RASSEGNA STAMPA, CORSERA, I GIORNALI USA E L’AMORE-ODIO PER LA “RETE”

di Raffaele Mastrolonardo

internet.jpg«Quanti soldi abbiamo perso con l’edizione online? E quanti ne avremmo persi se non l’avessimo avuta?». Se lo bnatale33.jpgchiedeva qualche anno fa il Wall Street Journal. Il paradosso espresso dal giornale oggi di Rupert Murdoch sintetizza il rapporto di amore-odio dell’editoria con il nuovo mezzo. Che da una parte ha sottratto lettori ai quotidiani ma dall’altra è una risorsa imprescindibile per quei giornali che non si rassegnano a sparire. Proprio questa relazione complessa è oggi esplorata nel dettaglio da uno studio realizzato dal Bivings Group, società americana di comunicazione web, che anche quest’anno ha realizzato un’analisi su come le 100 maggiori testate americane utilizzano la Rete.

LETTORE, AIUTACI TU – La fotografia racconta di quanto l’informazione cartacea Usa, alle prese con una delle più gravi crisi della sua storia, cerchi di adattarsi al mondo online, alla sua grammatica e alle sue dinamiche. Questo processo di «webizzazione» è visibile a partire dal rapporto con i lettori. Secondo lo studio, ormai, ben il 75 per cento dei quotidiani considerati accetta commenti agli articoli (erano il 33 per cento nel 2007). Ma la relazione con gli utenti, che comincia con l’apertura alla critica e alla riflessione, tende a diventare ancora più stretta quando sfrutta la diffusione di massa di tecnologie che permettono agli individui di descrivere la realtà che li circonda. E’ così che il 58 per cento del gotha dei quotidiani Usa si è aperto ai contributi degli utenti in qualche forma, una percentuale che è più che raddoppiata dall’anno scorso (24 percento). La maggior parte di essi incoraggia i lettori all’invio di foto (58 per cento) e il 18 per cento si è aperto ai video generati dagli utenti.

DIFFONDETE, DIFFONDETE – L’analisi del Bivings Group rivela inoltre che i giornali americani sono sempre più consapevoli delle pratiche di diffusione dell’informazione online. Il 92 per cento delle testate analizzate offre infatti ai lettori strumenti per segnalare in modo immediato una notizia sui più popolari siti di aggregazione di news o di raccomandazione di link (come Digg o Delicious). Nel 2006, fanno notare gli autori della ricerca, solo il 7 per cento delle testate offriva questa possibilità. Se simili meccanismi di socializzazione degli articoli sono ormai molto diffusi, altrettanto non si più dire delle funzionalità di social networking, che compaiono solo nel 10 per cento dei casi (5 per cento nel 2007). Si tratta, secondo gli autori, di un numero sorprendentemente basso, considerato il successo che piattaforme di interazione sociale come MySpace o Facebook stanno avendo.

IL GRATIS VINCE – Sul fronte della distribuzione, invece, cresce la sperimentazione dei differenti canali e formati che internet abilita. Lo studio rivela, per esempio, che il 57 percento dei giornali offre un’edizione in formato Pdf, il 40 per cento utilizza gli sms per avvertire delle ultime notizie, mentre tutti ricorrono ormai agli rss, la tecnologia che permette all’utente di «abbonarsi» a un sito o ad alcune sue sezioni per ricevere le notizie nel luogo virtuale che desidera. Quanto ai modelli di business la stragrande maggioranza di quotidiani Usa sembra avere ormai accettato il fatto che su internet, dove l’offerta è sconfinata, l’informazione tende alla gratuità e alla libertà. Ormai solo l’11 per cento dei siti dei giornali richiede una registrazione (gratuita o a pagamento), un significativo declino rispetto al 29 per cento del 2007.

MOLTO MA NON ABBASTANZA? – Nel complesso, lo studio fa emergere lo sforzo che i giornali americani stanno facendo per adattarsi alla Rete e sfruttare tutte le sue potenzialità attraverso la «sperimentazione aggressiva di nuove funzionalità». La buona volontà, insomma, non manca. Resta però il dubbio che si tratti di miglioramenti incrementali su quello che già esiste. Mentre forse ciò di cui avrebbe bisogno il settore nel suo complesso è un ripensamento dalle fondamenta (reinvention). Senza questo, i soldi che Internet fa perdere rischiano di essere sempre di più di quelli che fa guadagnare.

RASSEGNA STAMPA, CORSERA, I GIORNALI USA E L’AMORE-ODIO PER LA “RETE”ultima modifica: 2008-12-19T19:10:16+01:00da leonedilipari
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