Riflessione&Risposta

aziinoavvocato.jpgdi Alfio Ziino

Gentile Signora Carbone,

come Lei stessa riporta, il termine fiancheggiatore ha significato sia positivo che negativo. Ciascuno ne coglierà la sfumatura secondo la propria ottica. Quanto all’averLa tirata in ballo in qualità di “rappresentante di un certo modo”, quel che manca in questa definizione è soltanto la lettera “n”, mondo, non modo. Un mero refuso nella traslazione dallo scritto al video.

Mi spiace rilevare due cose. La prima, relativamente alla interiore sofferenza della donna che decide di abortire, è che non sempre tale sofferenza ho rilevato. Anzi, la ho colta soltanto quando la scelta dell’aborto è stato frutto di uno stato di necessità, apparendomi negli altri casi soltanto la risoluzione di un incidente con il rifiuto della assunzione di qualsiasi responsabilità. La seconda è che il volere celare a priori fatti o informazioni è sempre indice della debolezza delle proprie posizioni.

Quanto al femminismo, cui molti meriti vanno riconosciuti e che comunque non costituiva il tema della mia nota, rammenta lo slogano “l’utero è mio e lo gestico io”? Bene, l’utero è preposto alla donazione della vita, non alla libertà sessuale. E quello slogan significa soltanto “vita e morte le gestisco io”. Tanto a rammentare che non è tutto oro quel che luce. 

Riflessione&Rispostaultima modifica: 2012-01-08T15:17:00+01:00da leonedilipari
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Riflessione&Risposta

scarbone.jpgdi Silvia Carbone
 
FIANCHEGGIATORE :soldato con compiti di fiancheggiamento. Fig: Favoreggiatore interessato di una persona (in imprese più o meno discutibili) o simpatizzante o sostenitore, talvolta subdolo, di un movimento politico. dal Devoto-Oli
 
Gentile Avvocato Ziino, mi spiace che Lei, come quasi tutti al giorno d’ oggi, rimanga sempre a corto di interlocutori, colpa sicuramente di un’ epoca che non aiuta gli amanti della riflessione né della aperta discussione. Pertanto cerco di risponderLe, visto che mi tira in ballo in qualità di “rappresentante di un certo modo” (quale modo? c’è forse qualcosa che manca in questa definizione?)
 
Intanto un paio di premesse:
 
Le dico che non mi è affatto piaciuto l’ uso della parola “fiancheggiatori”, parola che mi rammenta oscuri scenari di lotte che non mi appartengono, pagine vergognose della nostra storia. (il senso di questa parola non può sfuggire proprio a Lei, che per professione è un artista della parola e delle sue sfumature).
Certamente non riconosco, nella battaglia a favore dell’ IVG anche da me sostenuta a quei tempi, le figure di fiancheggiatori o di simili sgherri.
Eravamo persone non ipocrite che difendevano il sacrosanto diritto di TUTTI di scegliere liberamente, così sul divorzio, come sull’aborto.
 
Sono cresciuta in una società che si dichiara cattolica, ma che è il peggiore esempio di ipocrisia che io abbia mai conosciuto. Io non la fortuna di “credere” , ma sono certa che essere cattolici praticanti richieda doti di forza d’animo e di coerenza che, mi perdoni, non ho mai visto in nessuno.
 
Il mio essere femminista era ed  è un orgoglio e non una sterile posizione. Sono una donna, e come tale non posso essere altro che femminista, visto che spesso e malvolentieri mi devo difendere da pretese e posizioni “maschiliste”.  Ecco, diciamo che ancora oggi, nel 2012, essere femminista è una difesa, una contrapposizione, quando in realtà a me basterebbe essere IO, semplicemente.
 
E ora la questione posta: …mostrare ad una donna che intenda abortire il filmato di cui sopra sia terrorismo o piuttosto dovuta informazione………………
Premesso che ognuno è libero di guardare o meno documentari e quanto altro, che ognuno è libero di rifiutarsi di prendere visione di ciò che lo turba e lo disturba,  senza usare parole forti come TERRORISMO, comunque sì, ritengo che sia una violenza far vedere un tale filmato ad una donne che si accinge alla IVG.
 
Perché veda, gentile Avvocato Ziino, l’aborto non è MAI una soluzione, l’aborto non è MAI un “togliersi il pensiero”.
L’aborto è una tragedia che si svolge fuori e dentro al corpo di una donna , che penetra ogni sua particella più intima e la devasta, qualunque sia stata la scelta che l’ha condotta fin là.
L’aborto è un dolore grande che non si scorda mai. L’aborto è un pegno che paga SOLO la donna.
Per questo nutro il più grande rispetto per questo dolore, così privato che voi uomini manco potete tentare di immaginare, e mai mi verrebbe il pensiero di violare questo dolore segreto con immagini che , glielo assicuro, da sole già si affacciano alla mente ed al cuore di una donna che intende strapparsi da dentro  la vita.
Riflessione&Rispostaultima modifica: 2012-01-07T13:50:52+01:00da leonedilipari
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