Il comune di Santa Marina Salina fra un ticket eolianizzato, un ricevimento in gloria all’assessore regionale Massimo Russo, 4 foto con il ministro Profumo e la candidatura alle regionali nel partito MPA del sindaco Massimo Lo Schiavo ha messo sul piatto uno stravolgimento delle regole naturali impastate di Patrimonio Mondiale dell’umanità la Z.P.S. “Arcipelago delle Eolie” e il S.I.C. “Isola dei Porri” e “Isola di Salina – Monte Fossa delle Felci e dei Porri” Tutto per lo sfruttamento di una zona sul mare in pre riserva naturale regionale orientata “Le montagne delle felci e dei porri (Salina)” (legge regionale n. 98/1981, decreto assessoriale 14 marzo 1987, n. 87).

Tutte sigle da far paura ma con il vestito della festa prende il nome di “Progetto per la realizzazione di opere per la diretta fruizione del mare” che tradotto vuol dire baracche o casette in legno stile sud Tirolo chiamate smontabili o “megaspiaggia&altro”. La storia è simile per certi versi e certi movimenti al fù o al sarà “megaportoturistico&altro” di Lipari. C’è una grande affinità fra Santa Marina e Lipari, il dover sottostare ad ordini superiori, dove per il proprio essere politici oggi vuol dire pagare pizzi e pizze con e senza pizzini. La natura non vuole stravolgimenti, che la politica batta altri lidi per i Suoi affari perchè quello che non andava bene a gennaio va bene a giugno come osserva con libertà e fierezza l’isolana Maria Giulia Romagnolo.

Il consumo del territorio non appartiene alla politica ma alla natura. Queste singole battaglie di difesa dell’ambiente alle Eolie iniziano ad essere giornaliere perchè si vuole industrializzare la cementificazione turistica. Trovare verità e scovare sotterranei accordi sono i veri progetti delle persone libere di concerto con autorità ferme nel far rispettare la legge per proteggere l’arcipelago eoliano.