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ppagina.gifL’arte di fare lavoro turistico alle Eolie è come un polipo senza testa.Ogni branchia politica, semipolitica e privata si muove per propio conto o tornaconto. Con questo esempio spesso e volentieri si parla di cosa fare per aumentare o quanto meno tenere il passo alla domanda tuirstica.Si ha l’impressione che ognuno abbia un alibi, prima i trasporti, poi l’ambiente, poi i prezzi, poi la mancanza d’idee, poi la povertà politica e così via a cercare i perchè che esistono e non. A pensare che tutto si potrebbe risolvere con un semplicità mostruosa. Copiare l’Emilia Romagna dove puntualmente ogni anno non ci sono cali di presenze, anzi! Da diverso tempo, noi de “Il Notiziario”, diciamo che alle Eolie manca la figura di un “manager del turismo”, come unica persona che conosca le leggi del mercato, che sappia bilanciare i prezzi in funzione della qualità, dell’intrattenimento, dei controlli,che sappia andare a vendere le Eolie in ogni parte del mondo, Cina compresa.La stessa persona che dovrebbe occuparsi di convenzionare vettori e agenzie di viaggio, organizzare con i politici di turno quell’ambiente familiare come indicato anche dal veterano del turismo eoliano Bartolino Famularo. Tante risorse sconosciute o conosciute parzialmente ( terme, museo, scavi archeologici sparpagliati per le varie isole, tanto per citare le solite cose). Un passo per volta, ma bisogna fare! Chiaramente la crisi è crisi, con la somma dell’attuale recessione di peggio non poteva capitare. Questi momenti di paura servono però per meditare.

 

Prima Paginaultima modifica: 2009-07-09T07:50:31+02:00da leonedilipari
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