Noi, figli di un Dio minore

aziinoavvocato.jpgEgregio Direttore,
 
in uno dei tanti servizi televisivi sul naufragio della Costa Concordia è stato intervistato, tra gli altri, il corrispondente di una nota testata tedesca. La dichiarazione resa, riferita alla conduzione della nave, è stata testualmente questa: “è un modo di guidare molto italiano”. Sarà, ma la dichiarazione è molto tedesca, cioè cretina.
 
Con l’occasione mi sono anche sovvenuti i frizzi ed i lazzi dei quali, come italiani, siamo fatti perennemente oggetto da parte della maggior parte dei francesi, a far capo dal bifolco che li presiede. Rammento che anni addietro, sul ponte di un aliscafo diretto a Stromboli, mi misi a parlare al telefonino. Un grupetto di turisti francesi non fece altro che sghignazzare, indicando il misterioso oggetto che reggevo tra le mani. Se non bifolchi, ragazzotti i camp agna.
 
Onestamente, non curandoci di siffatti soggetti, siamo davvero figli di un Dio maggiore. Ma ad esser superiori spesso ci si rimette.
 
Egregio Direttore, i francesi nell’era napoleonica, ed i tedeschi nella seconda guerra mondiale, ci hanno derubato alla grande. Metà del Louvre, e metà ddella nuova e della vecchia pinacoteca di Monaco di Baviera, son pieni di opere d’arte a noi trafugate. Non solo spocchiosi, ma anche ladroni. Non sarebbe ora di finirla?
 
La invito a lanciare in rete una petizione indirizzata al nostro Presidente del Consiglio ed al nostro Presidente della Repubblica il quale, occupandosi di tutto, potrebbe prendersi cura anche di questo. Così come noi abbiamo restituito all’ Etiopiua l’obelisco di Axum, pretendiamo – e sarebe da farci una crisi iplomatica – che francesi e tedeschi ci restituiscano il mal tolto. 
 
Cordiali saluti.
 
Alfio Ziino
Noi, figli di un Dio minoreultima modifica: 2012-01-26T14:34:00+01:00da leonedilipari
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