof. Francesco Tomasello – si legge nella nota – e di altri undici componenti dell’Università costituisce un fatto di gravità inaudita, che ne lede l’immagine e l’onorabilità dell’Ateneo e che mette in evidenza, sanziona e travolge un sistema di governo fatto di prevaricazioni e favori, di ingiustizie e vendette, di spregio delle regole, dove la logica “amico-nemico” ha guidato scelte e destinazione di risorse, sconvolgendo ogni criterio di legittimità, prima ancora che di meritocrazia. È evidente che nessuno di coloro che abbiano partecipato al governo dell’Ateneo può oggi chiamarsi fuori dalla responsabilità del pesantissimo fardello di disonore lasciato dalla conclusione di questa vicenda”.

Messina&Università. Tomasello “non mi dimetto”ultima modifica: 2013-02-22T20:14:44+01:00da leonedilipari
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