Al Comune di Lipari vige la legge del mega. L’anello più mega che mega non si può è il mega debito del comune di Lipari. Giriamolo come si vuole, cambiamo oggetti e soggetti, numeri e date, entrate e uscite ma sempre mega debito è.

 

Con quel totale che è solo l’inizio. C’è chi è convinto che ancora non è la cifra vera. Alle cifre si arriva facilmente con il tacito consenso tecnico-politico della spesa facile. Nessuno rinuncia alle missioni in alberghi a 4 stelle che sono 30 milioni l’anno, ai ristoranti eccellenti e non trattorie buone, ai viaggi in aereo e non l’uso del treno o ai mega stipendi d’oro che sfavillano nel piccolo Comune di Lipari. Lo strapotere dirigenziale sui giovani assessori (scelta voluta?) e poi la manna degli incarichi esterni: avvocati e ingegneri (si parla di una cifra che supera da sola un milione di euro).

 

I dipendenti non bastano, indaffarati nel “ruppismo”. E questo mentre non si incassano gli oneri di urbanizzazione dei grandi costruttori di cui non si conosce o si tace l’ammontare e c’è la spazzatura che non tutti pagano come gli oltri 700 non paganti ma allacciati all’acqua nell’isola di Vulcano.

 

E le dimenticate o volutamente addormentate società miste& affini foraggiate molto con i soldi comunali ma che affogano in un mare di debiti o i due interessanti immobili confluiti a prezzo di saldo alla “Lipari Porto S.p.A”. che per la definzione del bando al dirigente e a alcuni dipendenti del Comune porterà un facile guadagno personale, ma oneroso per l’ente.

 

In tutto ciò (debiti fuori bilancio a gogo’ compresi), la Corte dei Conti ci metterà il naso. Ma intanto la Guardia di Finanza indaga e quando si trova la virgola viene fuori il tema vero. Facile&bello fare i ricchi con i soldi degli altri, quando son pubblici poi (Ricucci avrebbe detto altro). Gli isolani che pagano, restano pochi e quei pochi pure spremuti per colpa di un bilancio che più rosso non si può. La tragica sceneggiata del mega continua…

Reposta per primo quest’articolo