Forse dalle Eolie potrà partire il progetto della cassa integrazione politica. Gli esodati delle schede elettorali potrebbero godere di corsi di formazione professionale per poter riapparire preparati alle prossime elezioni. I corsi si potrebbero dividere in due gruppi. Il primo come prendere voti. Il secondo come gestirli dopo le elezioni. Gli insegnanti locali non mancano e quindi una volta tanto lo stato risparmierebbe sul costo del trasporto e i tanti alunni prepararsi al futuro certo.

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Cosa possono fare i 4 comuni eoliani per loro stessi? E’ l’interrogativo che affligge i semplici isolani. Quelli che si commuovono e che non si truccano in uno stile di vita diverso da quello vissuto prima di ogni risultato elettorale. Fra tagli di capelli perfetti, giacche di tessuto di alta qualità, espressioni da studiosi scientifici, esiste un cambio che non avanza nella “generazionalità” facilmente influenzabile. Tutto questo staziona sempre di più in una quasi oasi perfetta che la politica crea per far addormentare i “quasi tutti quelli” con scatole di supposte lasciate tecnicamente sul posto. Volutamente piene e volutamente vuote.

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Finirà come l’inizio. Alle Eolie per la candidatura a sindaco potrebbe esserci un candidato unico. Pattuito in modo democratico nel nascosto sottobosco politico locale. Gli uomini bandiera di partito non hanno più senso, siamo alla politica liberalizzata dai loghi romani dai quali bisogna sempre di più fuggire. La rovina delle Eolie deriva da questi intrugli. Scemi e soli è meglio. Chi è inteliggente faccia un passo indietro.

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