Rassegna Stampa. “Corriere.it”. Il metodo Stamina già venduto da Vannoni a una casa farmaceutica

di Mario Pappagallo

Davide VannoniLa sperimentazione del metodo Stamina probabilmente non si farà. O, comunque, il protocollo presentato lo scorso primo agosto da Davide Vannoni, «titolare» di Stamina Foundation , al Comitato scientifico che doveva valutare il metodo non sembra aver convinto i tecnici che hanno stilato il rapporto per il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Bocche cucite su ordine del ministro, ma corre voce di un giudizio negativo.

Si parla di cellule staminali adulte mesenchimali prelevate dalla cresta iliaca dei pazienti, «manipolate» secondo una procedura segreta (che tale sarebbe rimasta) e poi reinfuse come «cura compassionevole» in chi (soprattutto bambini) è colpito da malattie degenerative finora senza cura. Anzi, l’elenco delle patologie che possono beneficiare del metodo è abbastanza lungo, secondo il sito di Stamina Foundation. Eccolo: malattie cardiache, autoimmuni, Parkinson, lesioni spinali, lupus eritematoso sistemico, danni renali, ictus cerebrale, Alzheimer, sclerosi multipla, diabete mellito di tipo I, osteogenesi imperfetta e difetti osseo-cartilaginei, degenerazione dei nuclei della base (Msa, Psp, Huntington, Tourette), transplantologia.

IL METODO «SEGRETO» – Nessun riscontro scientifico.E Vannoni sembra non abbia voluto rendere noto il metodo in modo che potesse essere riproducibile (se funziona) anche da altri laboratori autorizzati e da altri biologi che non siano i suoi.
Lo stesso Vannoni, in una recente intervista a Radio Radicale, ha parlato di metodo semplificato, di soldi sprecati, di sperimentazione in fase III (quella clinica di verifica sull’efficacia reale della metodica) non più a carico dello Stato ma a carico di aziende farmaceutiche, qualora interessate. E che lui «non avrebbe mai accettato una fase III se non gratuita e pagata dallo Stato». Giusto. Non si specula sui malati.

IL DOCUMENTO – C’è un però. In data 21 febbraio 2013, Vannoni firma una lettera ad uno studio legale in cui spiega limiti e «regole» per la sperimentazione. Nel punto 7 è scritto testualmente: «La metodica e il know-how di Stamina sono uniche al mondo e prevedono passaggi che non sono attualmente ancora oggetto di brevetto, ma sono considerati segreti industriali. Stamina ha ceduto la metodica a società di un gruppo di ricerca e sviluppo farmaceutici, che ha previsto penali pesantissime nei confronti del prof. Vannoni nel caso in cui vengano divulgate, senza autorizzazione scritta, informazioni confidenziali». Ma allora ci sarebbe già un’azienda farmaceutica «proprietaria» del metodo? E allora perché dovrebbe pagare lo Stato italiano la sperimentazione? Ogni risposta a queste domande sarebbe giusta e giustificabile. E allora si faccia questa sperimentazione, pubblica o privata che sia, ma si faccia seguendo regole scientifiche e tempi corretti per una consacrazione internazionale.

LA VICENDA – Riavvolgiamo il nastro del film. Tutto parte da Torino dove Stamina Foundation ha sede, c’è un’inchiesta in mano al procuratore Raffaele Guariniello, un periodo di «sonno», poi l’attività che riparte agli Spedali civili di Brescia e che l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) – competente in fatto di medicina rigenerativa – ferma per «carenze» del laboratorio in cui vengono preparate le infusioni di staminali. Ed ecco una serie di sentenze di giudici del lavoro: ordinano il metodo a chi fa ricorso, o lo respingono. Il paradosso cresce: la Giustizia si sostituisce ai medici e alla scienza, peraltro senza una linea comune. Vannoni sul suo sito offre assistenza legale e, nei momenti cruciali di questa storia ormai infinita, pubblicizza eventi emotivamente coinvolgenti che riguardano bimbi in coma che mostrano miglioramenti. E’ questa la situazione che ha portato al dibattito parlamentare e al decreto dei tre milioni di euro per una sperimentazione. Per ora nessun guarito. Dejà vu per il metodo Di Bella. Ora però, in nome dei tanti bambini malati e dei loro famigliari, si applichi la serietà.

Rassegna Stampa. “Corriere.it”. Il metodo Stamina già venduto da Vannoni a una casa farmaceuticaultima modifica: 2013-08-31T14:14:28+02:00da leonedilipari
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