Rubrica Religiosa a cura di mons. Alfredo Adornato

aadornato.JPGdi Alfredo Adornato

XXI Domenica del tempio ordinario (Anno B). Dal Vangelo secondo Giovanni

Voi, che “camminate con me” alla ricerca, ancora di più alla conoscenza di Dio – che è già tantissimo – sapete che questa conoscenza non è solo “vedere il volto di Dio”, ma va oltre, in questa vita, perché diventa partecipazione alla nostra difficile traversata nel deserto di questo mondo.
Se è vero che ogni uomo è creatura del Padre, è vero che il Padre lo ha fatto partecipe di ciò che è: AMORE.
Non è possibile vedere nella vita un grande dono, se non si conosce e non si vive l’amore.
Amare è farsi partecipe dell’altro: è farsi dono per l’altro.
Da qui il meraviglioso dono dell’Eucaristia in cui Gesù afferma di essere il pane del mondo, della vita.
“Gesù disse alla folla: lo sono il pane vivo disceso dal cielo. Se uno ma gia di questo pane, vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo”(Gv.6, 51) “Dunque il Signore è con noi- affermava Paolo VI – dunque Cristo è presente nella vita vissuta della nostra società; dunque non tanto commemoriamo un avvenimento del passato (l’istituzione della Eucaristia) quanto celebriamo una realtà presente; dunque non siamo tanto noi che accompagniamo Gesù per le nostre strade, ma è piuttosto Lui che accompagna noi per le vie della nostra storia. E’ lui che si unisce, da misterioso pellegrino, ai nostri passi e si innesta nelle nostre vicende, anzi nelle nostre vite, anzi nelle nostre anime.
L’Eucaristia utilizza Cristo nel tempo. L’Eucaristia rende possibile e reale la sua silenziosa, ma viva presenza. Dovunque i santi segni del pane e del vino consacrati non la simboleggiano, ma la contengono, la moltiplicano, la rendono disponibile, accessibile, adorabile.
L’Eucaristia è un mistero di presenza. La difficoltà ed insieme la grandezza di questa teologia sono intuite anche dal fanciullo, anche dal popolo non iniziato. Nella immensa dottrina cristiana Gesù è presente! Come e perché sarà compito di studio aperto al divino che si offre, ma per ora ci basta, ci soverchia questo formidabile pensiero: Gesù è presente” ( 13.6.1963)
Anche solo leggendo superficialmente queste parole del grande Paolo VI, cogliamo la grande intimità che lui aveva con Gesù che si offre “pane disceso dal cielo” per essere con noi.
E viene da chiedersi allora come mai proprio l’Eucaristia, da pochi, da troppo pochi, è accolta, apprezzata.
Basterebbe vedere come sempre di più sono i cristiani che la disertano, giudicandola con una superficialità che la dice lunga sulla conoscenza del mistero dei misteri.
Fa male,vedere sempre più la gente disertare la Messa, preferendo l’altare del Week End.
Come se il solo riposo o divertimento possano prendere il posto, nella vita, che è solo di Dio. Dovremmo interrogarci, e seriamente, perché la domenica non è più il giorno del Signore: il giorno in cui la famiglia di Dio si unisce, partecipa al banchetto di Dio, si ciba della sua carne e del suo sangue.
Si è come smarrito ciò che dicevano, a costo della vita, i martiri di Abilène: “Senza domenica non possiamo vivere!”
Davvero l’Eucaristia è una festa.
Il Vangelo di oggi ci parla della discussione tra i Giudei, di fronte alle parole di Gesù “Come può costui, dicono, darci la sua carne da mangiare?”
E Gesù disse: “In verità, in verità, vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue è vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui”
Parole davvero divine, forse troppo grandi per noi che, troppe volte ci lasciamo sedurre da “piccole parole” che illudono e non sono vita. L’Eucarestia è il “centro della vita”.

Rubrica Religiosa a cura di mons. Alfredo Adornatoultima modifica: 2009-08-22T10:50:12+02:00da leonedilipari
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