Lipari, il giorno dopo la tempesta. E’ tempo di mettere in sicurezza il territorio sempre piu’ martoriato…

corsofango.jpgLipari – Il giorno dopo il violentisismo nubifragio alle Eolie si contano i danni. Nelle isole non si ricorda a memoria d’uomo. L’ultimo del genere – dicono gli storici – risale al 1860. “E meno male – affermano gli isolani – che l’alluvione è durato solo due ore, perchè sarebbe stata la fine. Anche stavolta San Bartolomeo ha protetto la sua isola…”. Se il protettore è sempre vigile e attento, la stesa cosa non si può dire per la mano dell’uomo.

A Lipari, la causa principale del fiume in piena che ha messo in ginocchio allagamentoscuola.jpgcase e negozi del centro abitato è stato la discarica abusiva di materiale da risulta che per oltre 30 anni si è permesso di realizzare nel costone di Annunziata. Tutto il dirupo, sospinto dalle fittissime piogge è crollato e lungo il torrente di Valle, oggi strada e centro abitato, ha trascinato di tutto. Il fiume ha allagato la scuola media tanto che il presidente Renato Candia è stato costretto a far evacuare il piano terra e a trasferire i 200 ragazzi in sicurezza al primo piano. Il fiume ha invaso la via professore Emanuele Carnevale e il corso Vittorio Emanuele allagando case e negozi. Stessa situazione in località Ponte. Lungo la via Roma è finito di tutto: anche vecchi elettrodomestici, motorini, biciclette e il fango ha anche sommerso alcune auto, allagando case e negozi. A Canneto – come è ormai tradizione – a Calandra è stato un disastro. La montagna di detriti di pomice si è riversata nella strada e un bus e diverse auto sono state quasi sommerse. Case e negozi invasi dal fango e detriti. Analoga situazione lungo tutti gli altri torrenti. Ad Aurora adidirttura sono state scaraventate cinque auto. Gli abitanti hanno avuto paura anche per i loro figli. Gli isolani sono rimasti “sequestrati” in casa per alcune ore. Il sindaco Marco Giorgianni ha richiesto lo stato di calamità naturale al governo Monti, alla Protezione civile, al governo regionale. Stessa iniziativa del deputato nazionale Nino Germanà, del Pdl, componente della commisisone ambiente. Lo stesso sindaco Giorgianni ha avuto parole di elogio per la forestale, i carabinieri, i vigili del fuoco, la polizia municipale, i volontari della protezione civile, gli operai comunali e le ditte locali che si sono prodigate anche con ruspe e mezzi meccanici e sono riusciti a tempo di record a bonificare e ripulire le vie principali dell’isola. All’opera con scope e pale sono stati anche i tanti liparoti e anche dei turisti e villeggianti.Insomma, nell’emergenza vi è stata una grandissima solidarietà. Ora si è in attesa dei dirigenti della Protezione civile per mettere a punto un primo bilancio. I danni sono ingentissimi. Bisogna mettere in sicurezza il costone di Annunziata e soprattutto tutti i torrenti dell’isola (compreso quelli di Lingua a Salina), anche se non sarà facile. Negli ultimi decenni quasi tutti i torrenti sono diventati strade e sono sorti interi palazzi. I danni potrebbero ammontare a oltre 30 milioni di euro, anche perchè occorrerà risarcire i negozianti e i proprietari di case.   

Lipari, il giorno dopo la tempesta. E’ tempo di mettere in sicurezza il territorio sempre piu’ martoriato…ultima modifica: 2012-09-16T10:20:00+02:00da leonedilipari
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