Santa Marina Salina e Lipari, deceduti la signora Ida Perrone e Angelo Famularo

candela.jpgSalina – A Santa Marina è deceduta la signora Ida Perrone, vedova Natoli.

Aveva 89 anni.

A Lipari è deceduto Angelo Famularo. Aveva 83 anni

Ai famigliari le nostre condgolianze.

Santa Marina Salina e Lipari, deceduti la signora Ida Perrone e Angelo Famularoultima modifica: 2012-12-12T14:17:00+01:00da leonedilipari
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Rassegna Stampa. “Corriere.it” e giornalismo in rete, sopravvivere è un successo

di Eva Perasso

acorriere.it.jpgCi sono tre francesi, tre italiani e tre tedeschi rimasti sulla torre: non sono i protagonisti dell’ennesima barzelletta, ma le nove realtà più emblematiche del giornalismo indipendente, nato esclusivamente online, dell’Europa occidentale. Per loro e per i loro giornalisti, «Survival is success», ovvero, sopravvivere è il loro successo, almeno per come sono messe le cose nei media di questi tempi. E proprio su di loro si concentra una ricerca pubblicata oggi dall’università di Oxford e dal suo Risj, Reuters Institute for the Study of Journalism, la prima a esaminare con attenzione il panorama delle start-up giornalistiche dell’ovest europeo, allo scadere di un decennio – quello passato – in cui i modelli e i giornali sono cambiati così tanto da parlare di «distruzione creativa» nel settore dei media.

IL PANORAMA EUROPEO – I due ricercatori di Oxford (il danese Rasmus Klaus Nielsen e l’italiano Nicola Bruno, che collabora anche con il Corriere della Sera oltre ad essere socio-fondatore di una cooperativa giornalistica italiana, Effecinque) hanno analizzato i dati della sostenibilità economica di nove realtà europee, guardando ai loro bilanci, dati di ascolto, raccolta pubblicitaria e autorevolezza. Tutti rispondevano a canoni precisi: dovevano essere vere redazioni giornalistiche con contenuti che fossero tali, essere nati esclusivamente sul web e per il web (versioni mobili incluse), non arrivare da costole di grandi editori cartacei. Per l’Italia, il Risj ha analizzato i tre player puri più in vista, ovvero Linkiesta, Il Post e Lettera 43. In Germania, le aziende editoriali online analizzate sono invece Netzeitung, Perlentaucher, The European. In Francia, Rue89, Mediapart, AgoraVox. Tra loro, solo due si distinguono per essere riusciti a raggiungere il break even. E non sono italiane. La prima, la tedesca Perlentaucher (letteralmente, il pescatore di perle), offre una selezione ragionata di letture di altre testate ai suoi utenti abbonati e ha il vantaggio di una redazione snella, composta da meno di 5 persone, e offerte differenziate per i suoi utenti. La seconda, la francese Mediapart, è un caso anomalo nel panorama europeo, perché, pur partendo solo online, già dal 2008 ha perorato la causa dell’abbonamento: 9 euro al mese per il più completo, e la possibilità di leggere informazioni indipendenti, curate comunque da giornalisti usciti da grandi testate come Le Monde o Libération.

Nel nostro Paese le testate nate esclusivamente online di respiro nazionale sono molto poche: per anni il mercato è stato dominato da Dagospia, che, a partire dal 2000, è stato per almeno 10 anni il solo esempio, nonostante la sua connotazione tutta dedita a gossip e notizie dai corridoi di palazzo. Dal 2010, con la nascita de Il Post e di Lettera43, e dal 2011, con l’arrivo di Linkiesta, anche l’Italia si è aggregata al resto d’Europa, presentando valide testate giornalistiche online molto più tardi rispetto agli altri Paesi. Per loro, la difficoltà è stata anche maggiore rispetto alle colleghe tedesche o francesi, arrivando in un Paese in cui le testate cartacee tradizionali dominano il mercato anche dell’online, dove il sistema di informazione televisivo è ancora più forte rispetto a quello cartaceo e internet. Per i tre casi esaminati in Italia, come sostengono gli autori della ricerca è ancora molto presto per capire se e quali sopravviveranno o cambieranno il sistema dei media italiani. Spiccano anche le differenze tra le singole testate: un giornalismo di denuncia per Linkiesta, con pochi lettori e una redazione scarna, pochi giornalisti e una copertura globale per Il Post, un po’ a modello di super-blog, capitali forti iniziali e una redazione molto estesa invece per Lettera43, impegnata peraltro a diversificare lanciando nuovi canali e testate verticali nei prossimi tempi.

LE CONCLUSIONI – Alla luce dell’analisi dei modelli di business, delle raccolte pubblicitarie dei singoli, e del panorama mediatico in cui sono inserite, per le start-up giornalistiche europee online il più grande successo, al momento, è la loro stessa sopravvivenza. In un mercato dominato da un lato dai vecchi media e dall’altro – sul fronte pubblicitario – da grandi marchi che hanno di fatto il monopolio, come Google, alle nuove realtà non resta che buttarsi oltre l’ostacolo: per esempio guardando a casi americani di successo, come l’Huffington Post o Politico.com, protagonisti anche dei Pulitzer di quest’anno. Ma anche: diversificare, distinguersi seguendo una propria linea editoriale, senza seguire per forza l’andamento dei «grandi».

Rassegna Stampa. “Corriere.it” e giornalismo in rete, sopravvivere è un successoultima modifica: 2012-04-21T07:54:48+02:00da leonedilipari
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Rassegna Stampa. “Corriere.it” e i porti turistici di Lipari

Importo da 130 milioni.  L’allarme di Legambiente: «Lipari rischia il “posto” nell’Unesco» Una nota inviata all’assessorato regionale: “con le nuove opere portuali di Marina Corta e Lunga si esce da Unesco”.

Il progetto che riguarda Marina Corta Il progetto che riguarda Marina Corta.

«Il nuovo progetto dei porti turistici di Lipari potrebbe mettere a rischio la permanenza delle Eolie nella lista Unesco dei siti patrimonio dell’umanità». Lo dice il presidente eoliano di Legambiente, Pino La Greca, in una nota inviata all’assessorato regionale al Territorio, dove lunedì si terrà una conferenza di servizi sui progetti per i nuovi attracchi. La Greca chiede «il rigetto delle opere portuali di Marina Corta e Marina Lunga previste nel progetto e la riformulazione per la sola opera di Porto Pignataro. Il piano delle opere da realizzare a Lipari prevede un importo di circa 130 milioni di euro.

Rassegna Stampa. “Corriere.it” e i porti turistici di Lipariultima modifica: 2012-04-18T22:02:00+02:00da leonedilipari
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