«Il tempo che viviamo è carico di preoccupazioni e difficoltà che non risparmiano nessuno – ha esordito l’Arcivescovo Calogero La Piana – La mancanza e la perdita del lavoro, un tetto dove abitare, il necessario per potere sopravvivere, generano una quotidiana litania di situazioni ed eventi tristi che coinvolgono troppi nostri concittadini». E il pensiero non può che correre veloce al vicino palazzo di Piazza Municipio dove questa mattina sono tornati a protestare i 48 lavoratori cassintegrati dei cantieri navali Rodriquez. Ma nel suo discorso La Piana non fa riferimento solo ai problemi occupazionali ma anche alle quotidiane difficoltà dei cittadini per situazione della caotica viabilità, alla non adeguata sorveglianza al cimitero, al degrado ed alla sporcizia in cui versano molti spazi urbani, ai segni di inciviltà riscontrabili dappertutto. «Ciò di cui però Messina ha bisogno – sostiene La Piana – è di un sussulto d’orgoglio che permetta di riappropriarsi di tutto ciò che di bello e di grande possiede per tradizione e per dono ricevuto da Dio».
L’Arcivescovo ribadisce la necessità di ritrovare quel senso di appartenenza che i cittadini messinesi sembrano aver smarrito, cercando di trovare quell’educazione che permetta di mantenere saldi quei principi della civile convivenza che in troppe occasioni vengono a mancare. «Per farlo – afferma La Piana – bisogna procedere con coraggio e costanza, ponendo dei segni concreti a sostegno di deboli, percorrendo con convinzione la via della trasparenza». Non manca poi certo di rivolgere un pensiero ai terremotati d’Abruzzo. «Da questa terra di Messina che proprio cento anni fa ha conosciuto il dramma della distruzione del terremoto, e le attese e le speranze per i cittadini» ha affermato La Piana, vola un messaggio di solidarietà all’Arcivescovo de L’Aquila Giuseppe Molinari e a tutte le popolazioni vittime del terremoto.