Si avvicinano le elezioni europee e, con i risultati delle urne, il Partito delle libertà tirerà le fila dello scontro aperto da Gianfranco Micciché con l’appoggio al governo bis di Raffaele Lombardo.  Solo dopo la verifica sui numeri, soprattuto sul risultato dell’Mpa, si capirà se la guerra aperta nel Pdl siciliano si risolverà in un regolamento di conti interno, e magari con qualche sostituzione di vertice, come ventilato da Silvio Berlusconi nei giorni scorsi parlando di “nuovi nomi” nel partito siciliano.  O se invece Micicché avrà i numeri per fare degli scissionisti un vero e proprio partito, piuttosto che una corrente interna abbastanza salda da servire da leva ai movimenti politici nazionali, interni al partito di Berlusconi. Intanto da Messina, l’asse Garofalo-Germanà-Corona sente il bisogno di compiere atto formale di adesione alla linea del senatore Domenico Nania.  “Il Presidente della Provincia di Messina, On. Ricevuto, il sindaco di Messina, On. Buzzanca, i deputati nazionali On. Garofalo e On. Germanà, i deputati regionali Beninati, Corona e Formica, decine e decine di Sindaci, centinaia di consiglieri comunali, consiglieri provinciali, assessori e quadri dirigenti del Pdl messinese, ritengono che la giusta linea politica tracciata da Castiglione e Nania, sia in totale sintonia con Bondi, La Russa e Verdini e quindi con il Presidente Berlusconi”.  Nota scarna e chiara, che si chiude con un inciso che suona: “avremmo preferito tacere, ma gli scissionisti parlano tanto, troppo a mezzo stampa, quindi ci tocca…”  No comment, almeno per il momento, dall’onorevole Francesco Stagno d’Alcontres, che con Micicchè e i suoi aveva siglato, nei dintorni di Taormina, mesi fa, un patto chiaro. Ancora saldo.